giovedì 3 marzo 2016

Trame e opinioni: Vincolo di sangue di Alessia Coppola

Titolo: Vincolo di sangue
Autore: Alessia Coppola
Casa editrice: Dunwich edizioni
Pag.: 114
Costo: 0,99













Trama
Una mantella rossa si aggira per gli oscuri meandri della Foresta di Steamwood. Rossa come il sangue versato in una battaglia tra il Clan dei Lupi e i Cacciatori. Cappuccetto Rosso è cresciuta ed è divenuta una combattente, erede di una stirpe di cacciatori e portatrice di un segreto. Tra lotte, inganni, sortilegi, scelte difficili e infine amore, Beatrix compirà il suo destino e quello dei lupi, designando una nuova era.

e mezzo

Il commento di Patrizia

Dopo Biancaneve, La Bella addormentata, La Bella e la Bestia, è  ora il turno di Cappuccetto Rosso. Cappuccetto Rosso insieme a Pinocchio è una delle favole che sin da piccola non mi è mai piaciuta, mi annoiava ed infastidiva. L’autrice è riuscita a creare una favola nuova pur lasciando tutto il classico del originale.
Nulla è come ci si aspetta. Scordatevi ovviamente la fiaba tradizionale, qui avremo una giovane donna che si trova in “mezzo” a una lotta sanguinosa tra cacciatori e lupi.

Il romanzo inizia subito con un’aria di mistero. Chi è Dresna?


«Hai già reciso altri legami, Dresna. 
Hai iniziato tu la caccia contro il suo Clan e ora vuoi permettere che resti qui, con noi?
 Ci hai insegnato tu a non avere pietà e ora tu ne hai per…»
 Il Guaritore serrò le nocche e digrignò la mascella.


****

“Il lupo si dimenava, contorcendosi per quanto gli fosse possibile.
 Le lunghe zanne bianchissime spuntavano dal labbro arricciato dal laccio e dalla smorfia di rabbia e dolore. Gli occhi dorati erano fiaccole accese nella notte. Le orecchie a punta e tirate all’indietro lasciavano immaginare che avesse paura. Altro segnale che lo denotava era la coda, bassa e ripiegata tra le zampe i cui artigli affondavano sulla terra argillosa. 
Il manto fulvo brillava sotto le lune che sembravano quasi lisciarlo.”



Bellatrix (la nostra Cappuccetto) è una cacciatrice, bravissima a seguire le tracce dei lupi, tutte le sere indossa la sua mantella rossa e va alla ricerca di questi straordinari lupi. Sì straordinari, perché non troveremo i classici lupi mannari ma delle straordinarie creature che possono attirare le loro vittime con il loro canto, mutare la loro forma in aria o indurre l’ipnosi. Tra amori, segreti, lotte cruente, Cappuccetto-Trix dovrà lottare per raggiungere la sua vera libertà. 
L'incontro con un prigioniero dagli occhi d'ambra e il vincolo che ne scaturisce tra loro scombussolerà il suo mondo e ciò in cui credeva.

«È stato il Narratante. Gli avevo chiesto di farmi dimenticare la donna che amavo e in cambio ha voluto il mio cuore.»
«E lo ha fatto? Vi ha fatto dimenticare?»
Lui scosse la testa. 
«Non avevo capito che i ricordi risiedessero nella mente, non nel cuore. L’amore che serbavo per lei però è lì dentro.» Indicò un punto nel vuoto. «Ho solo la memoria di averla amata. Ma non ricordo come mi sia sentito a farlo. Forse ci è riuscito, perché non ricordo cosa sia l’amore.»


Ricordi del passato riemergono e la vera natura di Beatrix si sveglia. Il suo destino è segnato e da erede del Clan dei Cacciatori, diventerà la chiave per mettere fine alla vendetta e al sangue. Ad accompagnarla ci sarà Minerva, un piccolo gufetto di metallo (fantastico, ne vorrei uno anch’io):

«Minerva è la tua guida, la tua bussola, il tuo localizzatore, il tuo occhio su qualsiasi posto vorrai raggiungere. Lei vedrà per te e localizzerà i pericoli da cui stare lontana, così come le tue prede. Nella sua testa c’è tutta la mappa di Steamwood e le sue penne…»


Lo stile dell'autrice è travolgente, elegante e amabile. Trama dal buon ritmo, non facile visto comunque le poche pagine del racconto. Le descrizioni son ben fatte. anche se qualche volta un po’ scontate, ma rendono comunque subito ben chiare le situazioni, le atmosfere:

L’ingresso era celato da arbusti, rampicanti ed edera. I tetri cancelli di ferro sbarravano l’entrata con una serratura a forma di cuore nero. Un sibilo sinistro filtrava dalle inferriate e sbuffi di cenere e fumo si gonfiavano all’ingresso per annebbiare la vista. Un ragno era sbucato dalla serratura, tessendo una tela nera che sembrava liquida e lo era. Era di inchiostro. Ogni filamento colava sul tappeto di foglie, disegnando lettere che a poco a poco componevano frasi. Arius aveva inclinato la testa e aveva iniziato a leggere: «Benvenuti nella dimora del Narratante.»



Genere Steampunk che ho iniziato da poco a conoscere e devo dire ragazze/i assolutamente lettura che vi consiglio… preparatevi a qualcosa di nuovo!


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