sabato 22 dicembre 2018

Rubriche: Letture natalizie

Titolo: Il gatto che scoprì il Natale
Autore: Lili Hayward
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 252
Costo: 9,90 cartaceo, 5,99 ebook
















Manca pochissimo al Natale e Jessamine Pike vuole dare una scossa alla sua vita. Trasferirsi a Enysyule, un cottage in Cornovaglia costruito secoli prima, potrebbe essere la sua occasione per ricominciare: il piano è quello di ristrutturare la casa di giorno e finire di scrivere il suo romanzo la notte. Con un po’ di sacrifici, dovrebbe riuscire a farcela prima di Natale. Oltretutto, è in buona compagnia: un bellissimo gattone si aggira nei paraggi, comportandosi come se il posto gli appartenesse. Dal suo sguardo obliquo si capisce che è piuttosto scettico sull’ottimismo di Jess. Eppure… c’è una strana magia nell’aria. Le leggende del posto parlano di uno spirito che abita la casa e di un’antica pietra che veglia sulla valle. Come può una storia antica, che risale a più di cinquecento anni fa, intrecciarsi con quella di Jess? Una leggenda legata a doppio filo alla casa, allo spirito di Yule e… a un gatto molto, molto speciale.


La scrittrice Jessamine Pike va via da Londra per andare in Cornovaglia, in un cottage che deve essere ristrutturato e situato in una zona particolare. C'è una pietra in questa radura circondata dal mistero e nella casetta vive Perrin, un gatto nero quasi incredibile. Jess, dopo i primi approcci scettici con gli abitanti della zona, riesce ad ambientarsi bene e a instaurare col felino un ottimo feeling. Conoscerà anche l'amore.

Un libro che ha del fantasy in una dose accettabile, ma che purtroppo l'autrice non approfondisce. Un personaggio molto importante è il gatto che sembra dirigere l'ospite del cottage a fare e a scoprire quello che vuole lui, abbinato anche alla pietra del bosco a cui nessuno si avvicina per vecchie paure e superstizioni, ma che invece Jess trova affascinante e un posto dove rifugiarsi.
A chi ama questo genere può piacere questo romanzo, ma, secondo me, non troverà risposte alle domande che si creano durante la lettura. La traduzione del titolo originale non mi piace perché, ritengo, non abbia niente a che fare con la storia, come la cover che mostra il gatto il cui manto non è quello del protagonista del libro.



Iaia

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