Autore: Chiara Kiki Effe
Casa editrice: self publishing
Pag.: 306
Costo: 0,00 kindle unlimated, 0,99 ebook
A.D. 2017 "In tutto il mio peregrinare per il mondo, ho conosciuto molti vampiri. E' stato naturale, per me, interessarmi alla loro nascita nell'immortalità. Il mio nome è Zaffiria di Tobermory e ho ricevuto il Dono Oscuro nel lontano 1781."
Zaffiria, voce narrante di questi racconti, condurrà il lettore tra i sentimenti, le leggende e la paura che da sempre accompagnano i vampiri, svelando vicende dai risvolti più inaspettati.
Sette storie diverse una dall'altra, ma tutte unite da una sola cosa: essere stati scelti dalle tenebre.
Partecipo molto volentieri a questa iniziativa che vede coinvolte diverse blogger nella lettura dei romanzi della scrittrice Chiara Kiki Effe.
Cambio completamente di registro in questo nuovo romanzo scritto dall'autrice.
Cambio completamente di registro in questo nuovo romanzo scritto dall'autrice.
Dalla storia di Lavinia siamo passati a quella di Zaffiria, voce narrante di tutto il libro, ma cosa ha di diverso? L'elemento è il genere, il protagonista assoluto è il mondo del paranormal e quindi quello dei vampiri.
Partiamo però da un presupposto non amo molto i racconti, perché seppur scritti bene, non riescono a farmi entrare dentro la storia, non riesco a viverla come vorrei, soprattutto per un genere che io adoro.
L'autrice però è molto brava a scandagliare l'animo di questi personaggi, la storia e la vita di un vampiro è alquanto particolare, con tante e diverse sfaccettature, si parte dall'età sia anagrafica che da quella "vampiresca", ci sono i motivi, le ragioni e come ogni uomo o donna trasformato lei analizza pezzo per pezzo la persona. E' anche molto brava nella ricerca storica, tantochè inserisce diversi riferimenti agli eventi che si susseguono nel corso dei secoli. Perché se conosciamo almento un po' il mondo dei vampiri sappiamo benissimo che il più delle volte siamo davanti a figure ultracentenarie con un bagaglio non indifferente di ricordi e di esperienze alquanto interessanti. Infatti la figura del vampiro mi ha sempre affascinato e in questi racconti vengono spiegate le diverse sfaccettature, troviamo il vampiro che non riesce a frenarsi e morde una piccola bambina di soli sei anni, con notevoli conseguenze sulla stessa, troviamo colui che soggioga la sua vittima con lo sguardo e la mente, e ancora la storia del Dhamphir, un vampiro a metà che nel suo peregrinare ritrova dopo secoli e secoli il volto e il corpo della donna amata, poi proprio in ultimo l'autrice passa dal Giappone alla Francia in un racconto che fra pochi mi ha catturata, La maledizione.
In tutto questo c'è Zaffiria che narra tutte queste storie, spiega come anche lei sia diventata una vampira e come ha deciso di vivere secondo il suo nuovo standard, scegliendo di erudirsi, di conoscere i suoi simili e le loro storie.
Ripeto, in sè c'è una ricerca sapiente, l'autrice ha raccontato i diversi modi di essere un vampiro, è passata dalla rabbia alla rassegnazione all'accettazione del proprio status, ha descritto le scelte che molti di loro hanno fatto, i compromessi, ma non ha lesinato sulla figura che alla fine il vampiro è, di cosa si nutre, di come lo fa e verso chi si rivolge.
Partiamo però da un presupposto non amo molto i racconti, perché seppur scritti bene, non riescono a farmi entrare dentro la storia, non riesco a viverla come vorrei, soprattutto per un genere che io adoro.
L'autrice però è molto brava a scandagliare l'animo di questi personaggi, la storia e la vita di un vampiro è alquanto particolare, con tante e diverse sfaccettature, si parte dall'età sia anagrafica che da quella "vampiresca", ci sono i motivi, le ragioni e come ogni uomo o donna trasformato lei analizza pezzo per pezzo la persona. E' anche molto brava nella ricerca storica, tantochè inserisce diversi riferimenti agli eventi che si susseguono nel corso dei secoli. Perché se conosciamo almento un po' il mondo dei vampiri sappiamo benissimo che il più delle volte siamo davanti a figure ultracentenarie con un bagaglio non indifferente di ricordi e di esperienze alquanto interessanti. Infatti la figura del vampiro mi ha sempre affascinato e in questi racconti vengono spiegate le diverse sfaccettature, troviamo il vampiro che non riesce a frenarsi e morde una piccola bambina di soli sei anni, con notevoli conseguenze sulla stessa, troviamo colui che soggioga la sua vittima con lo sguardo e la mente, e ancora la storia del Dhamphir, un vampiro a metà che nel suo peregrinare ritrova dopo secoli e secoli il volto e il corpo della donna amata, poi proprio in ultimo l'autrice passa dal Giappone alla Francia in un racconto che fra pochi mi ha catturata, La maledizione.
In tutto questo c'è Zaffiria che narra tutte queste storie, spiega come anche lei sia diventata una vampira e come ha deciso di vivere secondo il suo nuovo standard, scegliendo di erudirsi, di conoscere i suoi simili e le loro storie.
Ripeto, in sè c'è una ricerca sapiente, l'autrice ha raccontato i diversi modi di essere un vampiro, è passata dalla rabbia alla rassegnazione all'accettazione del proprio status, ha descritto le scelte che molti di loro hanno fatto, i compromessi, ma non ha lesinato sulla figura che alla fine il vampiro è, di cosa si nutre, di come lo fa e verso chi si rivolge.
Floriana
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