Autore: Martin Sixsmith
Casa editrice: Edizioni Piemme
Collana: PickWick
Pag.: 459
Costo: 14,00
Quando Martin Sixsmith, noto giornalista in cerca di nuova occupazione, accetta di incontrare quella donna sconosciuta, non ha molte aspettative. Ma poi, la donna lo invita a indagare sul segreto che, dopo un riserbo di quasi cinquant'anni, la madre Philomena le ha svelato, e il suo istinto da giornalista non sa tirarsi indietro. Philomena è poco più che una ragazzina quando rimane incinta. È giovane e ingenua, senza cognizione dei fatti della vita e la società irlandese del 1952 la considera ormai una "donna perduta". Rinchiusa in un convento, poco dopo darà alla luce Anthony. Per tre anni si occupa di lui tra quelle mura, fino a quando le suore non glielo portano via per darlo in adozione, dietro compenso, a una facoltosa famiglia americana, come accadeva in quegli anni a migliaia di altri figli del peccato. Non c'è stato giorno da allora in cui Philomena non abbia pensato al suo bambino, senza mai abbandonare il sogno di ritrovarlo, e cercando in segreto di rintracciarlo. E senza immaginare che, dall'altra parte dell'oceano, anche suo figlio la sta cercando. Nella sua ricerca, Martin porterà alla luce segreti, ipocrisie e soprusi occultati per anni e annoderà le fila di due anime separate alla nascita e spinte l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile. tati per anni e annoderà le fila di due anime separate alla nascita e spinte l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile.
É una storia vera che narra la vicenda di una donna,
Philomena, che a 23 anni è incinta senza essere sposata, e che si vede
costretta ad andare in un istituto religioso per partorire e accudire il suo
bambino fino a che questi sarà adottato. É un dramma. La protagonista è
irlandese e all'epoca, siamo ai primi anni del 1950, la Chiesa aveva una forte
ascendenza sia sulla popolazione che sul governo e combatteva con tutte le sue
forze questi "crimini" considerando le donne in quelle condizioni tra
i peggiori peccatori. Il bambino sarà adottato, ma con gli anni sia la madre
che l'uomo si rincorreranno per conoscersi, senza mai incontrarsi. Il libro
parla principalmente del figlio di Philomena sin dalla sua nascita e racconta
la sua fulgida carriera lavorativa, i suoi amori, i momenti e i pensieri che tormentano il suo essere quando pensa alla
sua madre naturale.
Un libro molto bello, ma quello che colpisce è che la
vicenda è vera e quindi lascia una certa amarezza nel costatare quanto certi
atteggiamenti, pregiudizi e comportamenti siano deleteri sulle persone che le
subiscono. Un libro che fa riflettere. Mi sarebbe proprio piaciuto poter
criticare a muso duro quelle suore che invece di essere compassionevoli si sono
dimostrate degli esseri irrazionali e cattivi.
Lo consiglio, anche se è un dramma, perché è tutto vero e
c'è un pezzetto di storia che riguarda gli Stati Uniti d'America.
Iaia
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