Autore: Francesca Baldacci
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 279
Costo: 12,90
TRAMA
Ci sono svariati modi di reagire a un fidanzato che ti lascia. Per Angy, che ha un caratterino pepato, quello migliore è mettere in atto una degna vendetta, tanto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Una volta tamponato l'orgoglio ferito, può pensare davvero di voltare pagina. E quale modo migliore di farlo se non con una vacanza? Ma non una qualsiasi, perché serve qualcosa che tenga impegnati corpo e mente. Così Angy decide di trascorrere la stagione estiva all'hotel Tiffany, un graziosissimo albergo sulla Riviera delle Palme di proprietà delle infaticabili zie Camilla e Gisella. Un luogo unico, che sembra essersi fermato agli ani Sessanta, e che, come dice il nome stesso, è un omaggio al film culto Colazione da Tiffany. Qui potrà lasciarsi i dispiaceri alle spalle e allo stesso tempo rendersi utile, aiutando due donne a gestire numerosi clienti. Per fortuna, tra frequentatori abituali e nuovi arrivi, sono tutte persone con cui è facile entrare in sintonia. Tutte tranne il cliente della suite numero otto, un giovane affascinante e sfuggente che passa le sue giornate in solitudine. Di lui Angy conosce solo il nome e l'abitudine di andare in spiaggia la mattina presto, per il resto è assoluto mistero. Il giorno in cui per la prima volta scambiano qualche parola non è esattamente memorabile, eppure qualcosa in quello sconosciuto la attira e la incuriosisce. E mentre Angy si rimprovera per non aver imparato niente dalle recenti delusioni, la magia di Tiffany fa la sua parte. Perché in quel luogo qualunque cosa può succedere. Persino tornare a credere nell'amore. Anche se non sempre tutto è come sembra...
IL MIO COMMENTO
Fa uno strano effetto quando prendi un libro, lo condividi con gli amici di fb e poi scopri che proprio fra quelli c'è la scrittrice che ha scritto il romanzo che stai per cominciare a leggere. Detto ciò Vacanze da Tiffany è una commedia romantica, un intreccio a volte esilarante, a volte stucchevole, ma tutto sommato un romanzo che leggi volentieri e considerato che l'estate (spero vivamente che sia così) è ormai alle porte, è un libro che si presta bene sotto l'ombrellone, tra un tuffo e un buon gelato. Devo dire che questa immagine ci sta proprio e forse mi dispiace non averlo inserito tra i libri che di solito preparo per le mie vacanze, ma lo sto consigliando a voi e questo è dire tutto!
Come detto Vacanze da Tiffany è una storia che leggi molto volentieri, se non fosse che, a volte prenderesti alcuni dei protagonisti e gli daresti una capocciata a entrambi, ma poi mi pongo la domanda ma a quali di loro? L'intreccio amoroso, le figure che appaiono creano un concerto affascinante di colori, rumori e suoni, dalle litigate fra innamorati alle serate davanti alla proiezione di film cult degli anni Sessanta, è un susseguirsi di scenette il più delle volte comiche. Ho sorriso tanto e questo in un libro fa sempre piacere, se poi ci mettiamo un pizzico di fantasia anni Sessanta, il gioco è fatto!
INTERVISTA
"Ciao Francesca è un piacere averti ospite qui sul blog. Sono tante le domande che mi piacerebbe esporti ma ho fatto una selezione, mi piacerebbe partire innanzitutto da te, per poi giungere al tuo romanzo. Allora bando alle ciance e passiamo alle domande:
1
Chi era Francesca Baldacci ancor prima di diventare scrittrice?
Non
me lo ricordo! Ho scritto sempre, anche quando ero una bambina. Diciamo che
parallelamente alla scrittura ho coltivato altri interessi: sono stata
studentessa liceale (ho conseguito la maturità classica) e mi sono laureata in
Lingue, con una tesi di laurea sulla fiaba d’arte tedesca, tutta mia, con una
teoria, cioè, tutta personale. E che mi ha permesso di guadagnarmi i
complimenti della commissione.
2
Cosa ti ha principalmente ispirato, affinché nascesse la stesura di Vacanze da
Tiffany?
Il bisogno di scrivere un romanzo divertente che
rendesse omaggio al film che ho amato di più nella vita, “Colazione da
Tiffany”, e a quell’attrice straordinaria che è Audrey Hepburn. Ci sono in
commercio vari romanzi che recano nel titolo la parola “Tiffany”, con copertine
che suggeriscono, appunto, l’amatissima pellicola. Le storie però non ne fanno
minimamente cenno. Il mio invece sì, anche se non è propriamente “ispirato”
alla trama del film. Ha un cammino parallelo, questo sì.
3
La trama come gli scenari sono molto realistici, anche i personaggi hanno un
qualcosa di reale o sono solo immaginari?
I personaggi sono immaginari: reali lo sono perché
sono “veri” e non stereotipati. Hanno reazioni comuni a quelli delle persone
che incontriamo ogni giorno. Diciamo che il carattere brusco di Renato somiglia
un po’ a… quello di mio marito! Io però non sono impulsiva come Angy.
4
Angy ha un carattere "pepato", ti senti vicina alla tua protagonista?
Ecco, appunto. Un po’ sì, quando ero una ragazza mi
arrabbiavo più facilmente. Adesso meno. Però non sono mai stata così “pepata”
come lei. Non ho mai meditato vendette cattivelle, tanto per intenderci!
Somiglio a Angy, però, in un altro senso. Lei sa rinascere e credere nei
sentimenti, è capace di voltare pagina e ricominciare daccapo.
5
Quando cominci a scrivere la trama di un romanzo, hai già ben presente nella
tua mente lo svolgimento, la storia? Oppure si costruisce mano a mano che i
personaggi prendono forma?
Di solito mi preparo una scaletta, non troppo lunga,
che seguo però fedelmente. Altrimenti tendo a scappare, i personaggi mi
prendono la mano e questo è un… vero guaio. Ovviamente il carattere dei
personaggi può mutare un po’ e arricchirsi lungo il cammino, questo sì. Oppure
possono venirmi nuove idee, mentre scrivo. Diciamo che non sono del tutto
anarchica quando scrivo. Cerco di autodisciplinarmi.
6
Qual è il momento della giornata che preferisci per scrivere?
Io scrivo sempre, tranne… di notte. Sono una
stakanovista, ma molto regolare. Alterno il mestiere della scrittura ai lavori
casalinghi, il classico “mestiere” di mamma e di moglie. Quindi non cedo al
sacro fuoco dell’ispirazione, anche in questo sono stata costretta, nel corso
degli anni, ad autodisciplinarmi.
7
Concludo con la classica delle domande di fine intervista, quali sono i
programmi futuri di Francesca Baldacci?
Continuo a scrivere per le riviste, perché questo è
il mio lavoro, ma ho svariati progetti in mente, idee che sottoporrò alla mia
casa editrice molto, molto presto.
Grazie mille, Floriana, per l’ospitalità!
Grazie a te per essere stata così disponibile!
A me è piaciuto molto. E' un romanzo a tratti divertente, a tratti nostalgico.. Una lettura da gustare sia in vacanza sia in ogni momento della giornata, quando si ha bisogno di evadere dalla quotidianità. Secondo me Francesca Baldacci ha saputo ricreare un sogno pieno di colori e speranza in cui, almeno per la durata della lettura, ci si può rifugiare.
RispondiEliminaLaura
Sono contenta che ti sia piaciuto, a me ha divertito molto...
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