Buondì lettori, prima partecipazione a una rubrica che seguivo da un po', che mi incuriosiva da un po' e che più volte mi sono detta parteciperò. E così è stato e ora eccomi qui.
Una rubrica che nasce dalle menti di due blogger, R. del blog Niente di personale e Chiara del blog La lettrice sulle nuvole.
Ma in cosa consiste questa rubrica già ben avviata?
Attraverso la disponibilità di un gruppo di blogger a leggere un libro, viene creata una lista, da questa lista, dal nome del blog/blogger dopo il mio, dovrò scegliere un romanzo da lei recensito, leggerlo, recensirlo a mia volta e pubblicarlo in una data prestabilita, come vedrete a breve...
In questo mio primo intervento, il nome della blogger è Francesca Palamara, il suo blog è The library of Jane e qui trovate la recensione del libro da me scelto, Il giglio d'oro di Laura Facchi.
Ma in cosa consiste questa rubrica già ben avviata?
Attraverso la disponibilità di un gruppo di blogger a leggere un libro, viene creata una lista, da questa lista, dal nome del blog/blogger dopo il mio, dovrò scegliere un romanzo da lei recensito, leggerlo, recensirlo a mia volta e pubblicarlo in una data prestabilita, come vedrete a breve...
In questo mio primo intervento, il nome della blogger è Francesca Palamara, il suo blog è The library of Jane e qui trovate la recensione del libro da me scelto, Il giglio d'oro di Laura Facchi.
Titolo: Il giglio d'oro
Autore: Laura Facchi
Casa editrice: De Agostini
Pag.: 330
Costo: 14,90 cartaceo
Occhi viola come uno smalto Chanel, capelli bianchi come il ghiaccio e una strana macchia dorata a forma di giglio sulla spalla. Astrid è diversa da tutte le ragazze che conosce e l'ha sempre saputo. Per lei quel fiore che brucia sulla pelle è solo una delle tante stranezze che la rendono un tipo da cui è meglio stare alla larga. Nasconderlo è l'unico modo per sentirsi normale. Anche Kami, a miliardi di chilometri di distanza, vorrebbe sentirsi normale. E' il figlio del tiranno di Lundea, che ha messo in ginocchio il pianeta, e cerca un modo per riscattare se stesso e il suo popolo. Kami e Astrid non si conoscono, ma sono più simili di quanto potrebbero mai immaginare. Perché Lundea e la Terra sono pianeti gemelli, uniti da un legame indissolubile di energia. Ogni volta che sulla Terra nasce una persona, ne nasce una anche a Lundea, e quando muore, anche il suo doppio subisce la stessa sorte. Nessuno è immune a questo meccanismo, tranne i Gigli d'Oro. Esseri unici e straordinari che ormai stanno diventando sempre più rari. E mentre Kami cerca il Giglio d'Oro che possa salvare la sua gente, Astrid, sulla Terra, scopre l'amore, proprio quando una verità eccezionale e spaventosa la scaraventa sull'orlo di un baratro in fondo al quale la attende una scelta dolorosa. La più dolorosa di tutta la sua vita.
Prima di cominciare a scrivere la mia opinione è bene partire da un particolare che ha spezzato completamente in due la mia visione del romanzo. Il finale, dopo averlo riletto per ben due volte, sono andata alla ricerca di una qualche notizia che mi facesse cambiare opinione, magari di un seguito postumo... Niente, il nulla più totale. Un finale aperto è dir poco, che appunto presuppone un seguito ma di cui non se ne ha notizia.
Buongiorno cari lettori, oggi qui sul blog trovate la recensione del romanzo Il giglio d'oro, un libro che avevo acquistato su Libraccio, subito dopo la sua pubblicazione, ma che inesorbilmente era finito nella libreria dei libri ancora da leggere. E sì, perché, io ho anche una libreria dove ripongo solo i romanzi da leggere e in questo momento siamo al limite, nel senso che sta per superare quelli già letti.
Comunque, proprio grazie all'idea del Tu leggi? Io scelgo, ho avuto modo di prenderlo in mano e leggerlo. Questa rubrica mi piace molto perché a mio parere può dare la possibilità di leggere romanzi che il più delle volte vengono accantonati per dare spazio ad altri.
Ma torniamo al Giglio d'oro, protagonisti sono due giovani ragazzi, Astrid e Kami, intorno a loro girano interessanti personaggi che hanno un ruolo importante in tutto il libro.
Astrid e Kami hanno in comune l'origine, il pianeta di provenienza, Lundea, ma se Kami ci vive e ne è a conoscenza, Astrid, no, perché mandata sin da piccola sulla Terra, è cresciuta come una terrestre e quindi ignora la sua reale provenienza.
Ma quando Astrid scopre le sue origini, molte cose cominciano a cambiare, primo fra tutti quel tatuaggio sulla spalla, un giglio d'oro, cosa significa realmente? Chi è lei? Perché è così importante?
Kami, dall'altra parte, nel suo mondo, non se la passa bene, Lundea e la Terra sono due pianeti gemelli, ma diametralmente opposti, per modo di vivere, di concepire la vita. Ma questo poteva andar bene prima, poiché da quando al potere c'è il Gran Balif, padre di Kami, le cose sono cambiate e in peggio.
Un libro che mi è piaciuto in parte, ho apprezzato molto quando l'autrice calca la mano sui problemi della Terra, parlando di ecosistema, di guerra, di biodiversità, proprio per differenziare la vita invece su Lundea, quando descrive del particolare telo che ricopre Kami, che lui chiama plastica, indistruttibile, formato da un materiale che si estrea sulla Terra.
Quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca è il finale che mia spiazzata troppo.
Belle le descrizioni, l'immaginazione, la fantasia, l'elaborazione di un pianeta gemello, dove la vita qualitativamente è migliore, dove non c'è inquinamento. Bella la storia che nasce tra Astrid e Adam, le paure che li mettono a dura prova. Insomma, un libro che ha delle ottime potenzialità, una lettura che attira ma con un finale ahimè troppo indecifrabile...
Attendiamo buone nuove, chissà che non arrivi un seguito!!!
Kami, dall'altra parte, nel suo mondo, non se la passa bene, Lundea e la Terra sono due pianeti gemelli, ma diametralmente opposti, per modo di vivere, di concepire la vita. Ma questo poteva andar bene prima, poiché da quando al potere c'è il Gran Balif, padre di Kami, le cose sono cambiate e in peggio.
Un libro che mi è piaciuto in parte, ho apprezzato molto quando l'autrice calca la mano sui problemi della Terra, parlando di ecosistema, di guerra, di biodiversità, proprio per differenziare la vita invece su Lundea, quando descrive del particolare telo che ricopre Kami, che lui chiama plastica, indistruttibile, formato da un materiale che si estrea sulla Terra.
Quello che mi ha lasciato l'amaro in bocca è il finale che mia spiazzata troppo.
Belle le descrizioni, l'immaginazione, la fantasia, l'elaborazione di un pianeta gemello, dove la vita qualitativamente è migliore, dove non c'è inquinamento. Bella la storia che nasce tra Astrid e Adam, le paure che li mettono a dura prova. Insomma, un libro che ha delle ottime potenzialità, una lettura che attira ma con un finale ahimè troppo indecifrabile...
Attendiamo buone nuove, chissà che non arrivi un seguito!!!
Floriana
Questo romanzo lo aveva proposto come lettura di gruppo Francesca Verde se non ricordo male. Lo abbiamo snobbato e ora mi chiedo, perché?????
RispondiEliminaCiao Rosaria, non saprei, posso solo dirti che è un buon libro ma con un finale...
Eliminanon amo neanche io i finali che lasciano troppo in sospeso.
RispondiEliminaSono molto contenta della tua partecipazione alla rubrica
Grazie Chiara, la trovo una buona rubrica che mi aiuta a prendere in mano libri che altrimenti resterebbero sullo scaffale a riempirsi di polvere.
EliminaPenso che al momento non prenderò in considerazione l'idea di leggerlo. Complimenti per la recensione
RispondiEliminaCiao Maryella, grazie!!!
EliminaNon credo che lo leggerò, non è scattato il feeling.
RispondiEliminaCiao Silvia, Grazie!!!
EliminaMa un finale così no!
RispondiEliminaInsomma ci sarei rimasta malissimo.
Comunque anche io molto felice della tua partecipazione alla rubrica.
A chi lo dici Chicca, grazie!!!
EliminaL'idea di fondo di questo romanzo mi piace, ma non mi attira per il momento. Benvenuta nel grande gruppo del Tu leggi? Io scelgo!
RispondiEliminaCiao Manu, grazie!!!
Eliminasinceramente non è il mio genere. ho una avvensione totale poi per i libri che terminano con un finale aperto senza sapere quando esce il capitolo successivo. bella recensione
RispondiEliminaCiao Stefania, grazie!!!
EliminaIo odio i finali sospesi! E ben venuta tra noi!
RispondiEliminaCiao Dolcina, grazie!!!
EliminaQuesto romanzo al momento della sua pubblicazione, non mi aveva ispirato molto, però leggendo la tua recensione quasi quasi mi è venuta voglia di dargli una possibilità, nonostante non sia un'amante dei finali lasciati troppo in sospeso ;)
RispondiEliminaCiao Eleonora, sono contenta, perché non è male e un buon libro!!!
EliminaNon è un genere che amo molto, ma la tua recensione mi è piaciuta. Complimenti.
RispondiEliminaCiao Laura, grazie!
Eliminanon lo conoscevo..chissà se mi piacerebbe..uhm
RispondiEliminaDipende se come genere può piacerti
EliminaPer me i finali aperti non sono neanche finali, quindi non so se potrò dargli una chance....dovrei proprio fare violenza su me stessa😬😬
RispondiEliminaIl problema di questo romanzo è che non ti aspetti quel tipo di finale, perché non hai notiziw che possa esserci un seguito, anche io non amo i romanzi con un finale aperto, dove devo continuamente domandarmi che fine faranno...
EliminaQuesto romanzo mi aveva incuriosita, ma con la tua recensione mi chiedo se avrò ancora interesse a leggerlo... odio i finali troppo aperti e incerti :/
RispondiEliminaHai ragione, a saperlo prima probabilmente non lo avrei acquistato.
Elimina