Buongiorno e buon sabato a tutti, anche oggi Manuela ha qualcosa da commentare, il suo "punto spuntato" è il num. #6, Un libro con meno di duecento pagina, cosa nuova che troverete è che questo romanzo è anche stato letto anche da Iaia, quindi leggerete una doppia recensione.
Titolo: Dimenticati di me
Autore: Sara Fiore
Casa editrice: Elister Edizioni
Pag.: 156
Costo: 2,99 ebook
Trama
Laura è una giovane donna in fuga dal suo passato e dai ricordi di un amore perduto, che le hanno lasciato un grande vuoto nel cuore. Una dolorosa voragine che lei riempie con cattive abitudini come l’abuso di alcool, e atteggiamenti astiosi verso il prossimo.
Lasciata l’Italia, finalmente sente di poter ritornare a vivere, ma non è facile e la barriera che ha messo tra lei e il mondo circostante non sembra voler crollare.
La sua esistenza sembra procedere senza emozioni, fin quando non s’imbatterà in Richard, giovane uomo di successo, tanto ricco quanto solo. L’unico in grado di vedere la solitudine e il dolore che nasconde Laura sotto quella corazza dura e inavvicinabile. Riuscirà Richard ad abbattere le difese di Laura e aiutarla a provare quei sentimenti ormai sopiti da troppo tempo?
Lasciata l’Italia, finalmente sente di poter ritornare a vivere, ma non è facile e la barriera che ha messo tra lei e il mondo circostante non sembra voler crollare.
La sua esistenza sembra procedere senza emozioni, fin quando non s’imbatterà in Richard, giovane uomo di successo, tanto ricco quanto solo. L’unico in grado di vedere la solitudine e il dolore che nasconde Laura sotto quella corazza dura e inavvicinabile. Riuscirà Richard ad abbattere le difese di Laura e aiutarla a provare quei sentimenti ormai sopiti da troppo tempo?
e mezzo
Manuela
Laura lascia
l’Italia per allontanarsi dai ricordi e dal dolore che la sta svuotando. Cerca
di trovare conforto nell’alcool e soprattutto rendendosi antipatica verso gli
altri, spesso è scostante anche se la sua anima è gentile e amichevole. Benché
economicamente stia bene, prova a uscire dalla sua situazione cercando un
lavoro, qui ha la fortuna di incontrare un capo veramente speciale Richard. Lui
riesce a leggerle in fondo e vuole aiutarla, vuole solo esserle amico.
Tutta la storia si
svolge a Philadelphia e nei tempi attuali, moderni, è sì, sicuramente, una storia
inventata, ma ben delineata e calata nella realtà, una realtà che può accadere.
Tutte le vicende di Laura sono perfettamente vere. Anche i personaggi sono
trattati in modo reale, vero. Sono persone semplici e comuni con dei sentimenti
che sono vivi. Ecco forse è questo il carattere che più mi è piaciuto,
l’autenticità della storia, dei luoghi e dei personaggi. Laura soffre di
nostalgia per l'Italia, tanto che si prepara il caffè con la moka. Legge libri
in italiano. Apprezza quando si trova in un locale e può parlare in lingua
madre. Essendo però una donna nel terzo millennio è anche
perfettamente a suo agio con la vita nella metropoli americana.
Il tema fondamentale
di questo romanzo è il dolore e la capacità che ognuno di noi ha di superarlo.
L’alcool è visto come una via di fuga da alcune persone, ma poi ci sono amici
che aiutano Laura senza giudicare, ma in modo deciso, protettivo.
E fin qui le cose
sono positive. Laura, benché in alcune occasioni sia molto antipatica, è una
bella persona. Una ragazza che crede nell’amicizia vera e profondamente segnata
dal suo dolore. Richard però è il mio preferito. Anche George con la sua mania
di avere tutto sotto controllo in perfetto stile fratello maggiore mi è rimasto
simpatico.
Quindi le poche
stelline sono dovute ad altro… in primo luogo allo stile di scrittura.
L’autrice usa un linguaggio semplice, ricco di descrizioni, pieno di sensazioni
e di dialoghi. Uno stile informale, simile ad una conversazione. Però poco
scorrevole. Solo alcune parti sono più coinvolgenti, la maggior parte del
racconto lo trovi distaccato, esattamente come quando guardi un programma
televisivo senza però lasciarti coinvolgere dalla storia. È scritto in terza
persona con a volte al centro della narrazione Laura altre Richard. All’interno
dello stesso capitolo si trovano entrambi i punti di vista.
Altro aspetto
che ha disturbato la mia lettura sono gli errori. Per essere un libro che parla
di libri e di editoria di alto livello, di un editore che vuole tutto perfetto,
un editore che se la prende con i libri spazzatura…, è pieno di errori… molto
spesso ci sono preposizioni ripetute, messe dove non dovrebbero proprio essere,
altre volte sono dimenticate, saltate, altre volte manca una parola a
concludere la frase. All’interno delle parole ci sono lettere mancanti o
scambiate (tipo scrivere “il” invece di “al”). Poi ad un certo punto c’è un
errore grammaticale gravissimo che ha fatto saltare la maestra che è dentro di
me (purtroppo sono maestra di scuola primaria, è vero che insegno matematica e
scienze, ma come dico ai miei alunni per insegnare uso l’italiano non
l’ostrogoto!!!).
Di solito
i refusi non li considero nemmeno (se non sono tanti), possono capitare… ma la
grammatica no, non riesco a passarci sopra, mi fa male.
Non è finita… c’è
anche un’altra cosa che mi ha lasciato l’amaro in bocca. La conclusione. Non
c’è. Non sto scherzando, sono rimasta a guardare l’ultima pagina quasi basita, manca la fine. Ora che finiva già come a me non piaceva lo avevo capito, perché
non c’è il classico lieto fine che ti aspetti, tralasciamo che lui la consideri
solo una amica, che va bene perché le storie possono anche non finire
necessariamente con lui e lei insieme, ma qui non finisce. Rimani sospeso…
La storia è carina,
ma la poca scorrevolezza dello stile, gli errori e
la mancata conclusione non me lo hanno fatto apprezzare…
e mezzo
Iaia
La protagonista di questo libro si chiama Laura. E' una giovane donna che sta soffrendo molto e che scappa dall'Italia per rifugiarsi da alcuni suoi carissimi amici negli USA.
Qui conosce Richard, che nonostante la sua prestanza e la sua ricchezza, è molto solo.
E' una storia che parla prevalentemente di amicizia, sia tra donne che tra i due sessi e come questo rapporto sia radicato in tutti i personaggi, tranne che per Richard che vive con entusiasmo le nuove conoscenze essendo sempre stato solo.
Non si parla d'amore tra un uomo e una donna, ma dell'affinità, dell'affetto, del sentimento di fratellanza che uniscono i componenti del romanzo. Un libro un po' insolito, ma comunque molto carino.
C'è un però: la sinossi fa credere qualcosa che non è, e il titolo non l'ho capito. Potrebbe far pensare a una frase tratta dalla storia, ma non mi sembra proprio di averla letta, e potrebbe appartenere solo ad una persona, che però non l'ha detta, perciò, secondo il mio modo di vedere, il titolo doveva essere diverso. Inoltre, ci sono alcuni errori che sono sfuggiti nella rilettura e che andrebbero corretti.
A parte queste ultime piccole considerazioni, mi sento di consigliarlo perché è una storia, dolce e drammatica nello stesso tempo.
Maria, secondo me il titolo si riferisce a Nicola...solo così riesco a spiegarmi la fine del romanzo...
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