Titolo: Ragazi selvaggi
Autore: Luca Azzolini
Casa editrice: De Agostini
Pag.: 224
Costo: 14,90 cartaceo
Data di pubblicazione: 11 maggio 2021
Luca fa il conto alla rovescia: con la terza media si chiudono tre anni d’inferno. Non vede l’ora, ormai è questione di settimane. Anche Mattia fa il conto alla rovescia: aspetta il giorno in cui le sue stupide erre non suoneranno più così stupide e riuscirà a dichiararsi a Clara, l’attaccante più tosta della squadra di calcio. E poi ci sono Massimo, Lorenzo, Alberto. Loro sono quelli che camminano in gruppo e in gruppo trascinano i ragazzi grassi sotto le docce gelide. Anche loro però fanno il conto alla rovescia: contano i giorni che li separano dallo scherzo di fine anno, quell’evento che li farà passare alla storia e farà ricordare i loro nomi tra le mura della scuola media. E così, mentre Luca conta e sembra svanire, e Mattia conta e pare sbocciare, loro, i ragazzi, selvaggi, continuano a montare lo scherzo. Non sono mostri, non vogliono fare del male. Ma più il rischio è alto più l’adrenalina sale, e più sale più è facile sbagliare. E qualche volta, un singolo errore può trasformare lo scherzo in un gioco mortale.
Io, lui, loro...
Questa storia parla di una generazione che ha fatto i conti con i grandi cambiamenti che ne sono venuti fuori subito dopo. Dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 1997, voi lo ricordate com'eravamo in quegli anni? La prima cosa a cui ho pensato è stata, ma quanti anni avevo? Beh non 14 come i protagonsti di questo romanzo.
Chi sono loro?
E chi è lui?
Io è Luca, un ragazzino che con la sua bicicletta corre per le strade polverose di Borgoferraro, Lui è Mattia che vive la fase della sua adolescenza come qualcosa di nuovo, il cambiamento fisico in primis, ma il fulcro e il centro della storia sono loro, Massimo, Alberto, Lorenzo, adolescenti con gli ormoni a palla a cui non basta placarli con sane partite di calcio o giocate ai video games che tanto vanno di moda in quel periodo.
No, loro sono quelli che devono lascire il segno... e lo lasceranno inesorabilmente.
Ma veniamo a noi e alla scrittura di Luca Azzolini, non è facile parlarvi di quello che c'è in questo libro anche se sono tanti gli indizi che vengono lasciati proprio a partire dalla trama e io ne sono rimasta tanto affascinata che ho voluto a tutti i costi leggere Ragazzi Selvaggi perché parla di un mondo che oggi vede la luce ma ancora poco in quegli anni.
Sarebbe facile dire quella parola che tutti oramai abbiamo sulla punta della nostra lingua, e io sto cercando in tutti i modi invece di non dirla perché vorrei parlarvi della noia che trafigge l'uomo e in particolare l'adolecente, il voler andare oltre il limite perché superarlo vorrebbe dire essere vincitori, ma vincitori di cosa poi?
Luca vorrebbe gridare ai quattro venti il suo stato d'animo, il non sentirsi parte di una società, ma sceglie di essere invisibile, scegli di chiudersi in se stesso.
Mattia sa cosa vuol dire, sa cosa si prova, il suo grido però arriva e lui non è solo.
Luca e Mattia sono simili, chiusi nel loro guscio, in quella paure che non trovano le parole per poter gridare il loro disadattamento a una realtà che ha scelto proprio loro come figure dove rinfacciare tutto.
Però in modo diverso sorridono e contano i giorni alla fine di tutto ma ci sarà una fine?
Perché loro lo fanno? E' una gara, è un vincere contro chi ha vinto prima, è una dimostrazione di essere migliori degli altri, che il passato verrà dimenticato per un presente più importante e un futuro che non si dovrà dimenticare..
Ma siamo sicuri che chi c'era ha dimenticato?
Ho letto queto romanzo sapendo in parte cosa avrei letto, ma non sapevo con quali parole l'autore lo avrebbe raccontato, ebbene, le sue parole sono state un pugno in faccia, una realtà che troppe volte continuiamo a nascondere e storie del genere devono essere per forza raccontate, non servono le propagande per gridare ai quattro venti quanto gli adolescenti il più delle volte si sentano inadatti, si sentano chiusi in un involucro che è loro ma che non vorrebbero avere, è la storia di loro che va narrata, che va soppesata, e poi la grande analisi che Azzolini non fa ma che per vie traverse narra, il genitore.
Non sono capace di dare un giudizio da genitore perché le esperienze sono molteplici e difficili da classificare ma vi garantisco che ha fatto male, tanto male.
Ogni singola parola è una richiesta di aiuto io, lui, loro lo chiedono a gran voce...
Leggete Ragazzi selvaggi, leggetelo per conoscere quanto l'estremo possa partare solo dolore, quanto il non detto possa dare solo brutte conseguenze, e soprattutto aprire gli occhi davanti a ogni piccolo segnale che il più delle volte vogliamo solo evitare.
Ringrazio la CE, De Agostini per la copia cartacea in lettura!!!
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