Autore: Nell Leyshon
Casa editrice: Corbaccio
Pag.: 171
Costo: 9,90
Trama
È la primavera del 1831 quando Mary incomincia a scrivere la sua storia. Scrive lentamente, ci vorranno quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un bisogno primario per lei, come mangiare e dormire. Viene da una famiglia di contadini, ha quindici anni, una gamba più corta dell'altra e i capelli chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello lucido e una lingua tagliente. Un giorno il padre la allontana di casa perché il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole abbandonare l'unica vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo.
Il commento di Dolci
ci sono cose che non vorrei dire. ma mi sono ripromessa di dire tutta
la verità.
e poi sarò libera.
Romanzo d'esordio per questa autrice che non conoscevo.
Raccontata, in prima persona, dalla quindicenne Mary, la storia che la vede
protagonista. E' scritta proprio di suo
pugno come tiene a precisare più volte la stessa ragazza nel corso del
libro.
Ambientato nel 1830, il racconto è lo specchio della vita
dei poveri contadini in quel periodo, anche se non è specificato il luogo in
cui avvengono i fatti.
Mary è l'ultima di quattro sorelle e il padre, che avrebbe
voluto almeno un figlio maschio, le fa lavorare duramente nella fattoria di
famiglia. Uno "spiraglio" si apre nella vita della fanciulla quando è
obbligata ad andare a vivere e lavorare nella casa del vicario del villaggio.
Qui dovrà aiutare la domestica nell'accudire la giovane moglie malata
dell'uomo. Il lavoro è sicuramente meno duro rispetto a quello che svolgeva
alla fattoria e, in più, potrà imparare a leggere e scrivere, anche se in
maniera molto semplice. Ci racconterà, così, la sua storia perché vuole,
assolutamente, che il lettore sappia cosa è avvenuto.
Leggere questo libro non è stato facile. Lo stile
sgrammaticato, senza maiuscole, con la punteggiatura praticamente inesistenze
all'inizio era fastidioso. Ma, andando avanti con il romanzo, sono stata presa
dal racconto e non ci ho fatto più caso.
I personaggi sono ben sviluppati attraverso le descrizioni
della protagonista. Con poche e semplici parole riesce a farci conoscere le
caratteristiche di ogni singolo soggetto del romanzo.
La storia di Mary mi ha colpito particolarmente. Le
descrizioni della vita in quell'epoca, di come la donna veniva trattata sono
tremende, ma vere purtroppo. Sicuramente un bel libro che consiglio.
Soprattutto lasciare che lei parli attraverso le pagine del libro e sorvolare
sullo stile di scrittura.
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