Autore: Deborah Simmons
Casa editrice: Harlequin Mondadori
Pag.: /
Costo: /
Trama
Brighid l'Estrange non è una ragazza come tutte le altre, bensì l'ultima discendente di una antica famiglia nelle cui vene albergano magici poteri. Quando riceve la notizia della morte del padre, un alchimista che si era rifugiato a alvorare nelle lontane selve del Galles, decide di mettersi in viaggio per andare ad investigare di persona, e Stephen, il figlio più bello del conte de Burgh, sarà il suo recalcitrante accompagnatore. Strappato alla noia della vita di palazzo e ai piaceri del vino da questo incarico sgradito, Stephen accompagnerà Brighid in un’avventura in cui entrambi dovranno affrontare ciò che temono di più: l'abbandono delle certezze, le incognite del futuro...
e mezzo
Il commento di Iaia
Come si può capire dalla trama Brighid L'Estrange è una
donna dai doni particolari a cui però non vuole assoggettarsi. Conosce bene
l'uso delle erbe e quindi potrebbe fare la guaritrice, riesce a vedere da un
catino colmo d'acqua cosa può succedere nel futuro e ha la capacità di
presagire il pericolo. Ma non vuole assolutamente avere la fama di
"strega". Teme che, i vicini possano interpretare in modo errato le
sue conoscenze e fare quindi una brutta fine. Armata di una forte volontà tiene
a bada queste sue caratteristiche e mal sopporta di essere accompagnata nel
Galles, da Stephen De Burgh, per andare a scoprire cosa è successo al padre, ora
defunto.
Il protagonista è quello che noi abbiamo già conosciuto nei
libri precedenti della saga, è forte, aitante, bello, esegue gli ordini del
padre o dei suoi fratelli più grandi, ma quando arriva la sera, si attacca alla
bottiglia di vino e va a trovare conforto tra le braccia di una qualsiasi donna, per non sentire il vuoto che sente dentro. Non ha molta stima di se stesso e
non riesce ad uscire da questo groviglio creatosi da solo. Accompagna
L'Estrange nel viaggio esclusivamente perché il padre glielo ha "imposto"
e i primi giorni del tragitto sono un disastro. Si ferma spesso o per mangiare
e quindi bere, o perché non ha voglia di percorrere a cavallo altre miglia. Il suo comportamento e il cipiglio di Brighid fanno sorgere discussioni che
lasciano tutti e due con l'amaro in bocca.
Scusate se ho quasi ripetuto la trama, ma è per presentare i
due protagonisti nel modo che li ho immaginati io. Lui appare come un viziato
cavaliere, spesso annoiato, che non vuole riflettere sugli avvenimenti, anzi
spinge i pensieri sgradevoli dettati dalla coscienza in un angolo della sua
anima, lei invece è troppo maestrina. Spesso arrabbiata, fa presente al suo
accompagnatore quanto sia sgradita la sua presenza e così via.
Come possono
queste due persone innamorarsi? Eppure succede.
La storia avrebbe potuto essere scritta con molte meno
pagine. Le prime 90 facciate sono state un po' noiose e ripetitive e mi era
venuta voglia di saltarne una decina. Poi le cose sono migliorate, specialmente
quando Brighid e Stephen non restano più rigidi nei loro pregiudizi nei
confronti di una verso l'altro.
La saga era cominciata molto bene, ma ora il mio interesse
sta calando un po'. Per certi versi, il romanzo è anche un po' superficiale, e
se nel precedente libro avevo chiuso un occhio, ora non me la sento di fare la stessa
cosa.
In fondo è carino, ma sarebbe stato meglio approfondire i
motivi per cui Stephen è diventato una persona così superficiale, visto che
nella storia questo modo di vivere è iniziato quando è mancata la matrigna a
cui era molto legato. Mi ha lasciata un po' insoddisfatta tutta la vicenda,
spero solo che nei prossimi due libri ci siano quelle spiegazioni che in questo
non ho trovato.
La serie De Burgh è composta da:
#1 Il Lupo di Wessex (recensione)
#2 La gorgone e il cavaliere (recensione)
#3 Briganti e cavalieri (recensione)
#3.5 Ospite a sorpresa (racconto) (recensione)
#4 La strega e il cavaliere
#5 La novizia e il cavaliere
#6 Il cavaliere nero
#7 L'ultimo cavaliere
Nessun commento:
Posta un commento