Un nuovo libro per questa rubrica, L'angolo vintage, ideata da Chiara de La lettrice sulle nuvole.
La rubrica ha lo scopo di ricordarci che ci sono libri che a volte acquistiamo con grande entusiasmo e poi immancabilmente vengono relegati e surclassati da altri più recenti.
Oggi vi parlo di Il posto del mio cuore di Emily Pigozzi
Titolo: Il posto del mio cuore
Autore: Emily Pigozzi
Casa editrice: 0111 Edizioni
Pag.: 167
Costo: /
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2015
Bassa emiliana, anni '50. Alma Libera Tondelli è una ragazza di paese. Sognatrice e inquieta, Alma sembra avere un destino già scritto: la vita di campagna, il lavoro in fabbrica, la messa della domenica. Fulvio, limpido e sincero, la ama da sempre, ma arrendersi al suo amore significherebbe rinunciare ai sogni di libertà che da sempre tormentano il suo spirito. Dalle campagne emiliane del dopoguerra alla Bologna del sessantotto, passando per la Roma del cinema e della Dolce vita, pur plasmata dagli uomini della sua vita Alma cercherà sé stessa e la sua vera strada, mentre al paese qualcuno continuerà ad amarla in silenzio... Perché, come le predisse la Delfina, l'indovina che ha popolato le sue fantasie di adolescente, in lei "ci sono le luci e le ombre, e la salvezza del cuore, spesso, è nel luogo in cui si parte".
Il posto del mio cuore scritto da Emily Pigozzi nel 2015 è un romanzo molto realistico, Alma Libera è figlia di quei genitori che vivono la propria terra come qualcosa di sacro, che non riescono a guardare oltre la punta del proprio naso e che non prenderebbero mai in considerazione di abbandonare quei luoghi che li hanno generati.
Alma però è diversa, è un'adolescente che vuole guardare quello che c'è oltre l'angolo di casa, che vuole scoprire il mondo e lo farà malgrado i tanti disagi, le tante persecuzioni e voci che la denigreranno.
Alma Libera diventerà donna grazie alle proprie capacità, sbagliando da sola, scegliendo da sé chi amare, dove andare, a chi affidarsi, sarà la donna che molte donne avrebbero voluto essere.
Uno spaccato di una realtà che ho trovato davvero bella.
La Pigozzi ha narrato attraverso la voce di Alma le grida di una generazione di donne che con la fine della guerra ha gridato a gran voce una libertà che purtroppo non tutte hanno potuto avere, le paure, una famiglia patriarcale che cingeva nel proprio cordone ombelicale tutto e tutti.
Alma è la voce perfetta, fugge da un borgo, fugge dalla vergona per un bambino che non nascerà mai, ma sarà quello a darle la spinta per andare via, ha sete di conoscenza, ha sete di amore e lo proverà in tanti modi quell'amore, da quello abusato a quello nascosto per arrivare all'amore sincero, quello del primo bacio, quello del battito che si trasforma in ansia per la perdita di qualcosa di troppo grande da poter gestire e difficile da ammettere.
Questo libro è stata una piacevole scoperta, nonostante ci siano diversi libri che mi girano intorno di questa autrice, ad oggi non avevo ancora letto nulla e sono contenta di aver letto proprio una delle sue prime opere.
non conoscevo questo libro sembra però veramente molto carino.
RispondiEliminaE' stata una bella lettura!!!
EliminaCiao! Devo dire che questo romanzo mi ispira, queste storie al femminile sono proprio il mio genere 🤗
RispondiEliminaE' un bel romanzo
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