domenica 28 marzo 2021

Rubriche: Ci provo con... #18

 

Oggi nella rubrica, Ci provo con... vi parlo del libro di Bianca Pitzorno, Sortilegi

Ci provo con... è una rubrica che dà spazio alle letture di autori che non abbiamo ancora letto, ideata da Chiara, del blog, La lettrice sulle nuvole, con la collaborazione di Dolci, del blog, Le mie ossessioni librose.

Titolo: Sortilegi

Autore: Bianca Pitzorno

Casa editrice: Bompiani

Pag.: 144

Costo: 15,00 cartaceo

Data di pubblicazione: 10 marzo 2021





Mentre infuria la peste del Seicento, una bambina cresce in totale solitudine nel cuore di un bosco e a sedici anni è così bella e selvatica da sembrare una strega e far divempare il fuoco della superstizione. Un uomo si innamora delle orme lasciate sulla sabbia dai piedi leggeri e una donna delusa scaglia una terribile maledizione. Il profumo di biscotti impalpabili come il vento fa imbizzarrire i cavalli argentini nelle notti di luna.

Bianca Pitzorno attinge alla realtà storica per scrivere tre racconti che sono percorsi dal filo di un sortilegio. Ci porta lontano nel tempo e nello spazio, ci restituisce il sapore di parole e pratiche remote - l'italiano secentesco, le procedure di affidamento di un orfano nella Sardegna aragonese, una ricetta segreta - e come nelle fiabe antiche osa dirci la verità: l'incantesimo più potente e meraviglioso, nel bene e nel male, è quello prodotto dalla mente umana. I personaggi di Bianca Pitzorno sono da sempre creature che rifiutano di adeguarsi al proprio tempo, che rivendicano il diritto a non essere rinchiuse nella gabbia di una catagoria, di un comportamento "adeguato", e che sono pronte a vivere fino in fondo le conseguenze della prorpia unicità. Così le protagoniste di queste pagine ci fanno sognare e ci parlano di noi, delle nostre paure, delle nostre meschinità, del potere misterioso e fantastico delle parole, che possono uccidere e salvare.



Primo libro che leggo di Bianca Pitzorno, una scrittrice che da tempo speravo di leggere, soprattutto da inserire nella rubrica, Lo scaffale degli incanti, per le sue opere scritte per i più piccoli, ma vista l'occasione ho deciso di inserire questa mia lettura in Ci provo con...

Quindi sono partita più da una sensazione che dalla conoscenza reale dei suoi romanzi, Sortilegi è un libro che racchiude tre storie, brevi e intense, tre racconti che narrano di superstizioni, di incantesimi e di magie.

Nel primo, Caterina è solo una bambina quando resta orfana a causa della peste del Seicento, è costretta ad arrangiarsi da sola perché tutto intorno a lei sembra essere morto, ma la sua bellezza ben presto viene notata ed esaltata come fautrice di stregoneria.

Nel secondo, Vittoria è solo una neonata abbandonata sul sagrato di una chiesa alla vigilia delle Palme quando il parroco, la prende con se per poi affidarla secondo gli incartamenti del tempo a una donna che le insegni un mestiere o solo a essere la serva della stessa, ed è inconsapevole dell'incantesimo gettato su di lei e sull'uomo che sta per sposare, solo perché è lo stesso amato da un'altra donna.

Mentre nel terzo, il profumo dei biscotti di Lenedda percorrono chiolemetri e chilometri per arrivare a destinazione ammaliando chiunque senta quel profumo così inebriante e magico, tanto da far parlare da sole le persone.

Leggendo Sortilegi ho scoperto che dietro un racconto c'è una ricerca del vero e del reale che mi ha incantata, Bianca Pitzorno narra le sue storie attraverso il cosiddetto "vero storico", quanto di reale c'è in una storia narrata oralmente e che quindi si basa su fatti storici avvenuti e che giungono a noi da tante voci? 
Lei segue un filo conduttore, cerca in una matassa quel filo che l'aiuti a costruire una storia che ha il sapore della narrazione immaginaria ma che ha delle fondamenta reali ben radicate. E la Pitzorno cerca, trova e narra, e così nasce Caterina, Vittoria e il profumo dei biscotti.
Le parole mi hanno incantata e come il Pifferaio magico ho seguito la sua musica, parola dopo parola, una magia che ha interagito con il mio inconscio e mi ha lasciato immaginare di boschi incantati, di streghe buone e non malvage, di intricati incantesimi tessuti per distruggere ma che mani sapienti riescono a sciogliere.
Ma una nota stonata c'è ed è l'ignoranza della gente, le superstizioni che ancora aleggiano in tempi moderni e così il libro diventa anche attuale, reale. 
Ho apprezzato molto le parti inerenti lo studio, la ricerca del reale che l'autrice svolge, senza fermarsi all'apparente, quella ricerca che rende lecito ciò che si sta raccontanto, una fiaba che però a volte non ha il suo lieto fine, dove l'oggetto del desiderio è esso stesso desiderato da non capire quanto reale esso sia.
Voglio ringraziare la CE, Bompiani per la copia cartacea, ho scoperto un'autrice nuova e sono curiosa di leggere altro.






Floriana
 


8 commenti:

  1. Di Bianca ho diversi libri in realtà presi per mia figlia ma ancora io non li ho letti. Prima o poi lo farò!

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  2. Anche io non ho letto nulla di lei ma ho un paio di libri che attendono. La tua recensione mi ha fatto venire voglia di correre in libreria per iniziare a leggerla.
    Le le fiabe hanno qualcosa di magico che ci porta lontano e qualcosa di terreno che insegna e ci rende consapevoli. Questo libro sembra essere perfetto nel racchiudere tutto.
    Bella recensione. Grazie.

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  3. Non conoscevo questa autrice, ma adesso sono curiosa

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  4. Della Pitzorno ho letto tantissimi libri, uno più carino ed incisivo dell’altro! È un’autrice che mi incanta ma che spinge anche ad importanti riflessioni!

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    1. La seguivo da un po' ma non avevo mai letto nulla, sono d'accordo con te è un'autrice che ti porta a riflettere molto, spero di leggere altro

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