lunedì 7 ottobre 2019

Trame e opinioni: Bosco Bianco di Diego Galdino

Titolo: Bosco Bianco
Autore: Diego Galdino
Casa editrice: self publishing
Pag.: 157
Costo: 12,48 cartaceo, 5,99 ebook















Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d'infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell'amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso... "Per perdersi non serve un posto, basta una persona"


Complice la presentazione che Diego Galdino ha tenuto presso l'evento Libri nel Borgo Antico a Bisceglie, sono riuscita, e lo ammetto ho aspettato un po' troppo a leggerlo, ad avere una copia autografata, posso dire che le ho tutte? Sì.
Devo ammettere anche che per scelta non ho letto nulla, né la sinossi, né le recensioni, fino a quando non ho ascoltato e assistito alla presentazione.
Questo perché non volevo lasciarmi coinvolgere, influenzare, dalle opinioni altrui...
Quando oramai hai letto tutto di quell'autore hai un'idea che difficilmente cambi, potrebbe scrivere anche strafalcioni ma cercheremo di giustificarlo, ahimé anche questa volta Diego Galdino ha dimostrato di saperci fare con le parole, ha trasmesso attraverso le pagine il senso del vero amore, il valore di volersi donare, le paure di tradire, la fiducia che si ripone nell'altro con la speranza che nonostante tutto l'amore abbatta anche le barriere e le bugie che si celano nascoste dietro una facciata.


Lui non credeva che l'amore si potesse ridurre ad un punto di confine instabile.
Un punto è un segno d'interpunzione, piccolo e semplice, l'amore invece è un intero dizionario grammaticale, ed è difficile per chiunque impararlo a memoria, perché ogni giorno le sue regole cambiano e quello che la sera pensi di sapere, il giorno dopo non ti serve a niente...

Bosco Bianco ha portato alla luce secondo me l'animo poetico dell'autore, a fine lettura l'ho trovato diverso dai precedenti romanzi perché qui lo schema narrativo va oltre, scava attraverso l'uso di termini più profondi, più intensi, il protagonista essenziale è l'amore, quello carnale, quello filiare, quello paterno, quello che ricongiunge tutti quei sentimenti che girano intorno a una sola cosa il sentimento, quello più profondo, quello che ti scava dentro creando una voragine e da cui non riesci a farne a meno.
Chiara Pizzi è la proprietaria della tenuta Bosco Bianco, un posto dove magia e realtà si confondono, dove tutto ciò che sembra afferrabile non lo è. La signora Chiara decide di lasciare in eredità questo splendido posto a due persone in parti uguali che dovranno convivere, con la speranza che mantengano Bosco Bianco così com'è.
Samuele Milleri e Maia Antonini però non conoscono nulla l'uno dell'altra, il primo professore di Storia, separato e senza lavoro, decide di vendere da subito la propria metà, senza però avvisare sia l'agenzia immobiliare che l'altra parte.
Nascono da qui una serie di eventi che porteranno il miglior venditore dell'agenzia immobiliare a spacciarsi per Milleri, quando in realtà il suo nome è Giorgio Betti, compito di quest'ultimo, convincere la Antonini a vendere anche la sua parte.


"Sai qual è il vero problema?
Che il grande amore della tua vita si prende e ti dà tutta la sua felicità e quando se ne va se la porta via con sé, sia quella che ti ha dato che quella che si è presa e così tu, malgrado ogni tanto ti capiterà di ridere spensierato e sentirti leggero, nel profondo resterai una persona semplicemente triste che quando si esauriscono le risate e la leggerezza si rende conto che la felicità, quella vera, non la proverà più perché se la sono portata via per sempre.

Il tempo a disposizione è una settimana e Giorgio dovrà convincere Chiara a vendere la sua parte, ma non ha realizzato che quel posto, complice una gita al mare avrebbe completamente capovolto la situazione e tirarsi indietro in quel momento non sarebbe stato facile e tantomeno semplice.


"Ti manca tanto non è vero?"
"Mio padre?"
"No, la donna di cui ti sei innamorato. 
Figlio mio, anche se ti capiterà di prendere la strada sbagliata, ricordati sempre che quella giusta non si cancella, né si sposta, ma resta lì ad aspettarti.
Lo sai? Quando tu non c'eri ho visto con le bimbe una di quelle commedie romantiche che a loro piacciono tanto. Il protagonista della storia era un astrofisico e diceva che le comete non si perdono, perché prima o poi esse tornano in orbita, e così ci rendiamo conto di non averle perse e le ritroviamo di nuovo..."

Come ben sapete le bugie hanno le gambe corte e anche le più architettate vengono scoperte...
Bosco Bianco conferma ancora una volta il volto di un autore che ha fatto dell'amore un'ispirazione alla vita, un amore sbocciato tra profumi e colori di una terra che ha tanto da donare, dove la solitudine è solo un concetto astratto perché difficilmente in un mondo pieno di colori, suoni, odori, aromi, fermarsi ad ascoltare è pura musica.


Floriana

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