venerdì 28 giugno 2019

Rubriche: Ci provo con... #2

Torna per il secondo mese consecutivo l'appuntamento con la rubrica, Ci provo con... che ha lo scopo di farci leggere autori nuovi mai recensiti.
Anche questa volta mi sono buttata sullo storico e il libro che vi presento è L'ultimo respiro del corvo. L'omicidio Caravaggio, un romanzo consigliatomi dalla stessa CE, Skira, che ringrazio per la copia offerta.



Titolo: L'ultimo respiro del corvo. L'omicidio Caravaggio
Autore: Silvia Brena & Lucio Salvini
Casa editrice: Skira 
Pag.: 509
Costo: 24,50














“Reverendissima eminenza, le tribolazioni non sono finite con la partenza da Napoli di Caravaggio”, recitava la lettera. “Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di sant’Orsola destinato ai Doria, pare il Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa... Qualcuno suppone sia ormai in Spagna. Inutile dire che la tela va assolutamente recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca in calce l’accusa più infamante…”

Caravaggio è stato davvero ucciso? Come e da chi? E chi ha voluto la sua morte? Il mistero si nasconde tra le pieghe di una copia di un quadro famoso, il "Martirio di sant'Orsola", dipinto dal Caravaggio poco prima di morire e da molti ritenuto una denuncia del suo assassinio. Un mistero che un critico d'arte sui generis, gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo, è chiamato a risolvere. Un cold case che si dipana nel corso dei secoli e che porterà a scoprire i veri responsabili della morte del pittore, ma anche a sollevare il velo su uno dei peggiori casi di corruzione e malaffare all'interno del Vaticano.


"Non sono un pittore, sono IL pittore.
Vedrete voi, di cosa sarò capace!"

Mai queste parole furono più vere, Alberto Merisi, conosciuto come Caravaggio, è uno dei personaggi, artisti, pittori che a cavallo del '500/'600 ha incantato l'Italia (anche se naturalmente non possiamo ancora parlare di Italia).
Un uomo con un carattere difficile, incline alla lite, alle zuffe, nonché di facili costumi, questa è un po' la descrizione che ne viene fuori dal romanzo se ci fermiamo al superficiale, ma se scendiamo nei meandri della vita vissuta, anche se romanzata, beh questa e un'altra storia.

"Saranno dieci anni di fughe, risse, omicidi, amori con donne, nobildonne, cortigiane e prostitute ma anche con ragazzi di strada, preti, mecenati: anni di relazioni complicate e sempre al limite. L'intensità con cui l'artista vivrà è la stessa che ritroviamo nei suoi quadri..."

Intanto mi preme ringraziare la CE, Skira, che mi ha dato la possibilità di leggere questo libro, una storia che secondo me va letta non solo perché impostata su una narrazione doppia, come doppia è la temporalità che c'è, ma credo a mio parer personale che bisognerebbe avere anche una conoscenza delle opere di uno degli artisti più magici, più oscuri del suo e del nostro tempo.
Ancora oggi seppur tutte le sue opere siano state rivoltate come un calzino, molti sono i punti oscuri (da cui lui tanto amava partire), celati, segreti che si nascondono dietro le sue opere.
Scrivere una recensione su L'ultimo respiro del corvo, non è cosa facile, perché ci sono due narrazioni differenti, quella che vede protagonisti due personaggi principali, il Cardinale Bargero e Dante Hoffman, contemporanei, l'altra il racconto dello stesso Hoffman, della vita di Caravaggio che punta il dito però proprio sugli ultimi anni.
E' un viaggio a ritroso nel tempo che facciamo, e pagina dopo pagina questo viaggio si trasforma in una galleria d'arte che vede rappresentate e descritte le opere del Merisi, autore che ha suputo con le sue pennellate, i suoi scatti d'ira raccontare la vita, il quotidiano anche nelle opere con sfondo religioso.
Naturalmente ogni parola scritta è supportata da un'accurata ricerca storica, che ritroviamo in tutto il romanzo.
Ma ora veniamo a noi!
Oltre la galleria di opere d'arte che ci vengono menzionate, descritte, rappresentate alla luce di studi, il romanzo gira intorno a intrighi e segreti che si sono tramandati nel tempo, una lettera fa da sfondo, un'opera, Il Martirio di Sant'Orsola, misteriosa, ultimo dipinto dell'autore che con essa denuncia gli autori e i mandanti della sua morte.

Credeva, come i suoi avi, che non si trattasse solo di una questione estetica, ma piuttosto etica.
La bellezza era un valore donato da Dio all'uomo e come tale i suoi ministri avevano il diritto e il dovere di ricercarla.
Era il concetto della Gracia arcaica della kalokagathia, del bello e buono quale ricerca dell'eccellenza umana. 
Bargero teneva a ciò che i suoi avi gli avevano imparato a custodire con cura, lontano dagli sguardi dei curiosi e degli invidiosi.

Ma cosa si cela dietro una delle opere più oscure del tempo?
Chi è stato l'autore materiale della morte dell'artista? 
E chi il mandante?

"CAPUT ARTIST EST CORVUS"

Un volume corposo, ben 500 pagine circa, che ha richiesto molto tempo per essere letto, uno storico che riprende in pieno la vita di un artista che in tutta onestà amo tanto, ho visto molte delle sue opere, laddove mi è stato possibile, credo che Caravaggio viva in pieno il suo tempo, un periodo storico importante nella storia e nell'arte stessa, fatto di intrighi, segreti, congiure, di sopravvivenza, ricatti e spergiuri, omicidi e punizioni.
Un libro con una scrittura fluente, anche se a volte mi sono persa negli scarti temporali, i passaggi dal passato al presente e viceversa a volte sono stati così repentini che mi sono dovuta soffermare e tornare indietro.
Un libro che nonostante la corposità ti cattura, non solo per le vicende del Merisi, ma di tutto ciò che gira intorno al mondo dell'arte, quadri rubati e poi ritrovati, nuclei investigativi, falsari, un mondo complesso fatto anche in questo caso di intrighi, di nodi che prima o poi vengono al pettine e a poco servirà il mea culpa o la remissione dei peccati.


Floriana

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10 commenti:

  1. Sembra interessante ma come tu ben sai non proprio il mio genere preferito

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    1. Beh non è prettamente storico, una possibilità gliela darei

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  2. Che bella recensione! Fa piacere quando un libro colpisce così

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  3. Che bello un libro su Caravaggio!
    Leggo poco i libri storici per paura che siano troppo didascalici, la tua recensione invece mi ha colpito, come colpisce Caravaggio ed il mistero e ombra che lo circonda.
    Buono spunto di lettura.

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    1. Il libro si presta a molte interpretazioni, non è per nulla didascalico, al contrario c'è una bella narrazione, con grandi colpi di scena

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  4. Ma che brava tu a leggere un libro su Caravaggio e che bello che ti sia piaciuto.

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    1. Sì, è un bel librone, scritto bene, poi io amo Caravaggio, quindi in parte sono partita positiva

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  5. Libri del genere secondo me devono essere letti secondo un spirito giusto perché comunque molto impegnativi. Si vede che ti è piaciuto e questo è bello

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    1. Sì hai ragione, prima di chiederlo alla CE, ci ho pensato un po' poi però mi sono fatta prendere dalla curiosità e l'ho letto

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