Autore: Gill Paul
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pag.: 480
Costo: 12,00 cartaceo, 4,99 ebook
Russia 1918. I membri della famiglia Romanov sono tenuti prigionieri dai rivoluzionari. Confinati in casa, sono convinti che non manchi molto prima della fine. E infatti tutti i familiari dello zar sono impegnati a studiare complessi piani di fuga. Maria, una delle principesse, parla con le guardie. E due di loro si innamorano perdutamente di lei. Ma l'amore sarà in grado di salvare i Romanov o si rivelerà una delle cause della fine per la famiglia imperiale? Australia 1970. La vita di Val è un disastro. Quando era ancora una bambina sua madre è scomparsa e il padre non ha mai voluto darle spiegazioni. Tony, suo marito, la controlla rigidamente in tutto quello che fa. Quando suo padre ha un malore, corre ad assisterlo dopo anni trascorsi nel silenzio. Ma Val rimane scioccata sentendogli dire, in punto di morte: «Non volevo ucciderla». Si riferisce forse a sua madre? Decide quindi di cominciare a indagare nel passato del padre. Ma invece di limitarsi a fare luce sui segreti del passato, la sua ricerca si rivelerà l'occasione per trovare la forza di essere padrona del suo destino.
In questo libro si racconta l'ultimo periodo in vita dello
zar Nicola II, della zarina e dei loro figli. Siamo nel 1917 e si legge della
fine della famiglia Romanov e di come, in base a studi, ricerche e ritrovamenti
di reperti, alcune figlie non siano morte durante l'esecuzione. Una delle
granduchesse, Marija, sembra sia riuscita a salvarsi e l'autrice costruisce una
storia fantasiosa sulla stessa.
Nel romanzo si racconta anche la vita di Val Scott, siamo
negli anni '70, residente a Sydney,
Australia, e come sia legata in qualche
modo alla famiglia imperiale.
Ci sono molte vicende vere e realmente capitate, ma per la
maggior parte è un romanzo nato dalla creatività della scrittrice.
Da un lato il libro mi è piaciuto: i riferimenti storici
sono validi, è scritto bene e si mette in risalto la peculiarità dei vari
personaggi, ma dall'altro lato mi ha lasciato perplessa perché la protagonista,
Marija, nel romanzo ha vissuto una serie di avvenimenti che non hanno alcuna
prova.
É un personaggio vero e nello stesso tempo inventato di sana
pianta.
Iaia
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