Autore: Kathryn Hughes
Casa editrice: Nord
Pag.: 348
Costo: 16,60
Trama
Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che lei vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale agli anni '40. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l'uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro? Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l'unico modo per sfuggire a un marito violento e a un'esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa tenere accesa la speranza, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. Che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi.
Il commento di Dolci
Ammetto di essere partita prevenuta nella lettura di questo
romanzo. Di solito, infatti, i libri ambientati nel passato difficilmente mi
piacciono. Invece devo confessare di esserne stata coinvolta già dalle prime
pagine. La storia in sé non è niente di speciale o originale ma la sua “aura”
mi ha avvolto da subito.
Tina, la protagonista della storia, è vittima di abusi e violenze
da parte del marito. Mentre sistema abiti per la Charity Shop (negozi gestiti
da volontari che si occupano di rivendere oggetti di seconda mano il cui
ricavato viene poi devoluto ad un’associazione benefica),
trova nella tasca di un vecchio cappotto una lettera mai spedita. Un po' per
curiosità e un po' per sfuggire alla sua triste realtà cerca di trovare
l'autore e la destinataria della lettera. Veniamo così a conoscenza della
storia di Chrissie e Billy, di come si incontrano e si innamorano in una Gran
Bretagna sull'orlo della seconda guerra mondiale, e della ragione per la quale
la lettera di Billy non è stata spedita.
Ho trovato i personaggi davvero ben sviluppati psicologicamente.
Sono stata molto colpita da Tina anche se non capisco come, dopo tutte le
angherie subite, ad un certo punto del racconto, torni a vivere in casa col
marito.
So che l’amore
rende ciechi,
ma non sapevo
rendesse anche stupidi.
Ogni volta mi chiedo come possano queste donne maltrattate
riuscire a provare anche un solo briciolo d'affetto per i compagni violenti.
Che torture psicologiche subiscono per voler rimanere con loro, a subire ancora
e ancora e ancora? Mi si spezzava il cuore ogni volta che, nel libro, si parlava
delle cose orribili della quale Tina era vittima inerme.
La parte del libro dedicata a Chrissie e Billy, anche se con
avvenimenti completamenti diversi, è triste e dolce al tempo stesso. Un
lacerante racconto in cui i due giovani devono combattere contro un padre
dispotico e l'incubo della guerra.
Mi è piaciuta molto questa storia semplice, ma raccontata con
grande profondità, con una grande comprensione umana ed uno stile avvincente.
Non ho dato il voto pieno perché alcuni avvenimenti mi sono sembrati troppo
forzati e la fine non mi ha soddisfatto del tutto.
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