Benvenuti nella rubrica, Questa volta leggo, nata dalla mente di Chiara del blog, La lettrice sulle nuvole, con la collaborazione di Dolci del blog, Le mie ossessioni librose, che hanno pensato di organizzare mensilmente una lettura a tema, questo mese la parola scelta è Marrone.
Titolo: Il canto di Calliope
Autore: Natalie Haynes
Casa editrice: Sonzogno
Pag.: 320
Costo: 18,00 cartaceo
Data di pubblicazione: 21 gennaio 2021
Una donna sola corre nella notte, intorno a lei la sua città che brucia. Fuori dalle mura, la regina e altre sventurate attendono un destino che verrà deciso dai vincitori. E' la caduta di Troia. Dieci interminabili anni di guerra sono giunti alla tragica conclusione, mentre le avventure dei protagonisti andranno a ispirare, nei secoli a venire, le opere di artisti e scrittori.
"Cantami o Musa" invoca il sommo poeta Omero, che ha raccontato le gesta degli eroi. Ma Calliope, musa della poesia epica, questa volta è meno accomodante: è convinta che non tutto sia stato narrato, che qualcosa di fondamentale, legato alle figure femminili, manchi ancora per completare l'affresco. Se il bardo vuole che lei canti, allora lei canterà insieme a tutte le donne coinvolte nella grande tragedia. Dando voce a ciascuna di loro, Calliope prende in mano la storia e ce la racconta da una nuova prospettiva. Ecco Andromaca, Cassandra, Pentesilea, Clitennestra, che vengono alla ribalta, con i loro pensieri, con i complicati risvolti psicologici delle loro scelte, con la sete di vendetta, la solitudine, la dignità di fronte alla morte. E poi tutte le altre, da Penelope a Briseide, da Creusa a Ifigenia, dalle troiane che, vinte, saranno rese schiave, alle greche che attendono il rientro dei loro uomini, senza dimenticare le capricciose divinità che governano le sorti dei mortali.
Amo la mitologia e per formamentis la conosco, quindi sono partita da un punto, già ben delineato nella sinossi, non avrei letto nulla di nuovo, avrei invece letto qualcosa di diverso...
Il canto di Calliope non è un romanzo, è un libro corale, che parla di donne e lascia parlare le donne, l'evento è quello che tutti conosciamo e che abbiamo studiato, la caduta di Troia, la fatidica notte, quando il cavallo donato dagli ateniesi non è altro che un mezzo per entrare in quella fortezza che i troiani erano riusciti a proteggere fino ad allora.
Quindi cos'ha di diverso questo libro? Nulla, se non il narratore, è Calliope che vuole dare una svolta a quella richiesta di aiuto che Omero le fa, non vuole solo alimentare e rinnovare le gesta dei grandi, ma vuole portarci oltre, vuole farci conoscere cosa hanno visto gli occhi di Andromaca, cosa ha provato Cassandra, ha dato voce a chi la storia l'ha subita e non ha potuto narrarla.
Un libro per molti versi lungo e lento, per altri intenso e consistente.
Dirvi che mi è piaciuto, mentirei.
Dirvi che mi ha dato un qualcosa in più rispetto a ciò che conoscevo è tutta un'altra storia.
Il canto di Calliope penso che non voglia essere un romanzo per sole donne, letto da donne e rivolto alle donne, credo sia un libro che abbia voluto dare voce alle tante protagoniste che la storia narrata da scrittori ha tenuto da parte.
io ancora non ho deciso se voglio leggerlo o meno sai?
RispondiEliminaSe non lo avessi acquistato prima di leggere le diverse recensioni, probabilmente avrei passato
EliminaQuesto è uno di quei romanzi che mi attira e mi respinge
RispondiEliminaPurtroppo non posso esserti d'aiuto
EliminaHa uno stile di scrittura molto molto particolare e forse per questo restare coinvolta nella storia è complicato, tuttavia la storia a me è piaciuta molto perchè si ha un punto di vista diverso
RispondiEliminaSì, ho apprezzato anche io il punto di vista, ma è un po' complicata come lettura
Eliminal'avevo letto e mi era piaciuto anche se sì, complicato
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