sabato 24 aprile 2021

Rubriche: Cosa segnalo oggi? #123

 

L’amore non ha un perchè 

 Sara Gambazza

IoScrittore

pag. 316 

Euro 3,99 

IN USCITA L’8 APRILE 2021





Jacopo e Annael si incontrano e si capiscono, specchiandosi uno nella solitudine dell’altro, con la semplicità delle cose belle e improvvise. Così provano a diventare grandi, tra strani incontri e soprusi, responsabilità e voglia di leggerezza. Perché insieme si può vincere contro il mondo.

Un ragazzo e una ragazza, una città attraversata da un torrente, una corsa interrotta in autobus, un timido accenno di primavera; è l’inizio semplice di una storia quasi sbagliata. Perché lui, Jacopo, ha i jeans troppo larghi, i capelli troppo arruffati, una casa troppo piccola, una sorella troppo strana e un dolore sordo in fondo alla chitarra. Lei, Annael, un nome da elfo, i capelli rosso incendio, una madre regina di un chiosco di dolci e lo stesso dolore di Jacopo da buttare in faccia al mondo, un padre che non c’è più. Sono storie al margine, di riva fangosa dove nessuno guarda, dove pare che niente di bello possa accadere. E invece accade che le linee di queste giovani vite s’incontrino, delimitando un territorio nuovo all’interno della città e dei giorni sempre uguali. Il terzo lato di questo triangolo scaleno è rappresentato da Iames, un barbone. Un’altra vita sotto traccia, nascosta agli occhi di chi non sa vedere, sulle rive del laghetto del parco, dove l’unica amica è una papera bianca. La luce di questo sfondo è data dall’amore tra Jacopo e Annael, capace di illuminare piano piano ogni grigio marciapiede, ogni gradino antico della piazza del mercato, ogni parola consueta, ogni pomeriggio all’apparenza scontato. Un amore imparato poco a poco, ma così tenace da permettere di superare i dolori più profondi, le ingiustizie più manifeste e le cattiverie più crudeli; libero e inarrestabile come la primavera in un’antica città di provincia. 

Sara Gambazza è nata a Parma e vive a Noceto, in campagna, con un marito paziente, tre figli turbolenti e quattro cani. Fa l’infermiera, legge tanto e dorme poco. Quando scrive «salta di là», dove la praticità non è tutto, dove pensare non è far niente ma è fare qualcosa. Ha scritto questo romanzo ricordando un’adolescenza scassata, con tenerezza e una punta di nostalgia

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