Autore: Jo Baker
Casa editrice: Einaudi
Pag.: 382
Costo: 13,00 cartaceo
Sarah è a servizio a Longbourn House da quando era bambina, ma non si è ancora rassegnata a certi compiti ingrati quali lavare la biancheria e svuotare i pitali dei signori. Questa pesante routine senza svaghi la opprime: non vuole accontentarsi di mandare avanti la casa d'altri come Mrs Hill, la governante, fa da sempre. Perciò, quando un giorno di settembre Mr Bennet assume a sorpresa un nuovo valletto, la gioia per la novità è grande. James ha il fisico asciutto e gli avambracci scuriti dal sole. Lavora di buon umore, fischiettando, ed è gentile, ma dà poca confidenza. Sembra sapere tante cose, eppure sul suo passato è stranamente vago. Ama i cavalli e dorme nel solaio della stalla: li, su una mensola, ha dei libri e, sotto il letto, una sacca scolorita piena di conchiglie. È un mondo intero quello che apre per Sarah, una nuova geografia di orridi, vallette in fiore e campi di battaglia. Ispirato al non detto di "Orgoglio e pregiudizio", "Longbourn House" ricostruisce con tono brioso la vita della servitù nell'Inghilterra di inizio Ottocento, facendo emergere tra le righe la fatica e le disuguaglianze su cui si reggeva il bel mondo. All'interno di questo affresco storico, che oltre alla campagna dell'Hertfordshire include la Spagna sconvolta dalle guerre napoleoniche e i porti commerciali sull'altra sponda dell'Atlantico, Jo Baker dona pensieri ed emozioni autentici alle ombre che nel celebre romanzo di Jane Austen si limitavano a passare sullo sfondo rapide e silenziose.
Per chi ha letto il romanzo Orgoglio e Pregiudizio, in
questo libro può ritrovare i personaggi della famiglia Bennet. Il filo della
trama tocca vicende già note dalle lettrici della Austen, ma la storia è
raccontata dal punto di vista della servitù. La protagonista è Sarah, una
tuttofare in casa Bennet, e si legge quanto la ragazza vorrebbe cambiare vita.
Con l'arrivo del nuovo valletto, James, la sua prospettiva cambia e si
innamora, ricambiata da questo nuovo servitore.
Ho trovato il romanzo un po' lento e a tratti noioso. A tre
quarti del libro volevo fermarmi, proprio perché si andava avanti a piccoli
passi, ma ho voluto continuare per capire come si sarebbe svolto il finale. Vista
la quantità di descrizioni per ogni vicenda capitata, mi aspettavo che
l'epilogo avesse più spazio, invece è stato un po' tutto veloce e ciò mi ha
infastidito. É un libro interessante, da un lato, dato che questa volta è stata
data voce alla servitù, ma dall'altro lato, invece, l'ho trovato un po'
ripetitivo e non affascinante.
Iaia
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