sabato 19 gennaio 2019

Trame e opinioni: Petali sull'acqua di Kathleen E. Woodiwiss

Titolo: Petali sull'acqua
Autore: Kathleen E. Woodiwiss
Casa editrice: Sonzogno
Pag.: 465
Costo: 7,00
















Shemaine, giovane irlandese accusata ingiustamente di furto, fugge su una nave negriera diretta in Virginia. Comprata come schiava da un gentiluomo inglese che la conduce in un'incantata residenza nei boschi, l'ardente diciottenne dagli occhi di smeraldo non sa resistere a quel suo enigmatico e generoso "padrone". Ma un'oscura minaccia si addensa all'orizzonte, e un'altra nave solca l'oceano spinta da un vento di vendetta e di passione.


Riprendere in mano un libro scritto dalla regina dell'historical romance è come tornare indietro nel tempo, Kathleen Woodiwiss non mi stancherò mai di scriverlo è stata una delle scrittrici più contemporanee che abbia letto finora, in un tempo (il suo), quando ancora questo genere non aveva lettori e seguiti.
Petali sull'acqua a mio avviso personale non è stato uno dei migliori che abbia letto ad oggi, ma la scrittura, i temi, le peculiarità tipiche dei racconti ci sono tutti. 
La cosa che ancora oggi a distanza di tempo mi lascia affascinata da questa autrice sono le storie che narra, dove la donna non è altro che un oggetto (che sia chiaro il mio non vuol essere una esaltazione della donna maltrattata, va sempre riferito che il tempo/periodo narrato dall'autrice è quello che vide la donna per quello che era: un oggetto), ma non in senso stretto della parola, ciò che mi attira è il riscatto di queste donne, la forza di volontà, il non volersi mai abbattare davanti alle difficoltà che inesorabilmente il mondo gli pone davanti. Shemaine ha sangue irlandese nelle vene e colori che la contraddistinguono dalle altre, una tempra che la porta a essere amata e soprattutto odiata da molti, su una nave che la sta portando verso un nuovo mondo dove sicuramente verrà acquistata e sfruttata, lei è conscia del suo destino nonostante caparbiamente cerca di remargli contro. 
Finita a Newgate, processata per furto (cosa che non ha commesso), Shemaine pur di lasciare quel posto orrendo dove nessuno crede alla sua innocenza, firma e salpa sulla London Pride, una nave che la porterà oltreoceano con la speranza di una vita migliore. Ma il suo carattere non le permette di essere ben vista, oltretutto la sua bellezza non passa inosservata e molti compreso il capitano fantastica di acquistarla per tenerla segregata e usarla a suo piacimento. 
Giunta in Virginia è acquistata da Gage Thornton, un colono di origini inglesi, vedovo, con un passato che tende a nascondere, non vuole far conoscere le sue origini, oltrettutto un alone di mistero si cela anche sulla morte della moglie.
Come tutti i romanzi della Woodiwiss non mancano momenti di terrore per la giovane e bella Shemaine che però riesce a reagire tanto da diventare anche una specie di paladina contro chi minaccia la sua serenità e quella del suo padrone.
Amore, passione, tentazioni fanno da sfondo in un'America che si appresta a cambiare il proprio volto, in un mondo che risente ancora della colonizzazione inglese, un tempo in cui tutto sembra semplice molte cose stanno cambiando. 
Gage e Shemaine si ritroveranno a combattere per un amore di cui molti non credono e che allo stesso tempo invidiano.
Ora però devo tirare una nota dolente, in questo romanzo non ho trovato il trasporto emotivo che ho ricevuto nei precedenti libri, la protagonista seppur minacciata, succube degli eventi che le remano contro l'ho trovata troppo incisiva, sicura di sè e delle proprie pretese, quella forza che ho riscontrato negli uomini in Gage era assente, mancava di un certo spirito, seppur l'autrice riesca sempre al meglio a caratterizzarli, questa volta non ho avuto nessun fulmine che me lo facesse amare sin dall'inizio!!!




Floriana

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