lunedì 7 maggio 2018

Trame e opinioni: La cena dei segreti di Care Santos

Titolo: La cena dei segreti
Autore: Care Santos
Casa editrice: Salani
Pag.: 359
Costo: 18,00















Trama
Nel cuore dell'estate del 1950 cinque compagne di collegio giocano per l'ultima volta a Obbligo o verità. Due di loro, Marta e Olga, stanno per cominciare una nuova vita fuori dall'istituto. È un'occasione speciale e le ragazze sono emozionate, ma non si aspettano che un pegno troppo crudele finirà per segnare le loro esistenze per sempre. Le amiche si perdono di vista e prendono strade diverse, ognuna con le sue frustrazioni e le sue rivincite. Sono passati trent'anni - Marta è diventata una famosa autrice di libri di cucina, Olga è dimagrita ma si annoia ancora, Nina ha un nuovo misterioso fidanzato, Lola è incinta e ha appena perso suo marito, Julia è stata eletta deputata - e per loro è giunto il momento di fare i conti con i ricordi e le colpe che si portano dentro da troppo tempo. Si danno appuntamento a cena al Media vida, il ristorante di Marta, e tra una portata e l'altra decidono di giocare ancora una volta al gioco dei pegni: ognuna dovrà porre alle altre una domanda a cui non ci si può rifiutare di rispondere. Ma Julia - che quella notte d'estate ha pagato il prezzo più alto - ha fatto annunciare dalla sua segretaria di essere in ritardo. Le loro risposte portano alla luce segreti del passato e del presente che si intrecciano in maniera sorprendente in attesa dell'ultimo racconto, quello di Julia, l'unico che potrà chiudere il cerchio e 'mettere ordine nei cassetti del passato'. Attraverso le voci di cinque personaggi femminili nell'arco di trent'anni Care Santos ritrae un'intera generazione di donne alle prese con la costruzione del proprio futuro in un momento in cui l'ipocrisia e la rigidità della società si scontrano con una nuova visione dell'amicizia, della libertà e dell'amore.


Questo è un romanzo che lascia i brividi, è bello da far paura… profondo, denso. Un libro che entra in pieno dentro la tua testa e per alcuni aspetti ti fa pensare. Entri in empatia con queste cinque ragazze e ti accorgi che anche tu, forse, spesso hai vissuto o li hai sentiti, avvertiti come tuoi, i loro stessi pensieri. Sarà che io ho l’età delle protagoniste, ma le ho sentite vere, possibili, riconoscibili in alcune “amiche”. È una storia dolce-amara. Nelle pagine di questo libro viene portata alla luce la “cattiveria” delle bambine, ma quella delle donne adulte…
Tutto nasce con un gioco, un innocente gioco tra bambine, che di innocente però ha veramente poco. Una serata che ha il sapore del mistero. Cinque ragazze, chiuse in un collegio, per passare il tempo si vedono di nascosto dalle suore per confidarsi, raccontarsi segreti e mettersi alla prova.
Passati trentun anni da quella sera in collegio, Olga, per superare la noia, organizza una cena, una rimpatriata. Vuole rivedere quelle sue quattro compagne. Si ritrovano quindi a distanza di tanti anni e, attraverso i ricordi, si vivono trent’anni di storia… di storia vera! Ripercorri la loro storia personale, la vita politica del loro Paese, la moda e i cambiamenti di costume.
Ha un po’ il sapore di due film, benché non abbia niente a che vedere con questi esempi, di due pellicole cinematografiche che io amo tanto e che affrontano le rimpatriate tra vecchi compagni di studi. Il primo film che mi viene in mente è Il grande freddo (The Big Chill), 1983, Stati Uniti d’America, diretto da Lawrence Kasdan, mentre il secondo è Compagni di scuola, 1988, Italia, diretto da Carlo Verdone.

I “finché” della vita sono sempre i migliori. 
Cambiamenti di rotta che decidono un’intera esistenza.

Le cinque donne hanno tutte il loro bel carattere, sono tratteggiate perfettamente dall’autrice e, leggendo le loro storie, impari a conoscerle.

Olga la grassa. Marta la scrittrice. Lola la dolce. Nina la chiromante. 
E non riuscì a evitare un pensiero: Júlia l’orfana
O peggio, Júlia la sfortunata.

Olga è una donna odiosa, invidiosa di tutto e tutti, persino della sorella. Gioisce delle sventure delle altre persone. Spesso si diverte a far sì che gli altri soffrano, denigra le persone. Usa gli altri pur di ottenere una posizione di rilievo.

Qualsiasi cosa succedesse, il senso di colpa non la sfiorava mai. 
Era esperta nel trovare scuse per evitare qualsiasi responsabilità e, 
con il passare del tempo, aveva perfezionato la tecnica.

È una donna moralista, ma solo perché è una conformista. Non è soddisfatta del suo matrimonio, ma non lo ammette e soprattutto continua a mantenere le apparenze. Continua a sbandierare la sua condizione di donna sposata, madre di cinque figli, morigerata, timorosa di Dio e rispettosa della legge… Ma è tutta facciata, a lei interessano solo le convenzioni sociali e l’ostentazione della propria condizione sociale. Essere sposata con il dottor Prats le dà uno status sociale che la soddisfa, la fa sentire importante. Marta, sua sorella gemella, non riesce a entrare in sintonia con lei...

Quel bisogno di sua sorella di essere sempre la protagonista, o la responsabile o la benefattrice o tutte e tre allo stesso tempo la faceva uscire dai gangheri.

Marta è silenziosa, chiusa, ma al tempo stesso un’attenta osservatrice. Si è sposata per amore, ma suo marito è un donnaiolo, eppure lei lo ama ancora. Ha sempre perdonato il marito dopo ogni “scappatella”, ma alla fine riesce a lasciarlo andare, solo perché è stanca di riprovarci. Voleva diventare una romanziera, ma per compiacere il marito diventa una scrittrice di libri di cucina. La sua unica soddisfazione è stata quella di aver deciso di riprendere in mano la sua vita e decidere lei cosa fare…

«Il problema è che ciò che decidiamo non ci cambia solo la vita. 
Ci trasforma anche in persone diverse».

Lola è dolcissima. È piena di dubbi, di paure, ma è carica d’amore. È una sognatrice, persa nel mondo classico, ai Beatles preferisce Beethoven!!!

Dovettero tacere per pensare alla velocità della vita. 
La lenta vita di Lola, le loro vite lente che acceleravano all’improvviso, 
vite veloci che si fermano. Vite ferme o con un’accelerazione uniforme. 
Com’era la propria? Quale di ognuno di loro? Esistono vite con un ritmo uniforme in cui tutto accade quando deve accadere?

È sempre stata la mediatrice del gruppo.

… Lola, che trovava sempre la frase adatta a ogni occasione.

Ora Lola è incinta, a dire il vero sta per partorire. Il figlio è il frutto del suo amore, è parte del suo legame con il marito ormai morto.
Nina è la trasgressiva… Tutte noi abbiamo una “Nina” della nostra vita (io ce l’ho, è con me dalla seconda media)!!! È amante della chiromanzia, ma non è questa la cosa importante; ciò che la caratterizza, la sua peculiarità, è la stravaganza, l’estrosità, l’eccentricità in tutto quello che fa. Ha un’anima spregiudicata, tanto che si sposa per rimediare ad un “errore”, ma questo le costerà caro… Nina fa di tutto per provocare uno shock a chi le sta intorno, sia con gli atteggiamenti, sia con gli abiti, sia con le parole. Tra le cinque ragazze, Nina e Lola sono rimaste legate per più tempo, forse perché, dopo la notte del 29 luglio 1950, erano rimaste sole in collegio. Per un po’ continuano a frequentarsi, sono in contatto anche una volta cresciute, condividono parte del loro cammino nella società. Come succede spesso poi le strade si dividono, loro non si frequentano da 15 anni, ma entrambe sentono la mancanza l’una dell’altra, tanto che Nina cerca di recuperare quanto più possibile questo flebile legame…

Preferiva andare da sola a trovare Lola. 
Voleva provare a recuperare parte di quell’amicizia che avevano condiviso in passato. Improvvisamente le sembrava che quella strana notte fosse il momento migliore per provarci.

E poi c’è Júlia, la mia preferita. Júlia è forse la più dura delle cinque, ma la vita con lei non è stata affatto generosa. Quello che ora ha raggiunto, ora è deputata, se lo è costruito con le sue forze e le sue capacità. È determinata, ma ha un cuore grande. È generosa e leale, soprattutto è capace di perdonare, persino di perdonare Olga…

Júlia la guardò dritto negli occhi. Era strano che faticasse tanto a fare una cosa così semplice. Non provava rancore per quella donna così costruita, con indosso quel ridicolo vestito e la sua abbronzatura da pubblicità, ma improvvisamente si stava rendendo conto che i ruoli stabiliti durante l’infanzia durano per sempre, per quanto la vita ci trasformi.

Tra colpi di scena, segreti svelati, paure che emergono, questo libro racconta le donne, l’universo femminile nel suo complesso.

Per fortuna la serata aveva offerto loro una fantastica occasione di conoscere meglio se stesse.

Non conoscevo questa autrice e ho letto questo romanzo veramente per caso, ma sono felice di averlo fatto. È scritto benissimo, è coinvolgente, profondo. Alla fine queste cinque ragazze, ormai donne, sono anche amiche tue… Ci vorresti litigare, qualcuna vorresti solo abbracciarla e coccolarla e per un'altra provi stima e rispetto. L’abilità dell’autrice è stata proprio quella di parlare di tutte con la stessa “passione”.
Il romanzo è scritto in terza persona, con uno stile fluido che veramente ti appassiona, ti tiene incollata alla narrazione.
Concludendo, assolutamente un libro da leggere!!!



Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...