Autore: Stephanie Butland
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 316
Costo: 17,90
Trama
Nel cuore di York, nel Nord dell'Inghilterra, c'è una piccola e fornitissima libreria. È il rifugio preferito della giovane Loveday Cardew. L'unico luogo che sia mai riuscita a chiamare casa. Solo qui si sente al sicuro. Solo qui può prendersi cura dei libri proprio come i libri si prendono cura di lei. Perché è attraverso le loro pagine che la giovane libraia riesce a comunicare le emozioni e i sentimenti più profondi: la solitudine di Anna Karenina; la gioia di vivere di La fiera della vanità; le passioni travolgenti di Cime tempestose. Fino al giorno in cui comincia a ricevere misteriosi pacchi ricolmi dei libri con cui è cresciuta, e inizia a pensare che qualcuno stia cercando di mandarle un messaggio. Qualcuno che, forse, la conosce bene e che conosce anche la sua infanzia, divisa tra una madre assente e una donna che ha cercato di esserne la sostituta. Un'infanzia piena di ricordi difficili. Loveday non ha la minima idea di chi possa essere e del motivo per cui il misterioso mittente si ostini a non lasciarla in pace. Sa solo che non può più continuare a nascondersi e a fare finta di niente: se vuole costruirsi un futuro diverso, migliore, deve affrontare il passato che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle. Al suo fianco, pronto ad aiutarla a raccogliere il coraggio di cui ha bisogno, c'è il brillante e dolcissimo Nathan, poeta in erba, l'unico che sembra conoscere la strada per arrivare al suo cuore. A poco a poco, con i suoi versi pieni di speranza, riesce a scalfire il guscio che Loveday si è costruita intorno e a regalarle la promessa di una felicità che lei, in fondo, non vede l'ora di afferrare.
Loveday è una ragazza molto particolare.
Lavora in una
libreria e per lei esiste solo questo mondo e si sente sicura quando è
circondata dai libri. Accadranno delle cose che la faranno uscire da questo
nido e capirà che esistono persone che credono in lei e che le vogliono bene.
Sarà un percorso molto difficile, ma ci riuscirà.
Una storia raccontata in prima persona dalla protagonista
che trasmette il suo completo disagio quando lei stessa deve raffrontarsi con
gli altri anche per delle cose molto semplici.
Non gradisco questa forma di comunicazione, ma mi rendo
conto che non poteva essere diverso per far giungere al lettore tutta
l'evoluzione che Loveday ha subito.
Un romanzo che non mi è piaciuto molto, troppo incentrato
sul personaggio principale; altri attori avrebbero meritato più spazio e il
finale, secondo me, è stato veloce, mentre sarebbe stato giusto conoscere più a
fondo l'epilogo di ognuno.
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