Autore: Tea Ranno
Casa editrice: Frassinelli
Pag.: 240
Costo: 17,50
DONNE CHE SI RACCONTANO, E RACCONTANO LA VIOLENZA SUBITA DAGLI UOMINI, PERCHÉ LA MEMORIA È L’UNICA FORMA DI RISCATTO.
UN ROMANZO DI GRANDE, TRAGICA ATTUALITÀ.
Durante una notte una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, nella piazza dove passeggiava bambina, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto. Sono voci di donne morte, che vogliono, devono, raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall’oblio al quale sono destinate. Sono storie dolorose che hanno una caratteristica in comune: l’umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale, i loro sentimenti, le loro vite vere, insomma, tutto viene sempre e inesorabilmente annullato nella dicotomia maschile della donna “santa o buttana”. Ma c’è anche un’altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina, poi ragazza. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
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