Autore: Felicia Kingsley
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 381
Costo: 0,99 abook, 10,00 cartaceo
Trama
Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un'enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l'avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone... Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla... Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un'unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l'aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un'odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta...
Il commento di Dolci
Non essendo un periodo facile per me sono sempre
alla ricerca di letture leggere e spensierate e questo libro è arrivato al
momento giusto.
Le peripezie di Jemma e Ashford, che mi hanno
ricordato il telefilm di qualche anno fa Dharma & Greg, sono state perfette
per farmi ridere e rilassare. Scopo raggiunto, quindi.
«No, Derek, mettiamo, per assurdo, che io accettassi:
si è mai
vista la principessa salvare il principe azzurro dal recupero crediti?
Li ho adorati entrambi e trovo la loro relazione
davvero ben sviluppata. Due persone completamente diverse tra loro che costrette a convivere, non possono che scatenare eventi esilaranti.
Rara volta in cui il personaggio femminile mi piace
più di quello maschile. Jemma è forte, divertente, ironica e non si lascia
fermare da niente. Soprattutto cerca di adattarsi all'ambiente del marito
rinunciando a molte sue caratteristiche caratteriali. Ashford è proprio troppo
moscio. Succube della madre e delle regole della nobiltà inglese, non fa il
minimo sforzo per capire Jemma. Non è totalmente apatico, ma lo avrei preferito
con più spirito combattivo.
La madre di Ashford poteva essere un soggetto
negativo, ma io l'ho adorata lo stesso, pur essendo la tipica snobbissita e superficiale
rappresentante dell'aristocrazia.
Ho adorato anche Harring e Cecile Loxley, amici
rispettivamente di Ash e Jem, che non perdono occasione per punzecchiarsi a
vicenda. Vorrei tanto un libro su di loro perchè sono sicura che sarebbe
divertente al pari di questo.
Mi sono piaciuti moltissimo anche i genitori di
Jemma, tipici Hippie tutti natura e spiritualità.
Naturalmente la più odiosa è Portia, poco presente
fisicamente nella storia, ma antipatica oltre ogni limite.
Unica pecca del romanzo il finale troppo
prevedibile.
Sono curiosa di leggere altro di questa autrice
perché ho davvero apprezzato il suo modo di scrivere.
Al mondo non c’è una persona uguale a un’altra, non importa il
passato,
ma il futuro da costruire insieme, è questo che fa una vera coppia.
Guardarsi in continuazione alle spalle, da dove si è venuti, è il miglior modo
per non vedere dove si sta andando e si rischia di finire a sbattere contro un muro.
Io e Carly non avremmo mai avuto un futuro.
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