giovedì 12 ottobre 2017

Trame e opinioni: Le cose che non so di te di Christina Baker Kline

Titolo: Le cose che non so di te
Autore: Christina Baker Kline
Casa editrice: Giunti
Pag.: 320
Costo: 6,90 cartaceo
















Trama
Molly ha solo diciassette anni ma continua a finire nei guai. Figlia ribelle di due genitori adottivi, è sotto la tutela dei servizi sociali e ogni pomeriggio deve aiutare l'anziana Vivian nelle pulizie di casa. L'incontro tra le due non è certo dei più promettenti: Molly ha sempre il broncio, parla a monosillabi, veste totalmente di nero e ha sfumature blu notte nei capelli. Ma Vivian è una donna speciale a cui la vita ha tolto e regalato tanto: non si fa certo intimidire dall'aspetto di Molly. Per di più, le due hanno qualcosa di molto profondo che le unisce: anche Vivian infatti è un'orfana che, come tanti altri bambini della sua epoca, venne messa sul 'Treno degli orfani' per trovare famiglia. E quando Molly capisce di poterla aiutare a dipanare il mistero che da tanti anni la perseguita, la scintilla dell'amicizia più grande e sincera libererà entrambe.


Il commento di Iaia

La vera protagonista di questa storia è Vivian, una donna di 91 anni, che racconta la sua vita da quando è partita con la sua famiglia dall'Irlanda, quando aveva 9 anni, per andare in America nel 1929. Poi c'è un altro personaggio importante ed è Molly, una ragazza di 17 anni, e siamo nel 2011, orfana e in affidamento presso una famiglia con cui non si trova bene.
L'incontro tra queste due figure influenzerà le due donne. L'anziana verrà a conoscenza di una persona che lei stessa credeva di non rivedere più e la giovane cambierà il suo atteggiamento da dura a molto più morbida e a fidarsi sempre più del mondo adulto.
Il romanzo mi è piaciuto moltissimo, scritto molto bene, fluido, e qui vorrei fare un inciso. Spendere una parola per Sara Reggiani, che ha tradotto questo libro, secondo me, in modo egregio. Non ho trovato refusi, non ho trovato errori grammaticali, né frasi incongruenti. Si vede una persona con padronanza di linguaggio e conoscenza dei due idiomi. (Cosa rara!!! Molti libri tradotti sembrano scritti con sottomano Google traduttore).
Vivian, durante la sua giovanissima età, ha passato un biennio d'inferno, come tanti orfani che vivevano a New York e ha fatto parte di quel viaggio che da New York portava i bambini nel Midwest. Il treno era chiamato "Il treno degli orfani".
E' un libro per certi versi triste, visto l'argomento, ma l'autrice è riuscita a farmi avvincere e notare le differenze, e in alcuni casi, la non differenza, tra gli orfani del 1929 e quelli della nostra epoca.
Un romanzo che fa riflettere, che dà speranza e che fa conoscere una dura realtà di quel tempo lontano.
Consiglio vivamente la lettura perché oltre a esserE scritto molto bene, si viene informati di un pezzetto di storia americana meno nota. L'autrice, infatti, ha inventato questi personaggi, ma si è documentata presso le varie associazioni che hanno raccolto testimonianze e documenti di tantissimi orfani dell'epoca.

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