giovedì 5 ottobre 2017

Trame e opinioni: The Fate of Tearling di Erika Johansen

Titolo: The Fate of Tearling
Autore: Erika Johansen
Casa editrice: Multiplayer Edizioni
Pag.: 429
Costo: 19,00
















Trama
In meno di un anno Kelsea Glynn, dall'adolescente impacciata che era, è diventata una sovrana sicura di sé. Mentre maturava nel suo ruolo di regina del Tearling, questa giovane testarda e lungimirante ha trasformato il regno intero. Nel suo tentativo di eliminare corruzione e vessazioni e riportare giustizia si è fatta numerosi nemici, in patria e nei territori confinanti: il più terribile di tutti è la Regina Rossa, che non si è fatta scrupolo di rivolgere il suo esercito contro il Tearling. Per proteggere la sua gente da un'invasione devastante, Kelsea ha compiuto una scelta incredibile: si è consegnata coi suoi zaffiri magici al nemico, lasciando il trono a Mazza Chiodata, fidato comandante della sua guardia personale, cui ha affidato il ruolo di reggente. Questi, però, non ha alcuna intenzione di arrendersi fino a quando non sarà riuscito a salvare coi suoi uomini la regina, ora prigioniera nel Mortmesne. Qui inizia il capitolo finale, nel quale il destino della regina Kelsea e dell'intero Tearling saranno finalmente rivelati!

e mezzo

Il commento di Chiara

Questo libro l’ho proprio desiderato, a Tempo di libri mi sono accaparrata la mia copia e ho aspettato di avere tempo e predisposizione mentale per leggermelo in pace. Perché i primi due della serie mi sono piaciuti a dismisura e bramavo di conoscere la fine di questa storia.
Le aspettative quindi erano alle stelle e nonostante avessi letto qualche parere negativo ero convinta che l’avrei amato come i precedenti. Purtroppo non è andata così.
E’ difficile per me scrivere questa recensione e provare a spiegare cosa mi è piaciuto e cosa invece non ha funzionato.

Otto mesi prima non possedeva alcun tipo di dote magica. 
Era una ragazza con un’intelligenza decente, 
che aveva studiato molto ed era fermamente convinta che ci fossero alcune cose intrinsecamente giuste e altre decisamente sbagliate.

Non vi racconterò la trama perché sarebbe spoiler per i libri precedente e soprattutto perché secondo me va letta e vissuta pian piano.
Lentamente è appunto la parola chiave. Lo stile dell’autrice  già nei precedenti è molto lento, cosa che non ho trovato sgradita perché questo genere lo richiama, è necessario. Ma in questo terzo capitolo è troppo e mi sono annoiata, cosa che non era successa prima.
La storia ha di nuovo due periodi temporali distinti e la parte relativa al passato ho proprio faticato a leggerla con attenzione. E’ un libro complesso che necessita di riguardo particolare, non può essere letto alla leggera e questa volta ho impiegato molto tempo a finirlo.

Non abbiamo appreso nulla, pensò. Abbiamo dimenticato tutto.

La cura dei particolari però è rimasta. E’ dettagliato e spiega molto i luoghi e i personaggi, prendendosi il tempo di farti entrare bene nel contesto.
Il finale è un altro tasto dolente. So che a molti non è piaciuto, l’hanno trovato una specie di escamotage per salvare una storia alla deriva. Per me non è stato così, io l’ho capito dopo circa 100 pagine, l’autrice secondo me ci ha preparati a questo per tutto il tempo, dal primo libro ed era l’unico modo possibile, il più giusto. Una cosa però nell’ultimissima parte mi ha proprio delusa. Non quadra con la caratterizzazione di Kelsea, lei non avrebbe provato speranza in quel frangente, secondo me l’autrice doveva osare e stravolgere di nuovo tutto, rendendosi magari antipatica. So che non capirete bene se non l’avete letto, ma è davvero impossibile spiegarvi meglio senza fare spoiler.

Il vero cambiamento non era a portata di mano.
“Come posso aggiustare tutto?”, sussurrò rivolta al cadavere. “Come si arriva nel mondo migliore?”

Il punto dolente, quello che mi ha fatto storcere il naso è proprio lo stravolgimento dei personaggi. Ha costruito un insieme di persone in due libri e qui me li ha fatti a pezzi, lasciandomi infastidita e delusa. A cominciare da Fetch, che era il mio idolo, misterioso e affascinante. Qui viene presentato come un cucciolo smarrito, bigotto e non proprio sveglio. Ci sono rimasta malissimo. Ma non solo lui, proprio tutti. Pen, che accetta le cose ed è pure soddisfatto, la Regina Rossa, Row, tutti. I cattivi erano crudeli ma avevano il loro fascino che perdono miseramente nel corso della lettura.
Una particolarità che mi ha fatto amare questa serie è che i buoni sono stati caratterizzati non perfetti, con molte sfaccettature non proprio candide. La fine di questo libro cade nel buonismo, Kelsea in testa, ma anche Mazza Chiodata, tutti.
Questa è stata la delusione più grande, che mai mi sarei aspettata. La morale è presente sempre ed è molto importante ma nei primi due libri fa parte dei personaggi senza trasformarli in perfettini. In questo terzo libro prende il sopravvento e li cambia, ma troppo.
Ho scritto un poema e non sono sicura di aver spiegato le mie sensazioni. Resta una serie molto particolare, scritta benissimo, curata anche nell’edizione fisica dei libri, che sono bellissimi, ma con un cambio di rotta che io non ho apprezzato, peccato.


#1 The Queen of the tearling -recensione
#2 The Invasion of the Tearling - recensione
#3 The Fate of Tearling - 

3 commenti:

  1. Ciao, ho letto solo il primo libro di questa trilogia e mi era piaciuto. Devo decidermi a proseguire con gli altri due ;)
    Sono un nuovo iscritto e se ti va mi trovi qui https://bookscanchangeus.blogspot.it/

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    Risposte
    1. devi proseguire assolutamente! Il secondo per me è il migliore

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  2. Grazie, io personalmente non li ho ancora letti, ma sono nella libreria tutti e tre, consigliata proprio da Chiara. Ricambio, il follower con piacere

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