giovedì 15 settembre 2016

Trame e opinioni: Tutto quello che siamo di Federica Bosco

Titoli: Tutto quello che siamo
Autore: Federica Bosco
Casa editrice: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pag.: 338
Costo: 18,00













Trama
Marina ha diciannove anni e una vita molto complicata. Sua madre è morta, e suo padre, un uomo prepotente e autoritario, si è risposato con una donna odiosa che la tratta come Cenerentola. L'unica ragione che la trattiene dal fuggire da casa è il fratellino Filippo, che Marina cerca di proteggere da quella famiglia dissestata a colpi di affetto e ironia. Il suo grande sogno è quello di entrare all'Accademia delle Belle Arti, essendo dotata di un incredibile talento per il disegno, ma non potendo permetterselo, l'unico modo di stare il più vicino possibile a quel mondo è lavorare al bar davanti all'Accademia, dove può osservare gli studenti che fanno la vita che vorrebbe lei e a peggiorare la situazione è innamorata cotta di Christo, uno studente brasiliano bello e scapestrato che viene a fare colazione da lei tutte le mattine senza degnarla di uno sguardo. La sua vita non potrebbe essere più frustrante se si escludono i momenti in cui si chiude in camera a disegnare senza sosta ascoltando i Temper Trap estraniandosi totalmente da quel mondo cupo e senza speranza. Finché un giorno arriva Nic.

e mezzo

Il commento di Dolci

No, perché quando le cose nascono storte lo fanno con grande coerenza e continuano così per il resto della vita.

Di questa autrice conosco, per sentito dire, la serie “Innamorata di un angelo” ed era da un po' che volevo provare qualcosa di suo. Ho deciso così di approcciarmi a questa scrittrice con questo romanzo contemporaneo aspettandomi una storia più spensierata rispetto a quella che mi sono trovata ad affrontare.
La prima impressione che ho avuto leggendo è stata tristezza. La protagonista, Marina, con cui ho avuto davvero difficoltà ad entrare in comunione e di cui non riuscivo a capire cosa stesse passando, è apatica, secondo me. Accetta tutto senza mai ribellarsi. 
Il padre è violento... e non lo denuncia? Queste sono cose che proprio non comprendo. Capisco che abbia sofferto e che ricercasse anche il più piccolo gesto affettuoso dal suo genitore (la mamma è morta qualche anno prima a causa di un cancro), ma non so perché non sia scattata quella scintilla nei suoi confronti.
Anche il suo “innamoramento” per il rasta brasiliano Christo non mi è piaciuta. Non ho apprezzato proprio lui come personaggio e i suoi atteggiamenti. Come non ho capito cosa ci trovasse Marina in lui, a parte la bellezza esteriore.

«Tu pensi di non meritarti di essere amata per quello che sei perché credi di essere sbagliata dentro, di conseguenza tutti quelli che si innamorano di te devono essere sbagliati anche loro. Per questo vai solo a cercare storie con chi ti rifiuta, che non fanno altro che confermare il tuo sentirti sbagliata.»

Al contrario ho amato Nic, dolce, romantico e sognatore ma con dei valori molto forti.

“Le persone mi piace guardarle in faccia e parlarci” disse serenamente. 
“Fino a qualche anno fa si faceva così!”

“E' vero, ma se qualcuno ha bisogno di rintracciarti come fa?” chiesi come se improvvisamente fossimo sbarcati sulla luna e la navicella spaziale stesse ripartendo.


A dispetto della mia personale antipatia per Marina trovo che l'autrice sia stata bravissima nella caratterizzazione dei personaggi. I soggetti che interagiscono con la protagonista, oltre ai due ragazzi, sono davvero ben descritti. Dario, l'amico pazzo e folle che ci sorprende nel finale... Ginevra l'amica del cuore sempre così sicura di sé in ogni cosa che fa... Il padre dispotico e violento con Marina che reputa una figlia “sbagliata”... La seconda moglie perfettina di lui, odiosa e cretina...
L'unico angelo di tutta la storia è sicuramente Filippo, il fratellino novenne di Marina, l'unico raggio di sole nella sua vita e l'unica ragione che la spinge a rimanere in quella casa.
Le descrizioni di Firenze, dove è ambientato il libro, sono davvero belle e sembra di passeggiare per la città con i protagonisti.
Il romanzo, tuttavia, mi ha coinvolto più di quello che sembra perché la storia era facile da seguire. Mi è piaciuto anche perché, nonostante tratti di temi difficili, il tono della narrazione è rimasto leggero. Lo stile dell'autrice mi piace molto e cercherò di leggere altro di suo.

Con qualcuno che si innamorava di te e ti proteggeva dalla pioggia e dai tuoni, con dolcezza, rispetto e musica, circondandoti le spalle con il braccio. Per sempre. 
Qualcuno che diventava il tuo eroe, qualcuno con cui non sentirti mai più sola, che fosse capace di alleggerire la tua tristezza quando diventava troppo pesante, qualcuno con cui ridere, con cui combattere, qualcuno per cui valeva la pena stare al mondo.

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