Autore: Jules Moulin
Casa editrice: De Agostini
Collana: Bookme
Pag.: 315
Costo. 14,90
Trama
Quando Ally, professoressa all'università e single di fatto, invita a cena la figlia Lizzie e il suo "amico speciale" Noah, tutto può immaginare fuorché di trovarsi di fronte il ragazzo per il quale, dieci anni prima, rischiò di perdere il lavoro e la testa. Perché Noah un tempo era Jake, alias "l'allievo carino dell'ultimo anno", lo stesso che scriveva tesine smodatamente lunghe (e fuori tema) per attirare l'attenzione della sua giovane prof... Lo stesso che - tutto muscoli, sorriso e cacciavite in mano - si offrì di aiutarla nei lavoretti domestici e finì per regalarle molto di più: i due giorni più travolgenti, trasgressivi e indimenticabili della sua vita. Adesso, in grembiule da cucina e con la teglia fumante in mano, Ally non sa se ridere o piangere mentre il suo sguardo incrocia quello torbido e tenero di uno smagrito, più maturo, ma ancora bellissimo Noah/Jake. Da quel lontano week-end di passione, Ally non ha mai smesso di custodire il ricordo di Jake liquidato lunedì all'alba con malcelato rimpianto e una frettolosa bugia. L'antica trappola di seduzione ora potrebbe scattare di nuovo. Ma la situazione, se possibile, è ancora più complicata di allora...
Il commento di Manuela
Ally è una mamma
single e come tale sente su di se tante responsabilità, inoltre la madre l’ha
cresciuta con rigidità, facendole pesare quel suo errore di gioventù.
Nonostante tutto, Ally diventa una stimata professoressa e una guida per sua
figlia. Eppure, quando le porta a casa il ragazzo con il quale sta
uscendo da un mese, tutto diventa nuovamente confuso e difficile. Ally non
vuole lasciarsi andare, ha paura di commettere nuovi errori, soprattutto con
Jake (o Noah)…
Ho scelto questo
libro perché sono rimasta attratta dal titolo, un po’ anche dalla copertina e
mi piaceva l’idea che la protagonista fosse una professoressa, bene… ho
sbagliato!
Sebbene la storia
sia molto originale e a tratti carina, quasi coinvolgente, quasi... perché
non mi ha catturata mai molto, lo stile della storia è invece la parte dolente. La
narrazione è confusa sia all’interno che tra i vari capitoli. La
storia è raccontata in terza persona, e benché la protagonista sia Ally, a volte
al centro del brano ci sono gli altri personaggi. I capitoli si alternano, si
parte con il prologo che accenna a quanto successo dieci anni prima e poi il
primo capitolo e l’avvio della nuova storia. Eppure per tutta la durata del
romanzo si alternano presente e passato. La cosa che più mi ha disturbato, è che verso la fine del
capitolo tu eri in attesa di qualcosa e invece il nuovo si apriva su
tutt’altro, persino il tempo dell’azione cambiava. Alcuni brani non sono a chiari, per quanto nel corso del romanzo si cerchi di fare luce su tutte le
vicende, come il caso dell’arresto di Lizzie.
Tutti i personaggi
del racconto sono descritti con le loro paure e i loro atteggiamenti più
naturali, ma non sono riuscita ad apprezzarli in pieno. Sicuramente però è ben
descritto il rapporto di Ally con sua madre e il rapporto di Ally con sua
figlia Lizzie. Forse tra i personaggi quello che più ho apprezzato è proprio la
madre di Ally, anche se si vede poco. Eppure dagli atteggiamenti di Ally
traspare la forza di questa madre, la rigidità di questa educazione
matriarcale.
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