giovedì 11 febbraio 2016

Trame e opinioni: Il risveglio di Fahryon di Daniela Lojarro

Titolo: Il risveglio di Fahryon
Autore: Daniela Lojarro
Casa editrice: GDS
Pag.: 314
Costo: 2,49














Trama

«Nulla è solo ciò che sembra»

Fahryon, neofita dell’Ordine dell’Uroburo, fugge dalla capitale del regno di Arjiam insieme ad Uszrany, cavaliere dell’Ordine del Grifo, per evitare di cadere nelle mani del potente nobile Primo Cavaliere del regno, il nobile Mazdraan, segretamente adepto della Malia, l’insidiosa magia legata al Silenzio e al Vuoto.
Tuttavia, durante la precipitosa fuga, il nobile Mazdraan cattura Uszrany; Fahryon, invece, è tratta in salvo da Vehltur, un misterioso Magh.
Mentre Uszrany, prigioniero del nobile Mazdraan, scopre sconcertanti segreti sulla storia del regno e impara a convivere con i fantasmi del suo passato, Fahryon, sotto la guida di Vehltur, inizia il cammino iniziatico che, prova dopo prova, la prepara al confronto con il suo avversario, il nobile Mazdraan. 



Il commento di Manuela

“Nulla è solo ciò che sembra.”

Comincio con la stessa frase del primo capitolo di questa saga anche questa seconda recensione, perché? Perché è il “tema portante” di tutta la storia. È l’inizio e la fine di questo racconto.
Secondo appuntamento con Fahryon e con Uszrany, ma questa volta arricchito di tanti altri personaggi che aiutano la storia a crescere e ad ampliarsi di particolari interessanti.
Questo romanzo è il cammino interiore di Fahryon, che vuole arrivare alla Conoscenza. Per fare questo deve superare tante prove ed è aiutata sia dal suo amico Magh Tyrnahan, ma anche dal nuovo personaggio, Vehltur, che la aiuterà a crescere spiritualmente.

“In te stessa e con le tue sole forze che devi trovare l’equilibrio necessario per il conseguimento della Conoscenza”

Vehltur sarà solo una guida, pronta a spronarla sempre, sarà la sua bussola e l’aiuterà a domare il Drago

 “Non credere, però, che il drago non tenterà più di ribellarsi: 
sonnecchia in fondo al tuo cuore, è annidato nei recessi più bui della tua anima.”

Ma è anche la storia del cammino di Uszrany per diventare Uomo. E alla fine lo diventa, anche sostenendo la sua amata, aiutandola a non perdere la motivazione della propria ricerca.

“E’ la nostra scelta a determinare il nostro Tempo ma la tua ha cambiato quello di decine di persone” concluse [Uszrany][…]
 “La differenza sta nelle intenzioni che guidano il cuore e la mente quando si compie una scelta”

Un libro ben scritto, che si legge in modo fluido. Un po’ lento nella narrazione, ma forse proprio per la sua caratteristica di voler narrare un fantasy più costruito sulla magia e sui dialoghi che non sulle battaglie. La narrazione è chiara e ti permette di apprezzare tutti gli aspetti della storia. Una scena dolcissima è il ricongiungimento di Fahryon con Uszrany dopo anni di separazioni (alla fine del capitolo 6), un ricongiungimento che comunque non sarà scevro da difficoltà ed impedimenti. Gli ultimi capitoli poi ti lasciano con il fiato sospeso per tutto il tempo. Ma il mio pezzo preferito è proprio la fine, l’atteggiamento di Amahndyr, la bimba al centro di tutta la saga. È l’atteggiamento tipico dei bambini ed è di una tenerezza infinita.

La recensione di Fahryon #1 (qui)



2 commenti:

  1. Grazie Manuela per come hai saputo entrare nelle pieghe del racconto e arrivare al "cuore" dei personaggi, perfino della piccola Amahndyr!

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  2. Grazie a te per averci regalato questa bella storia

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