venerdì 8 gennaio 2016

Trame e opinioni: Il canto del ribelle di Joanne Harris

Titolo: Il canto del ribelle
Autore: Joanne Harris
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 319
Costo: 16,90














Trama
Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l'accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata che s'innalza nel cielo in fondo al Ponte dell'Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dèi, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni. Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello è il regno della perfezione, dell'ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinità più importanti, per lui, è impossibile: non solo gli viene impedito, è la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. E' lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in slavo Thor e compagni. Ma gli dèi sono capricciosi, volubili e di certo non più leali di Loki. Adesso è giunta per lui l'ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano.


Il mio commento

"Ora io non sostengo che Odino abbia creato i Mondi.
Neanche Odino lo dice.
I Mondi sono finiti e sono stati ricostruiti così tante volte che nessuno sa come sono venuti alla luce.
Ma di sicuro Odino ha dato loro forma.
Per il Popolo dei Mondi di Mezzo, quel genere di potere significava divinità, e con Asgard e le rune dalla sua parte il Vecchio era inarrestabile.
Dalle rive del Mare Unico fino alle sponde del fiume Sogno, ogni cosa prendeva ordini da lui, e i suoi rivali - la Gente delle Rocce, la turbolenta Gente dei Ghiacci - erano, se non completamente sottomessi, perlomeno costretti a osservare la sua ascesa trionfale in un silenzio tetro, rabbioso.
Ma con il potere arriva la responsabilità.
E con la responsabilità arriva la paura. 
E con la paura, arriva la violenza.
E con la violenza arriva il Caos...
Ed è qui che entra in ballo il Sottoscritto..."

Il canto del ribelle è uno di quei romanzi che devi leggere a piccole dosi, perché sono tanti e disparati i racconti, le azioni, le parole che il nostro protagonista compie, dice, descrive. Però bisogna stare anche molto attenti, perché seppur carico di nomi, di uomini, di gesta, inesorabilmente si entra in un vortice che difficilmente riesci ad uscirne, il tutto è dovuto a un unico e solo uomo, dio, divinità, chiamiamolo come vogliamo, perché è il solo e vero protagonista di questo romanzo, Loki.
Scritto in prima persona, Loki si racconta, si narra, parla di sé, delle sue gesta, di ciò che lo ha portato a compiere azioni nefande e non. I suoi rapporti con le divinità, in primis con Odino, poi Thor, degli amori, del suo attaccamento a ciò che gli è più familiare e soprattutto della sua sete di vendetta.
A volte ironica, di una ironia che non sempre riesci a comprendere, Loki reagisce ad ogni attacco con una sorta di nonchalance, trova sempre il lato umoristico di ogni situazione e ci riesce ogni volta.
Come detto sopra è un romanzo da leggere in piccole dosi, ma è anche vero che una volta cominciato non riesci a staccarti da quel personaggio che è onnipresente, che non sfugge a nulla e non si lascia sfuggire nulla!


1 commento:

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