martedì 20 ottobre 2015

Trame e opinioni: Non fidarti di Sophie Hannah

Titolo: Non fidarti
Autore: Sophie Hannah
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 458
Costo: 18,60














Trama
La voce all'altoparlante annuncia che il volo è cancellato, e Gaby sa che questo significa passare la notte in un hotel. Ma non sa che dovrà dividere la stanza con un'altra passeggera, Lauren. Una sconosciuta per lei. Una sconosciuta che la fissa con terrore. Agitata e impaurita, riesce a farfugliare solo poche parole. Parlano di un omicidio e di un uomo innocente. Gaby non ha idea del perché quella donna sembri così sconvolta dalla sua presenza. Decide allora di fare delle ricerche su Google e capisce che il loro incontro forse non è solo una coincidenza. Il nome di Lauren è legato a una tragica storia in cui è coinvolto l'unico uomo che Gaby abbia mai amato e che non vede da molti anni, Tim. Scopre che adesso è in prigione perché ha confessato di avere ucciso la moglie. Il mondo crolla addosso a Gaby, che sente riaffiorare il suo passato con cui non ha mai chiuso del tutto i conti. Deve saperne di più, Deve capire cosa volevano dirle gli occhi spaventati di Lauren. Di un'unica cosa è certa: Tim non può essere colpevole. Eppure tra le mani  non ha nessun indizio per dimostrare  la sua innocenza. La stessa polizia ha le mani legate. Simon Waterhouse e Charlie Zailer, i due detective che seguono le indagini, hanno davanti solo un muro di omertà. E quando un altro cadavere viene ritrovato, Gaby sente di essere finita in un gioco più grande di lei. Perché la realtà a volte riesce a superare anche il peggiore incubo.

e mezzo

Il mio commento

"Forse questo vale per gli altri,
ma io non ucciderei mai per questa ragione, anzi, 
per nessuna ragione.
Metterei in discussione qualsiasi movente e alla fine lo farei a pezzi.
Io sarei capace di uccidere solo nel modo in cui ho ucciso Francine:
senza una ragione, perché è esattamente così che è successo, l'ho fatto e basta.
L'ho fatto e basta", ribadì in tono pacato.

Se mi dicessero di leggere altri romanzi di Sophie Hannan al momento sono più che convinta che mi rifiuterei categoricamente...
Ma innanzitutto devo dire, Wow e doppio Wow, non leggevo un thriller psicologico da una vita, uno di quei romanzi che ti catapultano in una dimensione parallela, che quadruplicano la percezione e le sensazioni che i protagonisti hanno.
Non fidarti (non so dirvi se faccia parte di una serie che probabilmente proseguirà all'infinito, su Goodreads, il mio compagno di notizie, mi dice essere l'ottavo, ma a mio parere sono romanzi che si possono leggere benissimo da soli) è un romanzo intenso, introspettivo, i personaggi sono stati costruiti ad arte, come se tutti facessero parte di un piano dove dietro, un burattinaio muove i fili, li gestisce, li manovra a suo piacimento.
Gaby, è una donna molto sicura di se, e come non potrebbe, ha una mente eccelsa, ma la sua vita non è propriamente completa, vive con Sean, ma non è come dire l'amore vero, tanto da portarla spesso e credo volentieri, a svolgere viaggi all'estero, pur di non restare sempre a stretto contatto con lui. 
Leanor, è la donna che irrompe nella sua vita, che la scombussola e sconvolge completamente, mettendola davanti a un fatto compiuto, che Tim, l'uomo che ha amato, l'unico che abbia mai amato è in carcere...
Ma perché Leanor le racconta tutto ciò?
E' solo un caso che entrambe si trovino sullo stesso aereo?
Cosa c'è dietro?
Gaby entra in un turbine di sensazioni che la portano a cercare di capire ciò che le sta succedendo e soprattutto sente l'impellente bisogno di scoprire la verità, una verità di cui lei è certa, Tim non può aver commesso il fatto.
In un giro di vite, che sembra coinvolgere non solo Gaby, Lauren e Tim, nella trama spuntano accuse, misteri, domande senza risposta, e nuove figure ambigue che nascondono a loro volta qualcosa. Un intreccio di storie che esulano dal fatto principale e cioè se Tim sia colpevole o no, di aver ucciso sua moglie Francine...
Tutto il romanzo è un domandarsi chi è il vero assassino?
I detective che seguono il caso continuano su due fronti diversi, uno analizzare la psicologia degli indagati, se dicono o no la verità, l'altro si cercano le prove, perché Tim ha ucciso sua moglie? Qual è il movente? Perché una motivazione deve esserci per forza.
E così assistiamo all'evolversi delle ricerche, all'analisi delle parole dette, celate, nascoste, a cercare di carpire ogni minimo movimento degli occhi, delle labbra.
In questo devo dire che l'autrice è stata molto in gamba, ha saputo attraverso l'analisi dei singoli soggetti implicati nell'omicidio, dei luoghi rappresentati, incutere una sorta di tensione che si prolunga in tutto il libro, fino alla fine si vive il romanzo in una specie di bolla che senti che prima o poi scoppierà, ed è ciò che avviene quando si scopre il colpevole.
Bella anche l'introduzione all'interno delle pagine, delle lettere scritte da Kerry e Dan, lettere di dolore, di ingiurie, che raccontano la personalità controversa di Francine, la moglie defunta di Tim, l'unica persona che non può difendersi, l'unica a cui sono indirizzate tutte le parole che non possono più essere dette ad alta voce, e scopriamo come questa donna sia stata una manipolatrice, come abbia tenuto legate diverse persone per il suo modo di fare e di essere.


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