Autore: Ryan Winfield
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 288
Costo: 18,90
Trama
Jane ha solo quarant'anni, ma l'esistenza l'ha già messa a durissima prova. Ha appena perso la figlia Melody e non riesce a darsi pace. Per averla lasciata andare senza rendersi conto di quanto stava succedendo. Per essersi lasciata travolgere dalle mille incombenze di madre single, sempre a rincorrere conti che non tornano. Jane è davvero disperata e, nella spasmodica ricerca di qualcosa che le spieghi quella giovanissima vita spezzata, si aggrappa a una presenza nuova e sconosciuta. L'unica presenza che, forse, la può aiutare a capire la morte della ragazza. È Caleb, il giovane con la chitarra che ha messo una moneta sulla tomba ed è sparito senza dire una parola, mentre il suo sguardo triste incrociava per un attimo quello di Jane. Quando lo ritrova, convinta che sia stato il ragazzo della figlia, Jane gli offre ospitalità, un lavoro, lo convince a restare, per farsi raccontare gli ultimi giorni di Melody. Ma Caleb non è quello che sembra. E s'innamora pazzamente di Jane. La differenza di età, le circostanze drammatiche e un'idea di futuro quasi impossibile le sembrano ostacoli insormontabili. Forse, però, il vero amore non conosce limiti.
Il commento di Chiara
Caleb la guardò, e il suo sorriso sarebbe stato in grado di allontanare
la tempesta per quanto le riscaldò il cuore.
Jane ha appena seppellito sua figlia, anche se, come dice
lei, l’allontanamento è iniziato molto prima per colpa della droga. Come ovvio, è distrutta, e non riesce a venire fuori dalla depressione e dai sensi di colpa.
Nella ricerca di qualcosa che le ricordi la vita della figlia, Melody, prima
della morte, incontra Caleb, aspirante cantante e autore che sbarca il lunario
agli angoli delle strade. Attratta da una canzone triste e bellissima conosce
questo ragazzo in qualche modo legato a Melody. Jane ha quarant’anni e Caleb
25, ma l’attrazione è immediata per entrambi, anche se non voluta e combattuta
da Jane.
Questo libro affronta temi molto difficili, il lutto, la
dipendenza, la differenza d’età. Però lo fa in maniera troppo fredda, non ha
saputo coinvolgermi e farmi provare emozioni. Ho letto di questi argomenti
forti e non mi sono sentita mai coinvolta, non ho provato compassione o
empatia, niente. Mi sono scivolati addosso. Avrei preferito provare più
partecipazione, sentirmi parte della storia. Ma il perché mi è chiaro. Io
non amo i personaggi troppo perfetti né quelli eccessivamente lagnosi. Qui
abbiamo la protagonista femminile che è un continuo lamentarsi di tutto e il
protagonista maschile talmente perfetto da risultare irreale. Non c’è stato
quel feeling che mi ha permesso di apprezzarli.
La storia, anche se per alcuni pezzi abbastanza prevedibile,
è molto carina e ha elementi che me l’hanno fatta piacere. Soprattutto le
vicende legate ai personaggi secondari come la vecchina proprietaria del
caprone, o Grace, la migliore amica di Jane. Questo libro è troppo concentrato
sulla differenza d’età dei protagonisti e i relativi problemi a discapito
secondo me del resto che viene trattato.
“Fai tutto ciò che faresti se non avessi paura.
Vivi come avrei vissuto
io se l’avessi capito prima.
Vivi la vita che io non posso più vivere, Jane.
Una vita senza paura.”
Mi è piaciuta molto l’ambientazione sull’isola vicino a
Seattle, molto particolare il fatto di essere tagliati fuori dal mondo, di
dover aspettare sempre il traghetto, di vivere come in una bolla protetta.
Lo stile di scrittura è fluido e scorre facilmente. Mi
sarebbe piaciuto un maggiore coinvolgimento, la trama e l’ambientazione mi sono
piaciute, i personaggi e lo sviluppo della trama molto meno.
Ciao Chiara!!
RispondiEliminaAnch'io sono rimasta moooolto delusa dal fatto di non provare nessun coinvolgimento :( tutto troppo piatto...me l'aspettavo più profondo viste le tematiche che tocca, peccato!
xoxo
si è un peccato
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