martedì 6 ottobre 2015

Recensione: Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine di Tommy Dibari

Titolo: Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine
Autore: Tommy Dibari
Casa editrice: Cairo
Pag.: 127
Costo: 13,00













Trama
Tommy e Doriana sono una giovane coppia come tante: si amano, si sposano, decidono di avere un figlio. Ma come recita l'antico detto ebraico, quando l'uomo pensa, Dio ride. Così il figlio tanto desiderato non arriva, e i due vengono risucchiati in un percorso fatto di controlli, analisi, terapie di Gonal F, inseminazioni, Fivet, tour religiosi in cerca della grazia e diete a base di peperoncino scaricate dalla rete; un pellegrinaggio su e giù per lo stivale tra ospedali, cliniche private, camici bianchi e camici sporchi, loro che si sentono topi da laboratorio in attesa del prossimo esperimento. Mentre i palazzi della città si riempiono di fiocchi rosa e azzurri sui portoni, e i giardinetti di mamme che spingono carrozzine, per loro arriva la glaciale sentenza: 
"Vi trovate il quello che la scienza definisce il range di infertilità inspiegabile",
e la speranza cede alla delusione, allo sconforto. Finché all'improvviso accade qualcosa. Bastano poche parole e tutto sembra diverso.
"Forse siete destinati a un altro progetto, forse dovete andare a prendervi vostro figlio, portarlo vie e salvarlo."
Tommy e Doriana decidono allora di reagire, di seguire il cuore, di tornare nel luogo dell'anima dove i palpiti contano più dei parametri di riferimento. Scendono in profondità, nel posto segreto delle emozioni verso una scelta altrettanto ardua: l'adozione. Si tuffano tra le braccia dei giudici, degli psicologi e degli assistenti sociali, sussurrando loro che da qualche parte nel mondo c'è uno scricciolo, fragile come una foglia, che risponde al nome di Martina. Non vuole né zucchine né botte, ma ha un'immensa fame d'amore. E così tutto si capovolge, perché la vita può anche essere letta al contrario.



Il mio commento

"Papi, io tiferò Inghilterra,
perché lì c'è Peppa Pig" (M)

Quando mi è stato dato questo libro, di cui avevo già sentito parola in giro, ho guardato la copertina e di conseguenza il titolo, domandandomi alla fine quanto questo potesse essere inerente alla struttura del romanzo stesso... lo lascio decidere e scoprire a voi!
Intanto va sottolineato che non è un romanzo, ma a me piace vederlo tale, è un'autobiografia dello scrittore, Tommy Dibari, che espone la propria vicenda, raccontandola con gli occhi di un uomo e di un padre. Scritto su due registri differenti, l'autore parla e descrive il percorso tortuoso e le scelte che ne sono seguite da un lato, e dall'altro, si confessa con sua figlia, cercando di mettere a nudo la propria anima...

Questo libro è una storia, che parla, racconta di come le scelte non sempre vanno programmate, come a volte il fato, il destino oppure solamente la vita sceglie per noi un percorso completamente diverso da ciò che noi vogliamo, vorremmo ma che non arriva.
E' un estratto di vita importante, che lascia molto spazio al pensiero personale, che ti aiuta a capire come le prospettive a volte cambino completamente direzione, ma sotto ogni altro aspetto quello che mi preme scrivere è che l'amore è alla base di tutto.
Dove Tommy racconta del continuo peregrinare tra un ospedale e un altro, tra una clinica e un controllo privato, si contrappone l'amore di un padre che sceglie di condividere attraverso le parole scritte, che a volte possono essere più forti e durature, quel lungo percorso che lo ha portato ad abbracciare Martina, sua figlia.
Uno scricciolo, un batuffolo di bambina, troppo piccola per comprendere i segreti della vita, troppo piccola per capire dove comincia e finisce l'amore, ma con un cuore grande da ospitare tutto l'ardore di due genitori nuovi di zecca.

"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...
figlio mio diletto vieni a nascer nel mio petto... papà!..."
mi disse quella notte, interrompendo bruscamente la preghiera,
"ma io sono nata dal vostro petto?"
"Tu sei nata dal nostro cuore! Ma adesso dormi amore mio, dormi..."

Quando ho chiuso il libro ho rivissuto mentalmente tutta la vicenda, ad essa si è contrapposta anche quella personale che è vita, che è vissuto e che ti porta ad ammirare, ad apprezzare e a sperare che il cammino intrapreso da Tommy e Doriana, non sia unico, ma che diventi esempio per tanti, forse ancora troppo pochi.
Un libro che apre al cuore, che scrive all'animo, che lancia una freccia nel profondo...

Giuro amore mio, tu sei nata da noi.
Lo giuro sulla tua adozione: la sola nascita che io conosco.
La sola che ha nutrito attraverso di te,
nel verbo esistere e cercare, ogni suo bagliore.
Sei nata in un tempo senza tempo, piccola mia,
fuori dai calendari, dalle date, dai giorni e dalle ore...
                                                                                       Papà

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