martedì 9 giugno 2015

Trame e opinioni: Le confessioni segrete di Maria Antonietta di Juliet Grey

Titolo: Le confessioni segrete di Maria Antonietta
Autore: Juliet Grey
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 384
Costo: 9,90














Trama
Passioni, intrighi e bugie nell’ultimo capitolo della trilogia dedicata alla regina di Francia.

Versailles, 1789.
Quando la folla in rivolta raggiunge i cancelli della reggia, Maria Antonietta comprende che la sua vita fatta di lussi e privilegi è definitivamente tramontata: le persone che un tempo erano i suoi fedeli sudditi adesso minacciano la sua stessa esistenza e quella di tutta la dinastia reale. Circondata da pochi alleati fidati, e vittima potenziale delle tante spie che infestano il palazzo, la regina cercherà con tutte le forze di difendere e mettere in salvo il marito Luigi XVI e i suoi figli. Ma nonostante i suoi sforzi, pian piano si fa largo in lei la consapevolezza che non può sfuggire al suo tragico destino… Dopo il grande successo di Il diario proibito di Maria Antonietta Il diario perduto di Maria Antonietta, Juliet Grey conclude la trilogia dedicata alla famosa regina e ci conduce ancora alla scoperta degli amori e degli intrighi di palazzo nella Francia rivoluzionaria. 

e mezzo

Il commento di Iaia

Non so come fare questa recensione. 
Mi risulta difficile. 
Perché? 
Credo che la motivazione sia dovuta alla mia mancanza di entusiasmo per questo libro. 
I fatti riferiti sono veritieri e, nonostante alcuni personaggi siano di fantasia, ciò non influisce minimamente sulla storia, sia con la "s" minuscola che maiuscola. Quello che non mi ha molto convinta è la scelta di scrivere in prima persona, una forma che personalmente non amo troppo. Però se devo essere obiettiva forse era l'unico modo per presentare il libro. In fin dei conti è la regina di Francia che racconta quello che ha vissuto. 
Sono gli ultimi 3-4 anni di vita di Maria Antonietta trascorsi con ansia, in semi prigionia, subendo continue umiliazioni. Alcuni punti sono stati descritti con tocco macabro, d'altra parte quello che è stato narrato corrisponde al vero, tuttavia mi ha un po' angosciato. Capisco che la regina non sia mai stata benvoluta dal popolo francese, ma leggere le cattiverie gratuite fatte subire alla famiglia reale ha creato dentro di me, nonostante gli anni di mal governo di Luigi XVI, un sentimento di profonda pena nei suoi riguardi.
Sappiamo tutti che poi il regime del terrore si è ritorto contro quegli stessi personaggi che lo hanno voluto fortemente e ciò ha dato una forma di "giustizia" a questo periodo storico tanto travagliato.
Nel libro ho trovato delle ripetizioni, come ad esempio l'affermazione della regina che ribadisce sempre che lei vorrà restare accanto al re e ai suoi figli, e a volte delle piccole incongruenze. Quando la regina dice:

Dio ci guarda, ma è saggio abbastanza da comprendere il rapporto tra me e Axel. 
(Axel von Fersen
Non è testimone della passione illecita di due amanti ma dell'espressione di conforto che un amico manifesta a un altro in un momento di profonda angoscia.

Successivamente si capisce che invece sono stati amanti e che si amano per davvero. 
Anche se Maria Antonietta ama Luigi XVI, sa che l'amore per il re è diverso da quello che prova per Axel.
Un altro passo che suscita perplessità: la famiglia reale e il loro piccolo seguito sono confinati alle Tuilieres, il rigo successivo sono allo Chateau di Saint Cloud. 
Cambiare locazione così repentinamente mi ha lasciato ogni volta un po' disorientata.
I cittadini rivoluzionari scrivono libelli, attaccano manifesti sui muri e uno di questi dice:

Chiunque applauda il re sarà picchiato. 
Chiunque lo insulti sarà impiccato.

C'è qualcosa che non va in questa frase. Il popolo odiava la famiglia reale e chiunque non si uniformasse alla rivoluzione. 
Non era possibile che l'insulto al re fosse punito con l'impiccagione.
O non ho capito io o non è chiaro il manifesto.
Probabilmente si sarà trattato di un errore di traduzione e intendevano "esulti" o qualcosa del genere?
Ho letto le parole "privacy" e "stress". Non credo che a quei tempi fossero termini in voga. Sono due espressioni inglesi e dubito che i francesi abbiano adottato simili vocaboli.
Il regime di sorveglianza a cui sono sottoposti i reali è molto stretto, eppure la regina riesce a scrivere lettere e a farle recapitare. 
Come? Chi era il "postino"? Secondo me manca qualcosa. 
Non ho capito come Maria Antonietta sia riuscita a far consegnare le lettere ad Axel anche se crittografate.
L'Assemblea non permetteva ai reali di andare in una cappella del castello ad ascoltare la Santa Messa perché troppo lontana dai loro appartamenti e perché aveva il grande timore che Luigi XVI e famiglia ritentassero la fuga, ma permette agli stessi di andare a fare due passi nei giardini e addirittura una volta di andare in carrozza (per essere insultati e sbeffeggiati dai cittadini). 
Anche in questo caso, non posso fare a meno di manifestare le mie incertezze.
Forse le annotazioni trascritte non sono rilevanti, ma per me sono importanti, visto che si tratta di un libro in cui si narrano i pensieri di un personaggio storico che ha avuto un peso notevole sia in Francia che in Europa.
La biografia di una figura notevole deve essere sempre surrogata da documenti e da studi approfonditi, e queste "confessioni segrete", anche se supportate da una ricerca profonda della Grey, non mi soddisfano. I libri precedenti a questo non li ho letti, e queste pagine non mi invogliano ad approfondire la conoscenza di Maria Antonietta.
La valutazione è difficile. Apprezzo lo studio dell'autrice, ma non come è stato esposto.

I precedenti romanzi:
Il diario proibito di Maria Antonietta
Il diario perduto di Maria Antonietta - (recensione)







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