lunedì 2 febbraio 2015

Trame e opinioni: La rilegatrice dei libri proibiti di Belinda Starling

Titolo: La rilegatrice dei libri proibiti
Autore: Belinda Starling
Casa editrice: Beat
Pag.: 445
Costo: 9,00














TRAMA
"Il romanzo di Belinda Starling pone una questione non molto diversa da quella del Profumi di Suskind: può una passione diventare ossessione? [...] 
Il libro intreccia i temi della libertà sessuale, della condizione della donna e dell'abolizione della schiavitù, denudando la falsità morale dell'amore come volontà di possesso".
Nicola Manuppelli, D, la Repubblica delle donne

E' il 1859 a Londra, e sir Jocelyn Knightley coltiva il sogno di liberare la società dalle "pastoie del ritegno" e della morale, collezionando i libri che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio... A rilegare quei libri cin preziose pelli e fodere scarlatte è, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora Damage, la giovane moglie di Peter Damage. Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l'entusiasmo di sir Knightley, della filantropica e ambigua Lady Sylvia e della cerchia dei suoi amici: i "Sauvages Nobles". Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una "società del vizio"? 
Romanzo storico che restituisce impeccabilmente i conflitti di sesso, razza e classe sociale dell'età vittoriana, La rilegatrice dei libri proibiti ci offre, con Dora Damage, un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grnade del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide.


IL MIO COMMENTO
La rilegatrice dei libri proibiti è un romanzo che, o ti piace sin dalle prime pagine, oppure cerchi di fartelo piacere o ancora ci rinunci a finirlo. Onestamente non so definirmi in quale di queste opzioni io rientri, perché il romanzo l'ho terminato, non mi è piaciuto e mi sto ancora domandando cosa non mi abbia convinta. Dora Damage è una giovane donna che decide in barba alle leggi puritane dell'età vittoriana, di gestire la legatoria di suo marito. Non è una sprovveduta, tutt'altro, proviene da una famiglia che l'ha già addestrata al mestiere di rilegatrice, ma ciò che più a lei interessa sono le decorazioni, la fervida fantasia che le dà la possibilità di farsi conoscere e apprezzare da una piccola cerchia di lettori ed estimatori, di una letteratura bandita in quel momento dalle leggi londinesi. La vita a quei tempi è difficile, vivere nei sobborghi di Londra, in quartieri umidi e sporchi di fuliggine, trascorrere il tempo a pulire, sono gli unici lavori che spettano a Dora (o alla donna umile in generale), ma quando il marito si ammala, tutto cambia. La forza, l'intraprendenza di questa donna sono ammirevoli, la curiosità verso le diversità la pongono a fare scelte che le costeranno la reputazione, perché, è questo il vero problema, nascondere ciò che viene prodotto nel suo laboratorio. A questo punto penserete ma qual è il motivo che ti spinge a scrivere che il romanzo non ti è piaciuto? Ciò che non mi è piaciuto è la lentezza del racconto, il tempo mi è sembrato non passare mai, ma anche i modi a volte spiccioli della protagonista, che seppur presentata come un'eroina moderna, è al di fuori del suo lavoro superficiale, sbadata e pienamente donna di quel tempo. Non so se consigliarvelo oppure no, è un romanzo storico, che racconta le vicende di una società divisa tra perbenismo e un atteggiamento più comprensivo nei confronti dell'età moderna, che si va espandendo sempre più, vedi la tratta degli schiavi e la conseguente abolizione della schiavitù, una certa seppur minima apertura verso il ruolo della donna (ma siamo ancora molto lontani dal definirle aperture nel senso vero della parola).
La scrittrice descrive una società che pullula di figure intransigenti, bigotte, rivoluzionarie, ma pur sempre legate o chiuse nel loro circolo privato, poco consone all'accettazione di nuovi membri, e quando Dora entra nel giro, non sarà semplice per lei venirne fuori, lussuria, cupidigia, sfrontatezza delle opere da rilegare, la pongono in bilico tra ciò che è giusto e la mera sopravvivenza, perché per quanto se ne voglia dire, tutto è sulle sue spalle, la casa, sua figlia, suo marito, la legatoria...
Quello che un po' mi lascia delusa è il non avere la possibilità di leggere altre opere di questa scrittrice, un controsenso, lo so, visto che non mi ha completamente convinta, ma sentirne parlare, vedere altre sue opere può essere sempre un buono stimolo per continuare a leggerla. Dimenticavo, questo perché, Belinda Starling è venuta a mancare prematuramente nel 2006, a causa di un banalissimo intervento chirurgico di routine. 

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