Autore: Richard Harvell
Casa editrice: Nord
Pag.: 407
Costo: 9,90
TRAMA
Svizzera, XVIII secolo. Per Moses, il mondo non è fatto di oggetti, di colori, di odori: è fatto di suoni. I suoni lo accompagnano lungo le strade del suo villaggio, nel Cantone di Uri. I suoni lo accarezzano durante lo scorribande solitarie sulle montagne. I suoni lo circondano lassù, dove lui vive con la madre che, notte e giorno, fa vibrare le campane più potenti mai realizzate. Ed è un suono - il rumore di un torrente impetuoso - che rischia di condurlo al silenzio eterno, quando il prete del villaggio cerca di annegarlo, per cancellare la prova vivente del suo peccato mortale. Invece Moses viene miracolosamente salvato e inizia una nuova vita, lontano dalla madre e dalle campane. Nella grandiosa abbazia di San Gallo, però, saranno sempre i suoni a guidarlo: prima verso il coro della chiesa, di cui entrerà a far parte, poi nella casa di una ragazzina fragile e sola, convinta che il canto puro di quel bambino sia l'unica cura per la madre malata e, infine, verso il destino di gloria riservato a coloro che possiedono una voce incorruttibile...
IL MIO COMMENTO
Nonostante lo abbia letto, quasi divorato, posso affermare che di sicuro questo romanzo non è il mio genere. Assetata di conoscere, di capire cosa vuol dire suono, ascoltare, rumore, sentire ho tratto le mie uniche conclusioni che il dolore di quest'uomo così chiuso in se stesso, così nascosto dietro le sue paure non fanno per me. Un libro lirico, alto (nel senso lato della parola), aulico, melodico ma anche tanto tetro, scuro, buio, pieno di malvagità e cattiveria. Sin dalle prime pagine, le credenze mescolate alla tradizione, alla preghiera al culto creano una ragnatela difficile da capire che ti disorienta ma quando piano piano la nebbia comincia a diradare allora realmente mi sono resa conto che un libro così non posso amarlo più di quanto non possa odiarlo. Va letto, capito in quell'interpretazione che fa di un romanzo, un romanzo denso!
Una storia, quella di Moses, intensa, particolare, diversa, raccontata da chi finalmente apprende le proprie origini, da chi a digiuno del proprio sapere cerca, ma pazientemente attende di conoscere chi era.
Come detto L'esatta melodia dell'aria è un romanzo particolare, una storia che ti chiude nel cuore sensazioni intense, passioni non svelate, domande e risposte che difficilmente troverai.
Una storia, quella di Moses, intensa, particolare, diversa, raccontata da chi finalmente apprende le proprie origini, da chi a digiuno del proprio sapere cerca, ma pazientemente attende di conoscere chi era.
Come detto L'esatta melodia dell'aria è un romanzo particolare, una storia che ti chiude nel cuore sensazioni intense, passioni non svelate, domande e risposte che difficilmente troverai.
"I panorami sonori, proprio come i dipinti, si compongono di strati.
La base è costituita dal vento, che tecnicamente non è un suono, ma genera rumori passando sugli oggetti solidi:
fa sbattere un'imposta, zufola nella toppa di una serratura, o fa cigolare il coltello di latta dell'insegna di una macelleria.
Assieme al vento giungono gli altri suoni atmosferici: la pioggia ticchetta sui ciottoli, gocciola sui cornicioni, gorgoglia nei canali di scolo, il nevischio sibila, e la neve smorza i rumori con il suo manto...
Al di sopra di tutto ciò stanno i suoni che si nutrono del silenzio della morte e del disfacimento...
Dopo qualche settimana, individuai il secondo livello dell'opera notturna: l'aria.
Per poterla ascoltare, ci vuole una buona dose di fortuna, o perlomeno di audacia, perché è composta da suoni che la gente tiene celati come le regioni più private della propria carne....
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