venerdì 15 novembre 2013

Recensione: Il gioco dell'inganno di Adele Vieri Castellano

Titolo: Il gioco dell'inganno
Autore: Adele Vieri Castellano
Casa editrice: Leggereditore
Pag.: 472
Costo: 10,00













"Venezia era là, stagliata contro il cielo e una moltitudine di maschere allegre, rumorose, festanti si accalcavano lungo pontili e sulla strada, dove i mercanti cominciavano a montare colorate bancarelle e a vendere, a chi ancora non li avesse, fantasiose maschere, cappucci, cappelli..."

Lorenza Marianin, dolce fanciulla, di una bellezza straordinaria, guarda con occhi da bambina per la prima volta Venezia. Tutto l'affascina, in un caleidoscopio di colori, il suo mondo cambia, è attratta dal carnevale, dai saltimbanco, dalle maschere che celano volti di uomini e donne, di signori e malfattori.

"<Tremate?> Fu un suono cupo, fumoso vicino all'orecchio.
<Avete paura di me?>
Non era paura la sua, Lorenza ne ara certa.
L'aveva provata pochi istanti prima prigioniera di quei due depravati.
Ora i suoi sensi erano inebriati dall'altalenare delle emozioni: 
disperazione, rassegnazione, angoscia e salvezza inaspettata.
Per questo affondò il volto bruciante tra la punta aguzza della maschera e i risvolti di panno spesso del suo tabarro."

Vicoli, stradine, calle, il carnevale coinvolge, spinge, non pone limiti, come in una giostra, i colori, le maschere girano intorno e per chi non è del posto, basta anche solo un momento, un attimo e ciò che è gioia può trasformarsi in follia. Lorenza perde il senso dell'orientamento, ubriaca di rumori e suoni si lascia trascinare, fino a trovarsi in serio pericolo. Ma un volto nascosto...

"La baùta metteva i brividi ma la forza di quelle braccia le infondeva una languida sensazione di benessere, tanto che Lorenza non avrebbe mai voluto uscire da lì."

Tipica maschera veneziana, la baùta cela tre quarti del volto del suo salvatore. Chi sarà mai? E perché non vuole scoprire il suo volto?
Delusa, arrabbiata, stanca deve tornare indietro, Marietta sarà sicuramente agitata per la sua scomparsa, ma nella mente di Lorenza sulla via del ritorno si affollano pensieri e sentimenti contrastanti...

"Cosa faceva in quel momento?
Era in quel salotto a sorseggiare tè, solo?
Il maggiordomo avrebbe attizzato il fuoco per far sì che l'umidità non lo disturbasse?
Si era tolto la maschera e stava pensando a quando fosse stata ingenua la donna che aveva salvato..."

La carrozza corre, ignara del tempo che giunge, l'acqua scende senza tregua, allaga tutto e non si può continuare. Un cavallo giunge al galoppo e Lorenza ancora una volta viene salvata. Un senso di paura e attrazione la pervade, di nuovo, ma il suo salvatore, questa volta ha un volto, il conte Jacopo Barbieri. Un uomo ambiguo, con una fama non certo buona, ma chi sarà realmente quell'uomo che nonostante tutto ha giurato di proteggerla dallo scandalo? 


IL MIO COMMENTO
Nella Venezia di fine Settecento, un donna girovaga per il carnevale, tutti impazziscono, bevono, toccano, palpeggiano, in quei giorni tutto è lecito, non ci sono limiti. Lorenza Marianin però non conosce il carnevale, ha sempre vissuto nella tenuta paterna, e prossima al matrimonio sceglie di fuggire come pretesto. In un incalzare di eventi Lorenza si ritrova sola, accerchiata e solo un volto celato da una delle peggiori maschere del carnevale le giunge in aiuto. La baùta nasconde un viso, per Lorenza è forte la voglia di scoprire chi c'è sotto, ma lui non vuole e così con rammarico deve lasciarlo. Lo rivedrà?
Tra scorci storici, personaggi che hanno fatto la storia di Venezia, con un Napoleone Bonaparte dietro le quinte, Jacopo Barbieri e Lorenza Marianin costruiscono il loro percorso. Chi è Jacopo Barbieri? Cosa nasconde realmente quell'uomo dal passato oscuro?
Il cuore di Lorenza batte per due uomini, due volti, uno nascosto, l'altro invece celato solo da segreti che non può svelare. Le circostanze non permettono a entrambi di farsi riconoscere ma può esserci qualcosa che li accomuna? Una voce, le spalle, un particolare?
Attraverso una scrittura fluida, precisa, Adele Vieri Castellano ha costruito i suoi personaggi, li ha immersi in un'epoca storica particolare, dove l'Europa risente dei cambiamenti in atto, tra possedimenti, guerre, battaglie per la supremazia, Venezia si erge ancora tra le città autonome, durerà?
Quando ho cominciato questo nuovo romanzo mi sono catapultata sin dalle prime pagine in un nuovo scenario, Venezia, il Carnevale, il Settecento (fine). Il modo di caratterizzare i suoi personaggi, tanto da renderli vivi, l'uso di parole che creano un'assonanza fra loro, lasciandoti immaginare mondi reconditi, sono costruiti con un'arte impeccabile. La minuziosità nelle descrizioni architettoniche, degli abiti e delle maschere, nonché i tanti riferimenti storici hanno creato un stato di tensione fino alle ultime pagine. E' inutile dire che il libro è davvero bello, che la storia fra i due protagonisti è intensa... 
Ok, l'ho detto lo stesso. Ma un buon libro, un buon romanzo deve emozionarti dalla prima pagina, deve creare una comunione tra le pagine e il lettore, deve immergerti in sensazioni che solo esso può creare ed essere certi che dietro ci sia un buon scrittore fa di questo romanzo un piccolo capolavoro.






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