giovedì 8 ottobre 2020

Trame e opinioni: La dissolvenza della memoria di Lauro Zanchi

 

Titolo: La dissolvenza della memoria

Autore: Lauro Zanchi

Casa editrice: IoScrittore

Pag.: 200

Costo: 3,99 ebook






Vittorio Verbini, maestro elementare di Crema, ha una vita serena. Una moglie che lo ama, due figli che stanno trovando il loro posto nel mondo, un lavoro che fa con passione da anni. Certo, ha dovuto affrontare la delusione del padre, stimato avvocato che avrebbe volto lasciargli lo studio, ma alla soglia dei cinquant'anni, la sua vita è ormai incanalata su binari tranquilli. Poi, un giorno, una diagnosi medica rovescia tutto. Nulla di grave né incurabile, una malattia genetica che si può tenere sotto controllo con i giusti farmaci. Ma il problema sta proprio in quella genetica. I suoi genitori sono sani, dunque qualcosa non torna, qualcuno ha nascosto la verità. Confuso, arrabbiato, smarrito Vittorio inizia un viaggio nel suo passato che ora gli appare come una terribile menzogna, alla ricerca di quelle radici strappate che ora pulsano e sanguinano come una ferita. E la sua piccola storia finisce per intrecciarsi con una grande tragedia italiana, con quella notte di ottobre del 1963 in cui un muro d'acqua travolse Longarone e i suoi abitanti. Una notte di paura e morte, iniziata con il bacio di una madre e l'augurio di sogni sereni... Un romanzo che scava nell'anima di un uomo che vede andare in frantumi tutto quello in cui ha creduto e che cerca faticosamente di ricostruirsi, di ridare un senso a tutto ciò che sembra non averne più.


Vittorio Verbini è un uomo di 54 anni, di professione maestro elementare che svolge il suo lavoro con entusiasmo, sposato da 20 anni e con due figli. E' felice della sua vita, ma facendo delle analisi scopre che c'è qualcosa che non va. Ha la talassemia intermedia, malattia non grave ma che va curata. In questo modo scopre di essere stato adottato in quanto i suoi genitori non hanno nel sangue i geni della talassemia. Va in crisi e comincia le ricerche per stabilire chi è, da dove viene e perché i genitori biologici lo hanno abbandonato. E' una vera e propria esplorazione del passato che lo porta al 9 ottobre 1963 giorno della tremenda disgrazia capitata nel Vajont e quando lui all'epoca aveva poco più di 4 anni. Trascorre momenti molto difficili e alla fine accetterà con serenità ciò di cui è venuto a conoscenza.

Devo dire che è un bel libro, triste ma anche molto interessante. L'autore mette in evidenza lo stravolgimento della vita del protagonista che prima è sconvolto dalla notizia della malattia e poi da quella che non è la persona che credeva di essere. Alcuni personaggi secondari sono davvero ben delineati, specialmente il suo amico Daniele che gli dà sempre dei buoni consigli e anche se certe situazioni sono critiche, lo scrittore non è mai caduto nella autocommiserazione eccessiva, nonostante momenti commoventi. 

Il finale non è chiarissimo, ma ritengo che sia un bel libro da leggere.


Iaia


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