Autore: Denis Thériault
Casa editrice: Frassinelli
Pag.: 183
Costo: 17,50
Ambientato nelle terre inospitali della costa del Golfo di San Lorenzo, nel Canada orientale, «Il principe della città sommersa» racconta la storia, realistica e fantastica a un tempo, di una struggente amicizia tra due ragazzi, che sembrano non avere niente in comune al di là della loro tragica solitudine. Il mondo tranquillo, sicuro e accogliente che aveva caratterizzato i primi anni di vita di uno dei due protagonisti, è infatti andato in pezzi dopo che i suoi genitori sono rimasti coinvolti in un tragico incidente con la loro motoslitta, e lui è andato a vivere con i nonni nel piccolo villaggio di Ferland. Ed è qui che ha conosciuto Luc Bezeau, un ragazzino solitario ed emarginato, in fuga perenne dalle brutalità che subisce sia a casa che a scuola, e che trova il suo rifugio in un immaginario mondo sommerso, abitato da esseri fantastici; ed è quello il mondo cui sente di appartenere. Insieme, i due ragazzi si aiuteranno a vicenda a trovare nuove ragioni per vivere, e inizieranno una ricerca tanto avventurosa e toccante quanto, alla fine, drammatica.
Il principe della città sommersa narra la storia di due ragazzini, il protagonista e Luc, che
vivono in un paese sulla costa orientale del Canada.
Il primo abita con i nonni
dopo che i suoi genitori hanno subito un tragico incidente in motoslitta e
l’altro vive con il padre, un uomo violento che getta sul figlio le sue
frustrazioni. Luc per paura di dover essere affidato dagli assistenti sociali a
qualche famiglia che abita lontano dal mare, subisce e aspetta di diventare
adulto per andare a vivere per conto suo.
A causa di ciò il ragazzo, quando non
è a scuola, vive nel suo mondo fantastico e vuole far partecipe della sua
immaginazione anche il protagonista.
Si crea così una bella amicizia. Ne
combinano di tutti i colori, ma…..
All’inizio del libro sono stata attirata dalla narrazione,
ma poi mi sono entusiasmata meno.
Il modo di esprimersi del personaggio
principale, la storia è raccontata in prima persona dal protagonista senza
nome, è adatto a un adulto non a una persona che dovrebbe avere sui 13/14 anni.
Le vicende che riguardano il fantasy le ho accettate perché quel mondo permette
qualsiasi cosa, ma le parti “reali” mi sono sembrate un po’ superficiali,
lasciandomi alla fine della storia interdetta.
Il libro ha un epilogo drammatico
e l’ho incassato bene, però mi sono mancati gli approfondimenti che il finale non
ha.
Iaia
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