Autore: Tony Laudadio
Casa editrice: NNEdizioni
Pag.: 217
Costo: 17,00
Trama
Emanuele è un barbone, un musicista che suona agli angoli delle strade. Ha rinunciato a ogni affetto e contatto umano, tranne quello di Maria, che lavora in un bar e si prende cura di lui. Finché un giorno, dopo un'aggressione, Emanuele si risveglia in ospedale e si accorge d'un tratto che la sua apatia è scomparsa: persone e cose brillano di una nuova luce, spingendolo ad agire per rimediare agli errori di un passato sprecato. Non solo un romanzo, ma un monologo su carta ambientato in un teatro fatto di jazz, ricordi e rimpianti;Tony Laudadio ci consegna una storia colorata come una processione lungo le strade di una città di provincia, popolare e anche un po' kitsch, emozionante come il brivido che ci coglie quando ritroviamo frammenti di fiaba nella vita di tutti i giorni. Preludio a un bacio è la storia di una rinascita in crescendo, in corsa verso una felicità inafferrabile, ma comunque capace di dare senso a una vita intera.
É la storia di un musicista senzatetto raccontata in prima
persona. Il protagonista, Emanuele, vive da parecchio tempo per strada, quando
riesce a racimolare qualcosa spende i suoi soldi bevendo, fino a che un giorno
riceve una botta sulla testa e si risveglia in ospedale. Qui inizia la sua
trasformazione, vuole far pace con se stesso e con il mondo che lo circonda. Ci
riuscirà anche per merito di Maria, una ragazza universitaria che per
mantenersi agli studi lavora come cameriera in un bar.
Devo dire che è un libro che mi è piaciuto molto, tranne che
per il finale, che secondo me non è stato profondo come tutto il resto del
libro. Bastavano poche pagine in più, ma l'autore ha reso l'epilogo
superficiale. É stato davvero una scelta che mi ha molto seccato. Non è una
storia che finisce a tarallucci e vino, ma lasciare in sospeso certe
riflessioni e approfondimenti ha diminuito il fascino che il protagonista,
insieme agli altri personaggi, avevano creato in tutta la storia.
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