giovedì 3 maggio 2018

Review Party: L'ultimo libro del veggente di Martin Rua


Buon pomeriggio lettori, oggi il blog partecipa a un interessantissimo review party.
Parlo dell'ultimo romanzo di Martin Rua, L'ultimo libro del veggente, libro appartenente alla serie Prophetiae Saga.
Manuela lo ha letto e recensito per il blog.

Titolo: L'ultimo libro del veggente
Autore: Martin Rua
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 331
Costo: 0,99 ebook, 9,90 cartaceo

TRAMA: Francia, 1555. In fuga da nemici senza scrupoli che lo braccano per il tesoro che trasporta, Zanni Giustinian va fino a Lione in cerca dell'amico Nostradamus, ormai rispettato per la sua fama di indovino. Giustinian chiede il suo aiuto per mettere al sicuro sei gemme antiche dal valore inestimabile. Secondo le leggende, infatti, fanno parte di una serie completa di sette, le Clavicole di Salomone, che, una volta riunite, sarebbero in grado di aprire le porte del tempo e dello spazio. Roma, oggi. Accompagnato dal misterioso Luc Ravel, l'antiquario Lorenzo Aragona sta raggiungendo per cena il suo amico Adriano de Rossi, che poco tempo prima gli ha dato una dritta preziosa per concludere un ottimo affare. Lorenzo infatti è riuscito ad aggiudicarsi una gemma ricoperta di strani simboli che potrebbe essere rivenduta a un buon prezzo. Al suo arrivo, però, Adriano è morto. Parigi, oggi. La Francia è in ginocchio a causa di una serie di attacchi hacker che sembrano condotti grazie a una tecnologia ancora a livello embrionale: il computer quantistico. Il capitano Khadija Moreau e l'unità speciale Horus indagano, in cerca di una risposta a un inquietante domanda: chi sà cercando di dominare le leggi ancora oscure della fisica?


La fine di un viaggio lascia sempre un vuoto.

Queste sono le parole di Martin Rua nella Nota dell’autore. Mai parole furono più vere, perché avendo io amato (e amo) tutti, aspetta non tutti i personaggi, un paio li odio dal profondo, mi sono ritrova da sola, triste. Ho sofferto con loro quando le cose non andavano secondo quanto programmato, ho tremato per l’eccitazione nell’affrontare il nemico, in questo caso. Ho chiuso questo romanzo con le lacrime agli occhi e con il dolore di aver perso degli amici (e l’ho scritto anche all’autore…). Parto subito dalle mie più profonde sensazioni, quelle proprio empatiche perché ho sudato per le sparatorie e per l’agitazione dell'essere in trappola, mi sono trovata a trattenere il respiro più di una volta… Mentre leggevo quest’ultimo appuntamento mi sono ritrovata a pensare che Rua ha un gusto sadico, tutte le volte che leggo un suo libro mi ritrovo a soffrire, ma soprattutto non lascia passare un dolore al nostro “eroe”. Gabriel ovvero Luc Ravel o il Solitario, chiamatelo come volete ma tanto sempre lui è, ne ha passate di tutti i colori. Non fa in tempo a prendere una gemma gnostica, fatica per prenderla e come la trova gliela portano via… Ma non solo, finalmente è pronto ad iniziare una nuova vita, a lasciare andare il ricordo della moglie e… (mi fermo, altrimenti altro che spoiler…)
Mentre leggi senti a pelle quali sono i personaggi viscidi, malvagi e quali invece sono dalla parte del bene, anche se spesso entri in crisi perché anche i buoni sono costretti ad azioni terribili. In questo romanzo sono presenti tanti personaggi, molti li conosciamo dalle avventure precedenti, e tutti lasciano un segno nella narrazione anche quelli “marginali”. Troviamo di sfuggita il commissario Ozouf, che ha sempre la mente lucida e puntuale nell’osservare la realtà. Ozouf è fantastico, un poliziotto sì, ma con un cuore, è consapevole che il loro è un lavoro difficile. Ritroviamo il capitano Morau, una donna energica, determinata e capace di amare in modo totale. Ritroviamo la cattiva Yolande Bonard, che io proprio non sopporto, ma che sinceramente non mi tocca più di tanto, è una donna spregevole, spinta solo dalle sue manie megalomani di governo totale, è capace di passare sopra tutto e tutti pur di avere il Potere, che tra l’altro non gli basta mai, e la propria soddisfazione sessuale, che però non è amore, è solo appagamento dei sensi. Infatti per lei non è tanto importante chi sarà il suo compagno di giochi erotici, l’importante è che si compia l’atto. Non è amore, è frenesia… Amore lo prova invece Khadija Morau. Un altro personaggio che non sopporto e sono stata felice della fine che ha fatto, lo ammetto ho esultato, è Nizār Shāh, il capo degli Hashishiyyin. E poi ci sono i miei preferiti, oltre Morau, e sono Gabriel e suo figlio César. Il legame tra i due è forte. Non è solo il fatto che condividono la discendenza con Nostradamus o il dono della preveggenza, è qualcosa che va oltre. Entrambi poi vivono questa loro capacità di vedere il futuro non proprio come un dono.

“Abbiamo ereditato questa… maledizione.”
“Perché dici così? Non è esaltante poter scrutare nell’ignoto che ci aspetta?”
“Quasi mai. La maggior parte delle volte il dolore è indescrivibile, 
soprattutto quando sai che, nel novanta per cento dei casi, non potrai far niente per impedire che il male che hai visto accada.”

In questa avventura il pericolo, il male corre attraverso la tecnologia. Centrale è sempre la lotta al terrorismo, un terrorismo tecnologico questa volta, si parla di app per cellulari, traffico dati, controllo di reti telematiche. Come sempre Rua usa l’attualità e la contestualizza nel suo romanzo, facendo notare sia la parte positiva che negativa, una sorta di contrapposizione pro e contro. Non demonizza la tecnologia, ma pone attenzione ai rischi che porta con sé, per valorizzare le sue idee Rua mette nel suo racconto tanti riferimenti alla fisica, in questo caso alla fisica quantistica.
Che posso dire dello stile, del lavoro di Rua, come sempre la narrazione è accattivante, rapida, coinvolgente, scorrevole. Il racconto è ben strutturato e mescola benissimo passato e presente. Sono fusi in un qualcosa di armonioso anche gli elementi legati al mondo dell’esoterismo con quelli legati al mondo matematico-scientifico. Mi piace lo stile di questo autore. Usa elementi storici, fatti accaduti realmente nel passato e/o nel presente e li lega con momenti chiaramente romanzati, come l’incontro tra Nostradamus e Nicola Flamel, ma sinceramente queste contaminazioni fantasiose non disturbano la storia e il piacere di leggere questo thriller. Hai un po’ la sensazione di essere in un'avventura alla Indiana Jones (che io amo alla follia), sai razionalmente che alcune cose non possono essere vere, ma non puoi non chiederti “e se fosse vero?”. Nella Nota dell’autore, Rua evidenzia quali siano state le sue ricerche e mette in evidenza ciò che è storico, vero da quello che è di sua invenzione.
Bellissima è anche l’ambientazione. Se è vero che il centro è la “conquista” della Francia…

“È un attacco terroristico su larga scala, Ozuof, quasi certamente sferrato da hacker stranieri. Qualcuno tenta di nuovo di destabilizzare la Francia in vista delle elezioni presidenziali.”

…tutti gli avvenimenti si svolgono a Roma, tra la via Ardeatina e via Appia Antica (praticamente dietro casa mia!!!). E a dire il vero ti trovi a rivedere le zone nella mente, vedi Fontana di Trevi, le campagne intorno all’Ardeatina… insomma ho passeggiato nella mia città pur comodamente in poltrona…
Il romanzo è scritto in terza persona, da un narratore esterno alla storia. Viene sempre evidenziato il tempo dell’azione e questo perché spesso ci sono brani che ci portano nel passato al tempo di Nostradamus. Essendo questo la conclusione della trilogia, ci sono riferimenti al secondo romanzo (L’enigma del libro dei morti, Newton Compton editori, 2017), ma sono ben inseriti e non disturbano, semmai arricchiscono.
L’Epilogo chiude la storia, ma… sì io c’ho trovato un ma… c’è un brindisi che fa presagire che la storia non sia veramente chiusa. Ma qui forse è il mio desiderio di continuare a leggere storie de “il Solitario”, che mi fa desiderare che questo non sia un addio ma solo un arrivederci.
Libro consigliatissimo!!! Un racconto giallo, intricato eppure chiaro. Attraverso il lavoro di investigazione della polizia leghi i vari indizi, con i racconti del saggio Nostradamus vedi l’origine della storia, con i racconti attuali assapori la lotta tra Bene e Male.
Prima di chiudere, volevo ringraziare la Newton Compton per avermi dato l’opportunità di leggere il romanzo in anteprima.

La serie Prophetiae è composta da
#1 La profezia del libro perduto - recensione
#2 L'enigma del libro dei morti - recensione
#3 L'ultimo libro del veggente






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