venerdì 23 febbraio 2018

Uscite: Garzanti 22 febbraio

Titolo: Nient'altro al mondo
Autore: Laura Martinetti & Manuela Perugini
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 191
Costo: 16,90
















«Una storia di amicizia e maternità.»

La Gazzetta del Mezzogiorno


Una storia che va all’origine delle emozioni.

Perché si può essere madri e amiche in mille infiniti modi.
Anche quando il dolore e la gioia possono confondersi, scambiarsi, sorprendere.

Quando la vita mette due donne davanti allo stesso istante
La vita, a volte, mette davanti allo stesso istante. È così per Alma e aria che scoprono di essere in attesa di un figlio a pochi mesi di distanza l’una dall’altra. Sono in momenti diversi della loro esistenza, eppure d’un tratto così simili. Ed è sempre stato così per loro due: amiche dai banchi del liceo non c’è pianto che non sia stato consolato o risata che non abbia avuto la sua eco. Nonostante la distanza e nonostante le cur­ve del destino. 

Ma ora è arrivata la notizia che cambia tutto. Quella notizia che riempie di paura e di emozione. Le loro strade, però, si dividono presto: il sogno di Alma continua mese dopo mese, mentre quello di Maria si spezza in una fredda giornata d’inverno. Ed è allora che l’amicizia che le lega deve stringere i fili della sua rete. È allora che ognuna di loro deve trovare la forza di dare spazio all’altra, superando il proprio dolore o la propria gioia. Perché dolore e gioia possono confondersi, scambiarsi, sorprendere. Perché si è fragili e forti nello stesso tempo, come l’argilla. Alma e Maria scoprono che dire tutto quello che c’è in fondo al cuore spesso è un’impresa difficile. Ma non è così se abbiamo accanto chi sa ascoltare. Chi ci fa sentire come se non ci fosse nient’altro al mondo. 
Alma e Maria vivono sulla loro pelle che la maternità è un viaggio fuori e dentro di sé. Qualunque sia il suo esito. Perché si può essere madri in mille infiniti modi. Si può essere amiche in mille infiniti modi. Si può essere donne in mille infiniti modi.

Un esordio scritto a quattro mani, elegante e profondo. Una storia che va all’origine delle emozioni per portarle in superficie e dare loro un nome. Una storia sulla maternità e sull’amicizia. Sulle cose non dette la cui voce si fa sentire fortissima. Un romanzo in cui due donne si tengono per mano andando incontro più forti ai sovvertimenti del destino.       

Titolo: Nome d'arte Doris Brilli. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Pag.: 240
Costo: 18,60















Fresco di nomina alla caserma di Bellano il maresciallo Maccadò ha per le mani un caso spinoso da trattare con cura
«Bello tornare a casa?»

Il Maccadò aveva studiato cosa dire alla Berilli non appena fosse scesa dal treno e aveva infine propeso per un approccio allegro. 
«Ve lo dirò fra un po’», rispose la Berilli quasi canticchiando e sorridendo.
Però… fu il pensiero del maresciallo.
Perché s’era aspettato di dover avere a che fare con una rogna e invece s’era trovato davanti una giovane donna, bella e allegra, fresca come se fosse appena uscita da un bagno e non come se avesse passato la notte presso una caserma dei carabinieri.

La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.

Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla ManziOlive compreseLa mamma del soleGaleotto fu il collierQuattro sberle benedetteLe belle CeceA cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.              

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