lunedì 12 febbraio 2018

Trame e opinioni: La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone

Titolo: La tentazione di essere felici
Autore: Lorenzo Marone
Casa editrice: Longanesi
Pag.: 268
Costo: 14,90
















Trama
Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.


Il commento di Manuela

Mi trovo a parlarvi di un libro “diverso”, che porta a riflettere. 
Un romanzo che ti aspetti in un modo e poi ti parla di altro… 
La tentazione di essere felice è la storia di Cesare Annunziata, un vecchio solitario e burbero, che però entra nel cuore di chi legge.
Cesare ripercorre la propria vita, fatta di errori, amori perduti, atti di coraggio o di codardia. Fa un po’ il punto della situazione…

Quando si arriva alla mia età, è inevitabile un bilancio della propria vita, 
di quello che si è fatto e si è perso, dagli sbagli commessi, alle opportunità svanite.

A questo punto della vita, Cesare si trova solo, anche se forse lo è sempre stato, non ha mai vissuto con gli altri, non ha mai ascoltato gli altri, soprattutto non è mai stato realmente presente nella vita dei figli e della moglie, sempre preso da qualcos’altro. Così, d’un tratto, scopre tutto quello che non ha mai capito, a cominciare dal fatto di avere un figlio omosessuale. Il suo mondo gli crolla addosso e sente su di sé il peso degli anni.

Ci sono giornate nelle quali hai voglia a nascondere a te stesso l’orribile verità, 
gli anni che ti porti appresso sono evidenti e pesano come macigni.

Attraverso i pensieri, i gesti e la vita quotidiana di Cesare, entriamo in contatto con quello che è la “vecchiaia”. Sembra strano, ma Cesare racconta a parole sue cosa vuol dire diventare vecchi, trovarsi alla fine del percorso.

Ma avrei impiegato male il tempo se alla mia età non mi fossi reso conto che nulla può essere controllato e l’unica cosa che c’è data di fare è vivere.

Cesare ha difficoltà a relazionarsi con i figli, Sveva e Dante, come prima aveva avuto difficoltà ad amare la moglie Caterina. A smuovere la sua vita è l’arrivo di Emma. Questa giovane donna trova in questo vecchio un rifugio, un riparo. Emma è una figura bellissima, una ragazza in difficoltà. Con la sua dolcezza fa breccia nel cuore di Cesare, che vuole fare il burbero, lo scontroso, ma ha un cuore grande. Sicuramente mostra poco il suo lato sensibile, ma quando lo fa è qualcosa di potente. Tanto che alla fine non puoi che dire:

«Penso che tu si’ ’na bella persona che fa di tutto per sembrare brutta».

Leggendo la storia di Cesare non ho potuto fare a meno di pensare al mio papà, forse perché, come il protagonista di questo romanzo, anche il mio papà ha 77 anni. Sicuramente mio padre non è come Cesare, è sempre stato un papà attento, premuroso, una vera guida, ma, come Cesare, è chiuso, burbero, brontolone e manifesta poco i suoi sentimenti. I pensieri di Cesare forse non si discostano molto da quelli di mio padre e questo mi ha portato a riflettere. Più andavo avanti nella lettura di questa storia, più sentivo Cesare vivo, presente al mio fianco. Un uomo vecchio che ha paura di mostrare i propri sentimenti più veri.
Attraverso il racconto della vita, passata e presente di Cesare, vengono toccati temi importanti come la violenza domestica, l’omosessualità, la malattia e anche quanto importante possa essere il sostegno di un genitore per un figlio in difficoltà.
Ci si avvicina anche alla paura della morte e confesso che mentre leggevo quel passo ho sentito un groppo alla gola…
Lo stile dell’autore è pieno, coinvolgente e avvolgente. Senti ciò che prova Cesare, ma anche ciò che vivono Sveva, Dante, Federico, Emma, Marino, Eleonora e Rossana… 
Il protagonista è Cesare, ma tutti i personaggi che gli ruotano intorno hanno il loro peso specifico, rendono la storia a tutto tondo.
Il messaggio che mi è rimasto di questo splendido romanzo è che non c’è niente di peggio che lasciar correre i giorni senza impegnarsi per essere veramente felici.

Mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice.

2 commenti:

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