sabato 25 febbraio 2017

Trame e opinioni: L'ultimo cacciatore di libri di Matthew Pearl

Titolo: Ultimo cacciatore di libri
Autore: Matthew Pearl
Casa editrice: Rizzoli
Pag.: 413
Costo: 19,00

Buongiorno lettori, eccoci all'appuntamento con le letture di Manuela, nuovo step ottenuto per lei, che ha spuntato il punto numero 17, Un libro che parla di libri o di lettura. Come sempre viricordo che se volevte partecipare siete sempre in tempo, basta cliccare qui

Trama
Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d'Europa, un maestro dell'inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. L'assenza di regole sul diritto d'autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all'età d'oro dell'illegalità, condannando all'estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri. Un'attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l'ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. È un'impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. Accompagnato dall'assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all'altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l'unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile.



Fergins è un venditore ambulante di libri, svolge la sua professione sui vagoni dei treni. Proprio alla stazione ferroviaria di New York incontra il giovane Clover, un ragazzo afroamericano che lavora come cameriere sui vagoni ristorante dei treni. Tra i due nasce una amicizia, rafforzata dalla loro passione per la lettura. Clover attende sempre l’arrivo di Fergins, quando si incontrano discutono di letteratura e di libri, si scambiano opinioni e idee. Un giorno Clover accompagna il venditore ambulante Fergins al palazzo di giustizia e rimane colpito da un imputato che sembra essere molto pericoloso. Fergins gli racconta che quell’imputato è un bookaniere, da qui parte il racconto della storia dell’ultimo bookaniere, i pirati della letteratura. Una storia che parla anche del grande autore Robert Louis Stevenson, a cui i bookanieri volevano trafugare l’ultimo capolavoro. Fergins racconta al giovane Clover le storie dei tre più grandi bookanieri mai esistiti (Kitten, Belial e Davenport), delle loro avventure e dei loro inganni, degli ultimi anni di vita del grande autore inglese e soprattutto parla di letteratura, nominando alcuni dei libri più belli della letteratura mondiale.
La storia si svolge tra presente e passato ma nella storia perché siamo alla fine del 1800, sono descritti gli ultimi anni del 1800 per arrivare fino al 1900, mentre l’ambientazione ti permette di viaggiare tra New York, Londra e l’isola di Samoa. È un racconto storico, prende l’avvio da episodi e fatti reali, come il fatto che Stevenson passò effettivamente gli ultimi anni della sua vita sull’isola di Samoa, come vera è anche l’esistenza dei bookanieri. Tutta la storia però è una fiction partorita dalla immaginazione di Matthew Pearl, descritta molto bene e che si lega in modo egregio con la storia reale di quegli anni.
I personaggi sono tutti descritti molto bene, vengono ben delineati i legami che si stringono tra i vari personaggi, l’amicizia tra Fergins e Clover, come quella tra Fergins e Davenport, la stima che Fergins provava per i bookanieri, ma anche per gli autori. In modo completo si avverte il grande amore di Fergins per i libri, gli scrittori e la letteratura in genere. L’amore per la letteratura è pregnante in tutte le pagine del libro, è viva.
Il racconto è descritto in prima persona, ma in modo nuovo e originale. Il romanzo è suddiviso in parti, alcuni capitoli sono raccontati dal giovane Clover mentre altri sono descritti da Fergins. I capitoli di Clover sono al presente e raccontano il legame di amicizia tra i due protagonisti, siamo sul finire del diciannovesimo secolo a New York e il giovane ragazzo di colore stringe questa amicizia particolare con il venditore di libri. Le parti di Fergins descrivono le avventure dei bookanieri, sono il racconto di come l’ultimo dei bookanieri tenta di portare via il capolavoro che Stevenson sta scrivendo. Essendo il racconto dei ricordi di Fergins scritto al passato, è ricco di descrizioni di paesaggi ma anche di inganni che i vari personaggi mettono in atto. È il racconto della lotta tra due grandi bookanieri (Belial e Davenport) per vedere chi tra i due è il migliore. Tutta la storia è descritta con “gli occhi amorevoli” di qualcuno che ama davvero i libri.

Il vero potere di un libro non risiede in quello che c’è sulle sue pagine, 
ma in quello che succede quando un lettore le assimila,
facendole diventare parte di sé.

Non amo molto i libri storici e questo non fa eccezione; è sicuramente un bel racconto, scritto bene, e ben articolato, i colpi di scena sono davvero ben inseriti nella fabula. Ha il sapore dei racconti classici, come gli autori che nomina lo stesso Fergins. Questo fa andare avanti il libro con un po’ di lentezza. È un racconto molto ricco di informazioni e di descrizioni e quindi per leggerlo hai bisogno di tempo e pazienza, proprio per respirare l’atmosfera che descrive. Bel libro, dedicato a chi ama davvero leggere. Un libro quasi poetico.





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