Autore: Cecilia Ekback
Casa editrice: Newton Compton
Pag.: 378
Costo: 12,00
Trama
Svezia 1717. Maija, suo marito Paavo e le loro figlie Frederika e Dorotea sono appena arrivate dalla natia Finlandia, sperando di dimenticare i traumi del passato e di ricominciare da capo in questa terra dura, ma carica di promesse. Sopra di loro si staglia il Blackasen, una montagna la cui presenza affascinante e minacciosa incombe sulla valle sottostante con la sua ombra. Un giorno, mentre sta pascolando le capre, Frederika incappa nel corpo mutilato di uno dei suoi vicini di casa, Eriksson. La sua morte viene attribuita all'attacco di un lupo, ma Maija è certa che sia stata inflitta invece da una mano umana. Spinta a indagare dall'inspiegabile disinteresse della gente del paese allo strano caso e dalla speranza che la vedova di Eriksson ripone il nei, Maija scivolerà pian piano nella rete di misteri e tragedie che sono avvenute negli ultimi anni intorno al monte Blackasen...
Il mio commento
Non so cosa speravo di trovare leggendo questo romanzo, perché onestamente non l'ho ancora capito. Ero curiosa della trama, perché già una volta mi è capitato di leggere un romanzo thriller storico ambientato nei paesi del Nord, quella prima lettura mi ha così intrigata che ho voluto riprovare almeno in parte le stesse emozioni o sensazioni. No, non ci sono riuscita e un po' me ne dispiace, e probabilmente per gli amanti del thriller invece discorderanno con me, pazienza, non tutto è detto che mi piaccia, non tutto è detto che debba per forza piacermi. Detto questo, non so da che parte cominciare, questo romanzo l'ho trovato troppo ostico, chiuso, non sono riuscita a decifrarlo, ma è anche vero però che le descrizioni sono impeccabili. Il modo di scrivere dell'autrice è molto intrigante, usa un linguaggio che ti addentra nel mondo rurale del periodo, però non è riuscita a farmi entrare completamente nella storia. Ecco perché in tutto onestà a metà libro ho cominciato a saltare pagine su pagine...
Mi dispiace ma questa volta è andata così!!!
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