Autore: Clélie Avit
Casa editrice: Mondadori
Pag.: 207
Costo: 18,00
Trama
Elsa ha trent'anni, adora la montagna e le gite in alta quota. Ma è a causa di questa passione che ora si trova in un letto d'ospedale, dopo una brutta caduta da una parete ghiacciata. È in coma da venti settimane. Sente tutto, ma nessuna delle persone accanto a lei se ne accorge. Un giorno, per errore, entra nella sua stanza un ragazzo sconosciuto. Thibault non sa nulla della storia di Elsa, ma inizia a parlarle, conosce i suoi amici, qualcosa nella ragazza addormentata che profuma di gelsomino e gli sembra così dolce lo tiene legato magneticamente alla sua stanza. Giorno dopo giorno torna a farle visita. Ed Elsa? Sente tutto, ma non può rispondere. Non può chiedere a quel ragazzo gentile di prometterle che tornerà anche il giorno dopo, non può dirgli che sa riconoscere il suono della sua risata in corridoio e che ora quasi sente il calore del suo bacio sulla guancia. Thibault non sa che Elsa non si risveglierà più, perché a breve la staccheranno dalle macchine che la tengono in vita. L'hanno deciso i medici, la famiglia ha acconsentito. Tutti credono che sia impossibile che Elsa si risvegli, eppure ogni volta che Thibault entra nella stanza il suo cuore…
e mezzo
Il commento di Dolci
Come può nascere una storia d'amore tra una ragazza in coma e
uno sconosciuto?
Questa è la cosa che mi ha incuriosito maggiormente quando ho
letto la trama di questo libro.
La storia è raccontata da Elsa e Thibault, i protagonisti di
questo romanzo.
Elsa è in ospedale in seguito ad un incidente su un ghiacciaio
e nonostante sia in coma, riesce ad ascoltare le cose che dicono i suoi
familiari, gli amici e i medici intorno al suo letto.
Thibault, in ospedale per far visita al fratello ricoverato che
ha causato la morte di due ragazzine guidando ubriaco, entra per sbaglio nella
camera di Elsa e inizia a parlare con lei.
La voce di Thibault è come un arcobaleno che entra nella sua
vita e le fa desiderare, per la prima volta, di svegliarsi.
Ma
Thibault è un’altra cosa.
È il mio
rapporto speciale.
È la mia
boccata d’ossigeno.
Penso che sia stata una buona lettura, nonostante mancasse
qualcosa per completare la storia e renderla più credibile. Non so cosa mi
aspettassi di leggere, ma trovo che concentrare tutto in poche pagine abbia
tolto qualcosa alla narrazione. Confermo che è una bella storia, molto toccante
ma non scava abbastanza in profondità in termini di emozioni.
La consiglio? Penso di sì anche se non ha soddisfatto in pieno
le mie aspettative.
Tutti
hanno un cuore, Thibault.
Dipende
poi da cosa uno decide di farne.
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