giovedì 28 gennaio 2016

Recensione: The queen of the tearling di Erika Johansen

Titolo: The queen of the tearling 
Autore: Erika Johansen
Casa editrice: Multiplayer edizioni
Pag.: 387
Costo: 19,00














Trama
Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio verso il castello in cui è nata, per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Determinata e coraggiosa, Kelsea adora leggere e non somiglia affatto a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Protetta dal gioiello del Tearling uno zaffiro blu dagli straordinari poteri magici - e difesa dalla Guardia della Regina - un gruppo scelto di cavalieri guidato dall'enigmatico e fedele Lazarus - Kelsea ha bisogno di tutto l'aiuto possibile per sopravvivere alle cospirazioni dei nemici, che proveranno a impedire la sua incoronazione con agguati, tradimenti e incantesimi di sangue. Una volta diventata regina, e nonostante il nobile lignaggio, Kelsea si dimostra troppo giovane per un popolo e un regno dei quali sa ben poco, oltre che per gli orrori inimmaginabili che infestano la capitale. Kelsea deve scoprire di quale tra i suoi servitori fidarsi, perché rabbia e desiderio di vendetta si annidano fra i nobili di corte e perfino fra le sue stesse guardie del corpo. La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea sarà chiamata ad affrontare un viaggio alla scoperta di se stessa e una prova del fuoco che la farà diventare una leggenda... se solo riuscirà a sopravvivere!


Il commento di Chiara

Sarò una regina famosa per qualcosa di più importante.

Fatico a esprimere il mio pensiero per questo libro. Ho paura di non riuscire a far capire quanto e perché mi sia piaciuto. Ho iniziato a leggerlo un po’ prevenuta, avevo letto qualche recensione che lo definiva lento e molto descrittivo e queste di solito sono caratteristiche che io patisco. Quindi ho iniziato poco convinta, però da subito non sono riuscita più a smettere. Ho faticato sì, ma a staccarmi per cose banali tipo dormire, mangiare… mi ha risucchiata nel suo mondo.
La protagonista è Kelsea, la principessa che è stata nascosta agli occhi di tutti per i suoi primi 19 anni, per poi poter prendere in mano il potere sul Tearling, il suo regno. E’ stata nascosta perché molta gente la voleva morta, il regno, fin dalla morte della madre, è governato da suo zio, il reggente, però lui è solo un burattino nelle mani della regina rossa del regno confinante che vuole mantenere le cose così come sono.
Kelsea quindi deve sempre guardarsi le spalle e sa che non può fidarsi di nessuno a prima vista, tutti potrebbero ucciderla. Lei è una ragazza normale, non si sente per niente regina, anche se ha passato tutta la sua vita a prepararsi per diventarlo. Non è particolarmente bella, né brava a combattere, né possiede doti di comando particolari. Questo suo essere troppo comune le pesa, si sente impreparata e sola.

Kelsea era alta, certo, ma aveva la carnagione scura e un viso che, a essere generosi, poteva dirsi comune. E non era nemmeno statuaria, neanche un po’. […]
Per tutta la vita aveva temuto il momento in cui sarebbe diventata regina,
 e sapeva di non essere preparata a quel ruolo

La cosa che all’inizio mi ha colpito di più è proprio la sua ignoranza, intesa come il suo non sapere le cose. Le persone attorno a lei non le dicevano nulla, in virtù di un giuramento alla madre, e lei annaspava con i pochi dati in suo possesso. Anche io mi sono trovata di fronte a questo non sapere e l’ho patito. Soprattutto per quanto riguarda la parte del Passaggio, cioè la spiegazione (anzi la sua mancanza) dell’ambientazione. E’ ambientato in un futuro in cui però non c’è tecnologia proprio perché la gente è migrata verso nuove terre, ma non spiega perché l’ha fatto. Quindi la gente vive in maniera quasi medievale, ma conosce cose tipo Harry Potter e il Signore degli Anelli. L’autrice butta lì qualche informazione ma non spiega il perché e il come. Subito questo mi ha infastidita poi ho capito che mi sentivo proprio come Kelsea e, tenendo anche conto del fatto che questo è il primo libro di una serie, l’ho apprezzato. Mi ha permesso di identificarmi meglio in lei.

E se la verità fosse qualcosa che preferiresti non sentire?

La cosa migliore di questo libro sono comunque i suoi personaggi e non solo Kelsea. Lei è impreparata e forse insicura, ma ha un cuore grande e un concetto ancora più ampio di cos’è giusto. È buona ma determinata e consapevole del suo ruolo, anche se ne è spaventata. Coraggiosa e fiera, non è perfetta e se ne rende conto. Una regina fuori da tutti i canoni, che però non si può non amare.

Kelsea sentì il peso della sua scarsa preparazione, quasi fosse fisico. 
Si trattava di problemi che avevano bisogno di una risoluzione pressoché immediata ma non aveva idea di come trovarne una. […]
Il ruolo di regina che aveva ereditato, che già in astratto le era parso estremamente complesso, iniziò a sembrarle un problema insormontabile.

Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati, l’autrice pian piano te li fa conoscere e apprezzare tutti. L’uso della terza persona nella narrazione aiuta, ma comunque sono tutti descritti molto accuratamente, anche quelli negativi. Lascia però un pizzico di mistero su alcuni, come Lazarus, alias Mazza Chiodata, il capo delle sue guardie, un guerriero impareggiabile capace di grandi prodezze, ma anche piccoli gesti affettuosi (la scena della libreria fa quasi commuovere). O Fetch, un affascinante ed enigmatico ladro di cui, suo malgrado, Kelsea ne è attratta, anche se non è proprio come Robin Hood.

“Il mondo è pieno di ladri. 
Io posso considerarmi il principe di tutti loro”.

Mi è piaciuta e non ho trovato eccessiva la cura con cui descrive tutti gli avvenimenti e anche i personaggi. Sono stata catturata dallo stile e dalla trama, epica e decisamente originale. Il tocco di magia dato dai ciondoli della regina ha reso il tutto ancora più misterioso e sono proprio curiosa di scoprire come si evolverà. Anche se è il primo libro di una serie non lascia in sospeso, molte cose non sono spiegate, ma lascia un senso di chiusura e di aver letto una storia importante che resterà nel cuore.

“La mia vita e il trono sono la stessa cosa”, ribattè Kelsea con voce roca. 
Era vero, ma non se n’era resa del tutto conto fino a quando non l’aveva detto. 
Afferrò la spalla di Mazza Chiodata, indicando la zaffiro che le pendeva dal collo. 
“Non sono altro che questo, capisci?”

2 commenti:

  1. Concordo, è un po' lento come libro, ma non di quella lentezza esasperante, anzi ho apprezzato la cura che viene messa in ogni dettaglio. Mi è piaciuta molto la protagonista e non vedo l'ora di leggere il secondo.

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  2. Chiara, stai già facendo il conto alla rovescia per il seguito, vero? ;)
    xoxo

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