Autore: Nina George
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pag.: 308
Costo: 13,00
Trama
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.
Il commento di Patrizia
Non so come
iniziare a raccontarvi di questo libro perché l’unica parola che mi viene è noioso, ho fatto tanta fatica per
andare avanti nella lettura. Mi sono imposta di finirlo proprio perché non si
abbandona mai un libro, gli si dà sempre una possibilità ma qua ahimè è stata
una lunga agonia.
Per carità
qua e là ci sono delle belle pagine, ottime inquadrature dei lettori e
dell’importanza del libro che si legge in quel preciso frangente. Ma vengono
sprecati dettagli inutili, che riempiono
solo le pagine senza alla fine dare nulla al lettore.
“Senta, io vendo libri come se fossero medicine.
Alcuni vengono
tollerati da un milione di persone. Altri solo da cento.
Esistono addirittura
farmaci, pardon, libri, scritti solo per una persona.»
«Un libro è al tempo stesso medico e medicina. Formula una diagnosi ed
è terapia.
Associo il libro giusto a un determinato dolore: è così che vendo i
libri.»”
Avevo delle
belle aspettative, la magia di Parigi, una libreria galleggiante, ormeggiata
sulla Senna ma si ferma tutto lì. Lui
Jean Perdu, 50 anni, solo, vive con le sue paure e le sue fobie. Attraverso i
libri cura le persone e intraprenderà alla fine anche il viaggio verso la sua
guarigione. L'uomo non ha mai avuto il coraggio di aprire una lettera della
persona amata che lo ha lasciato (21 anni fa), ma alla fine deciderà di farlo e
di partire per cercare la donna della sua vita, Manon. Attraverso questo viaggio terapeutico, mentre lui “rinsavisce”, noi scopriremo Lione, il Rodano, fino ad arrivare a Marsiglia (sempre
meravigliosa).
Decisamente
valido il suo concetto di definizione del lettore:
“…Li suddivideva in tre categorie.
I primi erano quelli per cui i
libri rappresentavano l’unica boccata di aria fresca nella loro soffocante
quotidianità. I suoi preferiti. Confidavano nel suo consiglio.
La seconda
categoria di clienti veniva nella sua Lulu, la libreria galleggiante nel
porticciolo degli Champs-Élyseés, perché attratta dalla scritta sopra la
libreria: Pharmacie littéraire, la Farmacia letteraria. Di solito entravano per
comprare un paio di cartoline originali alla terza tipologia: quelli che si
credevano dei re ma purtroppo non si comportavano come tali.”
Trovare
dei punti di forza nel libro mi risulta difficile, la scrittura è “datata”, il
ritmo troppo lento, peccato perché di per sé era un bel progetto, poteva essere
veramente una bella storia.
Nessun commento:
Posta un commento