lunedì 28 settembre 2015

Trame e opinioni: Il creasogni di Simone Toscano

Titolo: Il creasogni
Autore: Simone Toscano
Casa editrice: Castelvecchi editore
Collana: Ultra Novel
Pag.: 192
Costo: 16,00













Trama
Il SignorEttore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce di lui, se non che possiede un dono speciale: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l'essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le di richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare "famiglia": un cagnetto che lo segue come un'ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla. Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l'improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. 


Il mio commento

"Lo faccia intenso e avvolgente, mi raccomando!
Lo vorrei vivido, pieno di colori, ecco...
e stavolta cerchi di stare attento ai tempi, perché l'ultimo era troppo breve."

Quando ho cominciato a leggere questo breve romanzo, mi hanno affascinata sin da subito queste parole, portandomi a chiedere come sia possibile richiedere un sogno, crearsi un sogno su misura, come ci si crea un abito, certamente la mia domanda non ha una risposta ma è rimasta lì in sospeso...
Devo dire la verità, è già più di mezzora che guardo davanti a me, cercando di decidere cosa scrivere, come iniziare questa recensione e vi garantisco non perché il romanzo non mi sia piaciuto, anzi, ma se cominciassi con il dirvi che il romanzo racconta di... bla, bla, bla, mi sembrerebbe di fare un riassunto di ciò che c'è scritto dentro, ma quello che io invece voglio è trovare le giuste parole per trasmettervi il contenuto di quello che ho letto e di come mi ha lasciato sognare fino all'ultima pagina.


...era la capacità di realizzare i sogni, i più avvolgenti e intensi che mai si fossero immaginati.
 A lui, ora, spettava il compito di crearli.
Come fossero pane, da impastare per gli affamati.
Come acqua.
Servita però da un cameriere perennemente assetato.

Un libro dolce, scritto come se si stesse raccontando una favola, una novella dove ti aspetti il lieto fine, dove i sogni diventano realtà e tornano a far sognare anche i più stolti. I protagonisti come il SignorEttore, Catello sono ben delineati e non nego che molte volte nell'immaginario della mia mente ho dato volti che più e più volte mi sono apparsi, Mastro Geppetto e Pinocchio, ma va sottolineato che la storia non ha niente a che vedere con la fiaba che adulti e bambini ben conoscono. Forse è il modo di sottolineare le parole, i momenti, gli eventi che mi hanno portata a questa conclusione, di un romanzo scritto da un adulto con un cuore di bambino, dove la mente interagisce tra presente e fantasia, perché alla fine come tutte le storie anche queste hanno una loro morale, un sottinteso che va cercato e apprezzato.
Si legge con la curiosità e l'apprezzamento che ne viene fuori anche dai personaggi secondari, la signora Battistelli, la piccola Melissa e tutto il paese di Mangiatrecase.

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