Autore: Mattia Signorini
Casa editrice: Sonzogno
Pag.: 259
Costo: 17,00 versione cartacea, 9,99 versione digitale
«Mattia Signorini è un enfant prodige purosangue»
TTL – La Stampa
«Una scrittura di grande scorrevolezza e leggibilità»
Il Sole 24 ore
«Una scrittura tanto immediata quanto percorsa da brividi di immagini e pensieri che lasciano il segno nel lettore»
Il Resto del Carlino
Un delicato e intenso romanzo sulle attese in cui tra le speranze e delusioni capita che la nostra vita si incagli.
Una storia corale sulle attese che ci riserva l’esistenza,
spesso lunghe, fragili, a volte senza fine.
Questa è la storia della Pensione Palomar, una vecchio stabile a due piani nel quartiere periferico di una grande città. Osservandola dalla strada, incastrata tra due palazzi, sembra appartenere a un tempo che non è più. È la storia di Italo, il proprietario, che a quasi ottant'anni ha deciso di chiudere per sempre. Osserva passare gli ultimi giorni seduto dietro al bancone, mentre rilegge vecchie lettere d'amore scritte da una ragazza negli anni Sessanta. È anche la storia dei suoi ultimi ospiti: Guido, un professore d’inglese che deve insegnare a parlare a una bambina muta; Lucio Ormea, un uomo alla ricerca del padre che non vede da quando era piccolo; Il generale in pensione Adolfo Trento, convinto che la soluzione di ogni pace stia nella guerra; Ingrid, un'arpista con il polso spezzato che lavora come cassiera al supermercato e di notte si accompagna a uomini conosciuti per caso; e infine la domestica Emma, che ha fatto della Pensione Palomar la sua casa da ormai troppo tempo. Sono tutte persone ferme ai margini di un mondo che corre troppo veloce, in attesa che arrivi qualcosa, forse un treno che li porti via, verso una direzione qualsiasi, prima che sia troppo tardi. Mattia Signorini ci regala un delicato e intenso romanzo sulle attese in cui, tra speranze e delusioni, capita che la nostra vita si incagli. Attese spesso lunghe, fragili, a volte senza fine.
«Si attende che la vita faccia un passo e la pianti di stare in bilico,
pericolante su se stessa.
Si attende qualcuno, o qualcosa,
che prenda tutti i silenzi e lasciandoli cadere,
quasi per sbaglio, li mandi in frantumi»
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